Il regista americano Michael Moore, fin dall'uscita dello stupefacente "Bowling a Columbine", ha creato un nuovo modo fare documentario: oltre a portare alla luce verità scomode e proporre inchieste scottanti, il documentario può infatti interessare, divertire e motivare milioni di spettatori ad andare nelle sale, come il migliore dei film. In occasione dell'uscita della monografia dedicata a Michael Moore, di Federico Ferrone, lunedì 26 aprile, alle 17:30, presso FST – Mediateca Toscana Film Commission (via San Gallo, 25), l'autore del libro, il docente Sandro Bernardi e il critico Marco Luceri, proietteranno spezzoni dei film dello stesso Moore e di altri documentaristi meno noti e cercheranno di offrire una visione del cinema documentario inedita e per molti versi sorprendente.
Michael Moore nasce nel 1954 a Flint, culla del sindacalismo e dell'industria automobilistica degli Stati Uniti. Giornalista, attivista politico, conduttore tv ma soprattutto documentarista, da oltre vent'anni denuncia la faccia nascosta e le derive del sogno americano. I suoi film mescolano satira alla Mark Twain, autobiografia, populismo e agit-prop. Unico nel suo genere a vincere Oscar e Palma d'oro, è il principale artefice della rinascita del documentario a livello mondiale. Tra i suoi film: "Roger & Me" (1989), "Bowling a Columbine" (2001), "Fahrenheit 9/11" (2004), "Sicko" (2007), "Capitalism: A Love Story" (2009). Federico Ferrone, autore del libro Michael Moore, è regista e critico cinematografico.
Dal 2000 ha collaborato con L'Unità, Il Corriere della sera e le riviste online Drammaturgia e Cinema.it. Come regista ha lavorato per Al Jazeera e diretto i documentari Banliyo-Banlieue e Merica, selezionati e premiati in vari festival. E' tra i fondatori, a Londra, della casa di produzione Vezfilm.
