Riceviamo e pubblichiamo Firenze - 23 e 24 aprile 2010 Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia - Via S. Bartolo a Cintoia, 95 Abbiamo detto nell'appello per l'incontro di questa due giorni, scritto prima delle elezioni regionali, che una campagna elettorale così non l'avevamo mai vista e non avremmo voluto vederla. Oggi possiamo aggiungere che non avremmo voluto vedere nemmeno i suoi risultati. Non è andata bene infatti. Questa destra vince proprio perché la cultura e la società che sono cresciute insieme alle televisioni e alla scomposizione sociale di questi anni sono a sua immagine e somiglianza.
Una questione ormai antropologica. A noi pare che l'urgenza di cambiare paradigma, che avevamo evidenziato qualche settimana fa, oggi sia ancora più forte. Ancora più urgente l'incontrarsi. Forse comincia a essere anche più chiaro a molte e molti, a sinistra e nel centrosinistra, che nessuno da solo, nella sua parzialità, può rappresentare credibilmente una via di salvezza. Chiaro anche (speriamo) che è necessario essere aperti verso tutte le storie e appartenenze, e dunque che occorre avere cura delle relazioni e della "gentilezza" del confronto. Non si tratta però per niente di sommarsi, aggiungere sigle a sigle, in cartelli politicistici ormai lontanissimi dal sentire degli uomini e delle donne, delle ragazze e dei ragazzi.
Si è vista crescere dappertutto, in queste elezioni, se non l'antipolitica il rifiuto e il disgusto verso questa politica. E bisogna davvero mutare radicalmente luoghi e forme dell'agire collettivo e del fare rappresentanza. Non abbiamo tanto tempo. Ai problemi della sinistra si aggiunge una vera emergenza democratica, ancor più drammatica proprio perché per niente percepita da una parte cospicua del paese. La sinistra non può esistere senza un tessuto vivo di democrazia: senza un'idea radicale di democrazia non ha senso. Proponiamo, di nuovo, di incontrarci con tutte e tutti coloro che condividono questa nostra urgenza di progettare un'idea di Italia che sia davvero diversa da quella berlusconiana.
Un altro racconto. Un'altra comunità. Un soggetto politico radicato nella ricostruzione del valore del lavoro e in una politica economica di uscita dalla crisi che ne indichi mutamenti strutturali: pochi obiettivi magari, ma concreti, comprensibili, espressione di una lettura coerente della società e della crisi. Capaci di prefigurare un'altra idea, ecologica e felice del paese, perché caratterizzata da solidarietà giustizia lavoro libertà. In grado di innovare radicalmente linguaggi e forme della politica, per tornare alla sua radice di polis: luogo di confronto, spazio pubblico in cui portare tutta la propria vita.
Ripartendo dal riconoscimento della destrutturazione che è intervenuta in Italia sul piano materiale sociale e simbolico. Occorre ricostruire una speranza realistica e concreta di liberazione dai bisogni e un orizzonte simbolico significativo per la rappresentazione di sé. Cercando insieme un'altra strada, col coraggio di cambiare. Rete@Sinistra Tutte le informazioni sul sito: www.forumsinistra.it/web/ www.retesinistra.it www.reteasinistra.it Per informazioni logisitiche: info@reteasinistra.it PROGRAMMA DEI LAVORI Venerdì 23 aprile ore 15,30: Accoglienza e registrazione ai tavoli. ore 16,00-16,30: Breve introduzione generale ai lavori delle due giornate e alla modalità partecipativa subito seguente. ore 16,30-19,30: Come si fa la sinistra? Sessione partecipativa a tavoli le cui proposte saranno presentate discusse e assunte nell'assemblea plenaria del sabato. La discussione partirà dal breve documento "Sinistra nuova come si fa? Cerchiamo i nostri attrezzi", per la miglior riuscita è essenziale iscriversi prima: http://www.forumsinistra.it/web/invia-adesione. ore 19,30-20,30: Sinistra un altro racconto, contributi al dibattito. Contributi di: Mercedes Frias (migranti), Sara Vegni (L'Aquila), Luciano D'Antonio (acqua bene comune). ore 21: A cena insieme. Sabato 24 aprile ore 9,30: Introduzione alla sessione in plenaria. ore 10-12,30: Sinistra un altro racconto: contributi al dibattito e presentazione delle iniziative in corso. ore 12,30-14: Presentazione del report delle proposte uscite dai tavoli del venerdì, con inizio di discussione in assemblea plenaria Contributi di: Luciana Castellina (la sinistra in Europa), Angelo Mastrandrea (red.
Il manifesto), Massimo Scalia (nucleare), Andrea Morniroli (Cantieri Sociali), Massimo Rossi (candidato presidente Marche). ore 14,00-14,45: Rapida pausa pranzo. ore 15,00-18,00: Ripresa assemblea plenaria e conclusioni. Discussione e assunzione degli impegni operativi sul piano delle azioni e delle decisioni organizzative. RIPRENDIAMOCI LA PRIMAVERA, A SINISTRA 15 marzo 2010 Una campagna elettorale così non si era mai vista. E non avremmo voluto vederla Corruzione diffusa e incompetenza, regole che cambiano "interpretazione" a seconda delle necessità del potere.
Preminenza degli esecutivi, poteri eccezionali, disprezzo delle forme minime di garanzia democratica - considerate lungaggini burocratiche di disturbo al manovratore, non strumento di partecipazione e controllo - trasformano la politica del fare nel fare affari con la politica, aggravando la crisi della democrazia costituzionale. Mentre il mondo del lavoro è sempre più precarizzato ed impoverito e prosegue la devastazione ambientale del territorio, la società intera viene drammaticamente impaurita e frammentata, spinta alla ricerca del nemico interno, all'odio per ogni diversità.
Il centrodestra si mostra per quello che è: stato d'eccezione permanente, cura delle "relazioni" come scambio di favori, disprezzo delle norme - specchio inguardabile di una certa Italia. Non di tutta. Sinistra marginale Esiste altro e ogni tanto appare chiaro e forte. Un desiderio di democrazia e di etica che si incontra nelle piazze, nelle reti, nei tanti luoghi della comunicazione diffusa e informale. Una percezione dell'emergenza sociale ed economica che sale sui tetti e scende nelle strade costruendo momenti di lotta e comunità di resistenza.
Ma a questo bisogno non ci sembra sappia ancora rispondere una sinistra che anche in questi mesi non riesce ad articolare un discorso e una proposta all'altezza dell'emergenza, né ad intercettare e rappresentare quella richiesta di democrazia radicale che è espressa dal popolo viola, da quello giallo del primo marzo, da quello di tutti i colori di tutti i giorni. Niente di nuovo sul terreno della formazione delle liste e dei programmi, né alcuna presenza efficace sul terreno del conflitto sociale.
Di questa marginalità è ultimo specchio drammaticamente impietoso il silenzio sulla gestazione durata due anni dell'aggiramento dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Ciascuno dei pezzi vari della sinistra sopravvissuto al cataclisma dell'Arcobaleno ha intanto continuato a proporsi come unico inizio giusto, possessore di marchio vincente. Ma secondo noi non si trattava di presentare sul mercato delle scelte elettorali l'offerta migliore, il simbolo più simbolico, il leader più carismatico.
Né di sommare in cartelli vari gruppi dirigenti in cerca di conferma - con relative spartizioni. Non si tratta di esistere solo sul terreno elettorale, dove è comunque importante sconfiggere le destre, e che le forze di sinistra nel loro variegato insieme riescano ad affermarsi nelle prossime elezioni regionali. Sussistere e resistere resta tuttavia un minimo necessario quanto ampiamente insufficiente. Noi proponiamo di cercare ancora. Provare un'altra strada Un soggetto politico della sinistra dovrebbe costruire relazioni sociali e tessuto politico della collettività, leggerne bisogni e desideri, offrire spazi e forme per una presa di parola che sia narrazione di sé e relazione collettiva, per dare voce a quegli anticorpi culturali e politici che pure la disgregazione neoliberista produce.
È tutta la dimensione di conoscenza e teoria, relazionale ed esistenziale della sinistra che occorre ricostruire. La stessa rappresentanza non può essere vissuta come voce istituzionale di una società altrimenti muta - al contrario come strumento di servizio e dialogo per un tessuto politico vivo dentro e fuori le istituzioni. Un soggetto politico nuovo della sinistra come spazio aperto e condiviso di riflessione e pratiche Solo una forma nuova del soggetto politico, capace di contenere le diversità perché definisce regole democratiche del confronto - e ne fa crescere il desiderio - può permettere di costruire una casa comune, dalle porte e dalle finestre spalancate sul mondo, che sia all'altezza del disastro attuale e che sia anche in grado di affrontare la prossima scadenza elettorale delle politiche 2013.
Riconoscendo tutte le storie e tutte le appartenenze senza abiure, senza più perdersi però in mediazioni povere di senso fra sigle, simboli, piattaforme senz'anima, gruppi dirigenti. Una comunità politica a rete confederativa territoriale, che rifiuti il professionismo politico, le strutture gerarchiche piramidali, le decisioni sequestrate dai vertici. Tessendo con pazienza e "cura" partecipazione creatività e relazioni interpersonali finalmente nuove e decenti. La storia dei partiti del novecento è ricca di luci e di ombre, ma è storia di vita di uomini e donne, un processo straordinario di autoeducazione alla politica e alla democrazia.
Per riportare la vita nella democrazia, la democrazia in vita, occorre oggi immaginare spazi, tempi e forme dell'agire collettivo e del coinvolgimento personale molto diverse probabilmente da quelle che abbiamo conosciuto. Abbiamo tutte/i meno certezze nel futuro, nessuna possibilità di rimandare alla conquista del potere e al sole dell'avvenire le speranze di giustizia e di liberazione. Per vivere con questa incertezza, facendo del desiderio di politica una forza che attraversa e supera il disincanto, occorre un di più di rispetto reciproco, di ricerca comune, laicità, solidarietà.
Libertà. La cupezza allarmante del quadro ci chiama ad un salto di qualità, che dia un senso al processo costituente di un soggetto politico nuovo della sinistra. Rete@Sinistra invita su questo tutte e tutti a confrontarsi in una "due giorni" a Firenze venerdì 23 e sabato 24 aprile - info: wwww.forumsinistra.it/web/