Dopo il “sold out” e l’emozionante serata con Philip Selway di Radiohead e Lisa Germano, per il programma di “Glorytellers” approda a Firenze la band di Joel Gibb e soci, ovvero i canadesi The Hidden Cameras. Cosi la serie “Glorytellers”, proposta da Musicus Concentus, Le Nozze Di Figaro, Reality Bites, si appresta documentare una delle formazione più interessanti della scena che opera tra tradizioni folk e rurali e ritmi e suoni d’oggi, in un’orbita a cui appartengono band quali Caribou, Animal Collective, Panda Bear.
Gli scatenati The Hidden Cameras, in nove sul palco della Sala Vanni, presenteranno in concerto il repertorio del loro ultimo cd “Origin: Orphan”. Era il 2001 a Toronto quando Joel Gibb definì il progetto The Hidden Cameras, in solitudine, con nient'altro che un registratore a quattro piste e tanti strumenti da suonare: chitarre, drum machine, campane, organi, arpe, glockenspiel... Ai suoni, Gibb aggiungeva il suo immaginario, con le radici affondate tanto negli anni Sessanta, quanto nel pop tintinnante degli anni ‘80.
Le vicende di The Hidden Cameras e del loro fondatore Joel Gibb ricordano le peripezie pop dei Manitoba/Caribou di Dan Snaith, anche lui e la sua band canadesi, tanto nello stile quanto nell'iperattività del proprio leader. The Hidden Cameras risultano un gioioso e trascinante collettivo pop; il loro debutto risale al 2001 con il cd “Ecce Homo” seguito dalla pubblicazione nel 2003 di 'The Smell Of Our Own', nel 2004 'Mississauga Goddam', nel 2006 'Awoo' e pochi mesi fa l’ultimo 'Origin: Orphan'.
La stampa specializzata ha descritto la musica degli Hidden Cameras come un divertente incrocio tra Moldy Peaches, Belle and Sebastian, Smiths e Frogs. I loro show, curati da Joel Gibb, sono sempre un avvenimento da gustare: sul palco l’organico è variabile e può arrivare a tredici elementi, tra cui coristi, ballerini ed una sezione d’archi. Altrettanto variegati sono gli spazi che ospitano i loro concerti: i club come le gallerie d’arte. Ed anche i loro video, particolarmente curati, sono stati spesso presentati ad importati festival cinematografici.
Il nuovo album è stato registrato fra Toronto e Berlino e pubblicato dalla Arts & Crafts. Tra synth, folk d'autore e pop dal piglio antologico, i nuovi brani di The Hidden Cameras possono ricordare The Flaming Lips, The Polyphonic Spree, Magnetic Fields, Scissor Sisters e Patrick Wolf. Nel cd “Origin: Orphan” trovano spazio anche synth cupi che rimandano agli ultimi Piano Magic, così come potenti cori gospel. Una varietà senza limiti che conferma l’ampia gamma di sonorità ed invenzioni che la band ha a disposizione. Posti numerati interi 13 euroi ridotti 10. Biglietti ridotti su www.musicusconcentus.com/liste Prevendite Box Office, telefono 055.210804 www.boxol.it.