Giorgio La Pira, divenuto sindaco di Firenze nell’estate del 1951, si impegnò attivamente per assicurare a tutta la popolazione un nuovo servizio pubblico del latte, alimento fino a quel momento marginale nei consumi familiari. Prese così il via il “Piano Latte”, orientato a fornire alla popolazione un alimento igienicamente controllato, grazie all’istituzione di una Centrale del Latte (le cui attività produttive ebbero inizio nel 1954) ed alla completa riorganizzazione del processo di distribuzione dell’alimento, che avrebbe fin da subito coinvolto le fasce più “deboli” della popolazione in un periodo così delicato come quello del dopoguerra. L’autrice del volume, oltre a fornire una ricostruzione approfondita delle origini della Centrale del Latte, svela alcuni retroscena di sicuro interesse, come la serrata collaborazione tra La Pira e Lodovico Montini (direttore dell’Amministrazione Aiuti Internazionali), che avrebbe poi convogliato sul programma gli aiuti americani, operandosi attivamente per conciliare gli interessi economici dei produttori privati, che non andavano certo di pari passo con quelli della sfera pubblica.
Il felice esperimento del latte, oltre a testimoniare il tentativo di promuovere e “saldare” l’imprescindibile legame tra Stato e cittadinanza, rappresentò l’epicentro attorno al quale si sarebbe dovuta sviluppare secondo La Pira tutta la nuova azione assistenziale a livello nazionale. L'autrice Letizia Pagliai, laureatasi in Archivistica all’Università di Firenze, ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia all’Università di Pisa. Si occupa prevalentemente di storia sociale e culturale del XIX e XX secolo. di Massimiliano Locandro Massimiliano Locandro
