False regolarizzazioni di colf e badanti: 2 arresti ed una denuncia

Incauti e sprovveduti, si erano dati appuntamento all'esterno della sede dello Sportello Unico dell'Immigrazione di via Giacomini per lo scambio del denaro in cambio delle false attestazioni pattuite sul rapporto di lavoro di un cittadino pakistano.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
28 marzo 2010 19:42
False regolarizzazioni di colf e badanti: 2 arresti ed una denuncia

Incauti e sprovveduti, si erano dati appuntamento all'esterno della sede dello Sportello Unico dell'Immigrazione di via Giacomini per lo scambio del denaro in cambio delle false attestazioni pattuite sul rapporto di lavoro del cittadino pakistano interessato alla emersione delle colf e badanti. Sono le ore 11:30 circa del 25 marzo scorso, quando l'intermediario ed il "finto datore di lavoro" si incontrano. Prima scambiano poche parole con il passaggio di mano dei documenti, e poi, dopo essersi guardati intorno, il "faccendiere" estrae dalla tasca il denaro contante, per consegnare la somma pattuita al datore di lavoro.

Ma la somma è inferiore a quella concordata, ed il faccendiere è costretto ad integrare la cifra inizialmente corrisposta. Passano pochi minuti, e sul posto arriva anche H.M., cittadino pakistano, che credeva di aver risolto i suoi problemi. Una breve conversazione tra i tre, e poi decidono di entrare negli Uffici dello Sportello Unico dell'Immigrazione. Ad attenderli, però, hanno trovato gli uomini della Squadra per il contrasto all'immigrazione clandestina della Questura di Firenze, coordinata da Raffaella Papaccioli, e istituita dal Questore Francesco Tagliente all'indomani della entrata in vigore della normativa per l'emersione delle colf e badanti.

I tre, che credevano di aver messo appunto un piano perfetto, non sapevano di essere finiti nella rete investigativa della Questura, e che quanto accaduto poco prima all'esterno dell'edificio di via Giacomini era stato puntualmente documentato dagli uomini della Polizia Scientifica di Firenze. Alla base dell'accordo vi era una somma complessiva di 1000 euro che il "finto" datore di lavoro avrebbe dovuto percepire in due tranches. I primi 500 euro gli erano stati versati in contantti all'atto dell'invio telematico della domanda per l'emersione.

Gli altri 500, invece, avrebbe dovuto incassarli proprio in occasione della convocazione presso lo Sportello Unico di via Giacomini, la mattina del 25 marzo. Il finto datore di lavoro, sentito fidagli uomini della Questura già nei giorni precedenti, aveva ammesso il piano fraudolento, riferendo di essere stato contattato dal "faccendiere", A.P., cinquantenne napoletano finito in manette, e di aver accettato per uno stato di bisogno, legato alla esigenze di dover affrontare alcune spese per cure mediche legate al suo stato di invalidità.

Le manette sono scattate anche per H.M., il cittadino pakistano di 28 anni, irregolare sul territorio italiano, interessato ad accedere alla emersione delle colf e badanti sfruttando il canale illecito concordato con l'intermediario, e nel quale il sessantacinquenne era stato coinvolto. Per i 2 arrestati l'accusa è di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e false attestazioni in atto pubblico. Il datore di lavoro è stato invece denunciato in stato di libertà.

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