Chiedevano 7000 euro per ciascuna pratica. Le false domande per la regolarizzazione delle colf e badanti venivano poi compilate e corredate dai due truffatori con timbri falsi di uffici della Questura. Sono un fiorentino di 56 anni ed un cittadino cinese di 44 anni i due arrestati dagli uomini delle Volanti e dalla Squadra Investigativa per il contrasto all'immigrazione clandestina della Questura di Firenze con l'accusa di favoreggiamento a scopo di lucro della permanenza dell'immigrazione clandestina, truffa, circonvenzione di incapace, uso abusivo di sigilli, falso ideologico in atto pubblico e false attestazioni a pubblico ufficiale.
Le vittime dei due truffatori sono tre cittadini cinesi. I cittadini extracomunitari irregolari venivano registrati come badanti di una donna fiorentina. La donna, in stato di incapacità di intendere e di volere, rappresentava un'importante "risorsa" per i due truffatori. Uno degli arrestati, infatti, il fiorentino cinquantaseienne, abusando della qualità di tutore legale della donna, stipulava falsi contratti di lavoro per l'accesso alla banca dati. Le domande, una volta compilate, venivano poi corredate di timbri degli uffici della Questura grossolanamente contraffatti dagli stessi truffatori, e siglati con la firma di "un'immaginaria operatrice della Polizia di Stato".
Il piano è fallito quando i due, presentatisi presso lo Sportello Unico dell'immigrazione, hanno trovato ad attenderli gli uomini della Questura, allertati dalla prefettura. Uno dei tre cittadini cinesi cui si riferivano le domande esibite non risulta nemmeno contemplato nella banca dati. Gli uomini della Questura hanno così ottenuto la prova inequivocabile della falsità della documentazione poi sottoposta a sequestro. Per i due sono scattate quindi le manette e le porte del carcere. Ai due arrestati si aggiungono altre 48 persone denunciate in stato di libertà dal novembre del 2009.
Numerose sono state poi le perquisizioni effettuate presso i datori di lavoro privati richiedenti la regolarizzazione. Tra i reati contestati il favoreggiamento della permanenza di clandestini sul territorio nazionale, falso ideologico in atto pubblico e privato, circonvenzione di incapace, uso di sigilli dello Stato, clandestinità e truffa. Le indagini sono state condotte dalla Squadra investigativa istituita dal Questore alla vigilia della entrata in vigore della sanatoria, coordinata dalla dottoressa Raffaella Papaccioli dell'Ufficio Immigrazione.