Avviare un confronto sulle opportunità di sviluppo dell’autonomia e di crescita delle donne, in particolare delle donne immigrate, in un tessuto sociale contrassegnato dal cambiamento e dalla recente crisi economica. È questo l’obiettivo del seminario “Politiche attive per l’immigrazione al femminile: praticare le differenze” promosso dal Comune di Firenze e dal Quartiere 1 insieme alla Società della Salute e all’associazione di donne Nosotras che si è svolto oggi presso l’Educatorio del Fuligno.
“Il tema al centro di questo seminario è molto interessante anche perché dai dati emerge che l’immigrazione a Firenze è molto caratterizzata al femminile – ha esordito l’assessore alle politiche sociosanitarie e presidente della Società della Salute Stefania Saccardi nel suo intervento al seminario –. E questo fin dagli anni ’70 con l’arrivo di donne da Capoverde e dalle Filippine, successivamente dall’Albania e la Romania e anche oggi l’immigrazione si tinge di rosa.
Su 45.400 stranieri residenti a Firenze, 24.000 sono donne e provengono soprattutto dalla Romania, dalle Filippine, dall’Ucraina e dalla Polonia”. Anche i dati dell’ultimo provvedimento governativo in materia di emersione del lavoro sommerso (ovvero la regolarizzazione delle badanti) confermano la forte presenza di donne immigrate: su 131 domande 63 riguardano donne. “Ma le donne immigrate non sono solo badanti o colf – ha aggiunto l’assessore Saccardi –, ci sono tante ristoratrici o parrucchiere, solo per fare qualche esempio, e non mancano le imprenditrici.
Anche perché, come ha sottolineato anche il premio Nobel per l’Economia Muhammad Yunus ‘inventore’ del microcredito recentemente presente a Firenze, le donne sono più soggetti affidabili”. Rimanendo sul tema del lavoro, l’assessore Saccardi ha aggiunto che la crisi si è fatta sentire anche sul mercato del lavoro delle donne immigrate: “Nel primo bimestre 2009 si è registrato un calo del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. A fronte di questa situazione dobbiamo lavorare sulla formazione e sulla creazione di percorsi di autonomia, mettere in campo strumenti per attuare una vera integrazione, dare dignità e lavoro alle persone straniere che vivono a Firenze.
Il seminario di oggi va appunto in questa direzione perché le donne rappresentano una grande risorsa per le politiche di inclusione e accoglienza”. Nel corso del seminario è stato illustrato il progetto “Billan” promosso dal Quartiere 1 e dall’associazione Nosotras che punta a sviluppare processi di empowerment con donne immigrate, praticando la relazione d’aiuto e azioni di contrasto all’esclusione sociale, promuovendo risposte più adeguate ai bisogno di autonomia, di crescita personale, di formazione e di lavoro.
In dettaglio il progetto propone un modello di presa in carico coordinata fra servizi pubblici e terzo settore, in particolare i servizio sociali del Quartiere 1 e l’associazione Nosostras, che vuole aiutare le donne immigrate a creare relazioni e opportunità superando un percorso meramente assistenziali. Al convegno erano presenti anche il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi e il direttore della Società della Salute Riccardo Poli. (mf)