"Tanto tuonò che piovve!" Così Ornella De Zordo commenta l'ultima notizia giunta come un fulmine a scombinare le grandi opere di Firenze. Come riportano le agenzie, il Tar del Lazio ha annullato l’assegnazione dell’appalto per la realizzazione del Parco della Musica e tutti gli atti conseguenti. "Non sappiamo ancora le motivazioni della sentenza, né cosa questa comporterà sul piano pratico. Ma è la conferma - se mai ce ne fosse stato bisogno - che si tratta dell'ennesimo appalto poco trasparente.
Avevamo considerato un atteggiamento imprudente, a inchiesta in corso, la baldanza del presidente Martini e del sindaco Renzi, rapidi ad impegnare denaro e firmare protocolli per un progetto su cui esistevano molti dubbi per i criteri di scelta e per i costi triplicati. Considerati il malcostume e la faciloneria che sembrano regnare sui grandi appalti pubblici, servirebbero cautela e rigore estremi nel valutare anche atti già definiti, tanto più se oggetto di inchiesta. Non ci fa piacere adesso constatare di avere avuto ragione".
“L’appalto per il Parco della Musica è stato bandito ed aggiudicato illegittimamente dall’Amministrazione poiché il regolamento di attuazione del Codice degli Appalti non era, e non è, ancora stato emanato”. È quanto dichiara Mario Razzanelli, capogruppo della Lega Nord in Palazzo Vecchio. “Ci domandiamo – spiega Razzanelli – se un contratto come quello avente ad oggetto la progettazione e la realizzazione della Città della Musica sia effettivamente esistente o non possa essere considerato addirittura nullo.
Difatti, l'art. 253, comma 1 quinquies del decreto legislativo 163 del 2006 (come modificato dall'art. 1, d.lgs. 113 del 2007) rinvia l'entrata in vigore della definizione del tipo contrattuale “appalto-concorso” utilizzato dall’Amministrazione. Quindi, non solo nel momento in cui il contratto è stato sottoscritto, ma ancora oggi, quel contratto non esisteva come forma giuridica. L'istituto di cui si rinvia l'entrata in vigore è il contratto misto di “appalto e progettazione”, ovvero quello utilizzato per il Parco della Musica.
Il rinvio al regolamento non è meramente formale, bensì è un rinvio di tipo sostanziale. La gara non poteva essere bandita”. “Inoltre – aggiunge Razzanelli – i concorrenti hanno avuto a disposizione solo due mesi (dal 20 ottobre 2007 al 20 dicembre 2007) per la presentazione dei progetti. Un tempo che non può essere considerato un tempo congruo, perché uno dei compiti del regolamento è quello di fissare il tempo ragionevole, in relazione agli interessi coinvolti, che i concorrenti devono avere per predisporre la progettazione.
Naturalmente gli stessi dubbi sorgono per il lavoro della Commissione Tecnica, che in soli cinque giorni, dal 23 al 28 dicembre 2007, ha esaminato tutti i progetti e deciso quello vincitore”. Conclude Razzanelli: “Oggi abbiamo avuto notizia che Gia.Fi ha vinto il ricorso al Tar presentato nel febbraio 2008. L’ipotesi di nullità potrebbe azzerare completamente il concorso”.