Oggi stavo vagando con la mente verso la mia infanzia. Ci sono alcuni piatti a cui si è più legati perché ti ricordano una data persona o un momento particolare, altri perché sono così tradizionali che racchiudono in loro tutti i sapori della nostra cucina. A quest’ultima categoria appartiene il piatto che mi accingo a descrivere. Per coratella si intende un insieme di interiora costituite da polmone, esofago, cuore e fegato. Prima di tutto preparate un recipiente con acqua e aceto per tenere a mollo qualche ora la nostra coratella.
Serve per togliere un po’ del forte tipico delle frattaglie. Per cuocerla invece, dopo aver fatto una base di olio, aglio, rosmarino, salvia e alloro, va tagliata a pezzi piuttosto piccoli. Per primo va tagliato l’esofago, quello più tosto; poi il cuore. Si fanno rosolare una decina di minuti e dopo si aggiungono le altre parti. Di solito la prima rosolatura si fa in un tegame, si butta via l’acqua che hanno prodotto le nostre frattaglie e si rifà un fondo pulito. Non appena tutto si è rosolato, si sfuma con un bel bicchiere di vino rosso.
Non appena il vino è evaporato, si aggiunge la passata di pomodoro. Lasciatela sobbollire a fuoco lento per almeno un’ora. Alla fine si aggiungono i piselli, il tempo di cuocerli e il piatto è pronto. Questo è un piatto molto particolare e direi anche ricercato. Non è facile trovare chi sa cucinare la coratella. È molto importante saper trattare le interiora di agnello, animale che già di per sé ha in gusto marcato. La cottura poi è fondamentale. Non si deve mai mettere tutto insieme perché si rischia di ritrovarsi per la bocca pezzi sfatti e pezzi troppo duri.
È anche il periodo giusto per cucinare una pietanza del genere. Basta trovare il macellaio bravo. Vanessa Bof Ingredienti: Una coratella di agnello freschissima Una tazza di polpa di pomodoro 2 spicchi di aglio 1 bicchiere di vino rosso Olio Pepe, sale, rosmarino, salvia, alloro