Un tavolo di lavoro congiunto per uniformare Piani di classifica, regolamenti e procedure nei Consorzi di Bonifica di Toscana, Umbria e Liguria. Si è svolto nella sede del Consorzio di Bonifica dell’Area Fiorentina, a Firenze, l’incontro fra i presidenti e i direttori dei Consorzi delle tre regioni, il presidente dell’Urbat (l’unione regionale dei Consorzi di Bonifica toscani) Fortunato Angelini, il presidente dell’unione umbra dei Consorzi Mario Mori e Ivo Capetta per la Liguria, il presidente nazione dell’Anbi (Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni) Massimo Gargano, il direttore generale dell’Anbi Anna Maria Martuccelli e diversi rappresentanti delle organizzazioni professionali agricole e sindacali regionali, tra cui il presidente della Coldiretti, Tulio Marcelli. L’incontro si è concentrato sui Piani di classifica, strumenti fondamentali per i Consorzi di Bonifica che vanno a determinare i contributi dovuti.
L’intento dei Consorzi è uniformare a livello regionale questi strumenti per renderli più comprensibili e più equi. Si è poi parlato di dotare i Consorzi di un regolamento elettorale regionale per consentire maggiore partecipazione alle elezioni consortili e ridurre le spese. Inoltre è stato affrontato l’importante argomento del deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua, necessario a consentire la vita dell’ecosistema presente in fiumi e torrenti anche nei momenti di maggiore siccità.
"L’incontro ha permesso di evidenziare le competenze tecniche del personale dei Consorzi di Bonifica – ha detto il presidente dell’Urbat, Fortunato Angelini – che sta lavorando a una progressiva razionalizzazione del settore e che deve essere ulteriormente valorizzato, quale risorsa essenziale per continuare a migliorare il funzionamento dei Consorzi di Bonifica in una precisa ottica di innovazione, partecipazione e risparmio". Dalla Regione 9 milioni per i Consorzi di bonifica La Regione Toscana destinerà al finanziamento dell'attività dei Consorzi di bonifica 9 milioni di euro da qui al 2011, una somma pari a 3 milioni l'anno nel prossimo triennio.
E' quanto è emerso nel corso dell'incontro che il presidente della Regione e l'assessore regionale all'assetto idrogeologico hanno avuto a Palazzo Strozzi Sacrati di Firenze con i presidenti dell'Associazione regionale dei Consorzi di bonifica (Urbat), dei Consorzi dell'area fiorentina e del Consorzio fiumi e fossi di Pisa. Durante la riunione si è parlato della proposta di legge di riforma del settore che la Giunta regionale ha approvato ed inviato al Consiglio regionale nel luglio scorso.
Prevede una riduzione del numero dei Consorzi dagli attuali 13 a 7, ed uno snellimento anche per gli organismi di gestione: il numero dei componenti del Consiglio dei delegati dovrebbe scendere a 23 e quello delle Deputazioni amministrative a 5. La proposta di riforma prefigura indennità soltanto per i presidenti e per i loro vice, e solo rimborsi spese per tutti gli altri componenti. Il risparmio economico stimato (circa 870.000 euro l'anno) sarà pari ai due terzi della cifra attualmente necessaria.
Quanto alla ripartizione territoriale la Toscana dovrebbe essere divisa in 30 comprensori anziché negli attuali 41, e i Consorzi dovrebberero essere accorpati fino a coincidere con l'ambito provinciale in 7 realtà provinciali su 10, con l'eccezione delle province di Prato, Siena e Massa Carrara, ambiti nei quali le funzioni sono già oggi svolte dalle Comunità montane. I compiti dei Consorzi (dalla regimazione delle acque, al consolidamento delle zone franose, alla prevenzione delle piene) rimarranno gli stessi: la drastica cura dimagrante riguarderà infatti esclusivamente il loro numero e la composizione degli organismi.
I dirigenti dell'Urbat e gli amministratori regionali hanno convenuto che la nuova Giunta dovrà consolidare un sistema che si occupa della realizzazione di opere, come le casse di espansione, importanti per la difesa del suolo, ma anche dell'attività di presidio, controllo e manutenzione del territorio che svolge un ruolo importante nella prevenzione delle calamità. Da questo punto di vista la Regione considera i Consorzi strumenti fondamentali del sistema regionale di tutela. (di Tiziano Carradori)