“Da questo congresso dobbiamo uscire con un progetto concreto e con proposte da portare all’attenzione del Governo attraverso un confronto serrato che parli di politiche vere per la montagna e non di tagli indiscriminati che colpiscono popolazioni e imprese in montagna”. E’ uno dei passaggi dell’intervento di Oreste Giurlani, presidente di Uncem Toscana, al congresso nazionale di Uncem in corso di svolgimento a Trento. “Non dico che bisogna difendere a tutto campo le Comunità montane - ha aggiunto Giurlani - ma sono convinto che sia necessario un ente che sia un punto di riferimento per i comuni, sopratutto quelli piccoli.
Dobbiamo parlare, quindi, di governance della Pubblica Amministrazione che oggi può svolgere un ruolo solo rilanciando le Comunità montane”. Altro tema è stato quello della montanità: nessuno può stabilire che un comune è montano solo se ha il 75% del territorio oltre i 600 metri! Se così è, come dice il Governo, non c’è da meravigliarsi che un comune di 829 metri di altezza come Abbadia San Salvatore possa essere trasformato da montano a marino con un colpo... di legge. La montanità è ben altra cosa, come ha detto chiaramente anche l’Unione europea. “Purtroppo - ha detto Giurlani - c’è chi pensa che l’Appenino sia un...
tavoliere e quindi ai comuni montani vengono tolte le agevolazioni per il gasolio e il gpl, non vengono riconosciuti aiuti dallo Stato, vengono mortificati sindaci e popolazioni perchè non sanno come gestire nè il presente nè il futuro. Giurlani ha infine dichiarato di condividere pienamente la relazione del presidente nazionale dell’Uncem Enrico Borghi e di essere pronto a sostenere ogni azione per promuovere le politiche della montagna". “La nostra - ha concluso Giurlani - deve essere una battaglia certa con idee chiare”.
