Il videogioco è nato ed è rimasto per anni un media di nicchia, riservato ai pochi “maghi del computer” ed esperti di informatica. Con il passare degli anni, e con un aumento esponenziale della tecnologia e quindi della qualità dei prodotti, il videogioco ha guadagnato sempre più dignità, fino ad assurgere, in alcuni casi, a media culturale al pari di libri e film. Questo, insieme allo sdoganamento dei personal computer, lo ha fatto entrare in meccaniche commerciali sempre più pregiate, tanto che oggigiorno il mercato dei videogiochi è uno dei più floridi e apparentemente longevi. In particolare, negli ultimi anni si è visto un avvicinamento al media da parte dei cosiddetti “casual gamers” (che si potrebbe tradurre come “giocatori dell'ultima ora”), ovvero persone di ogni età e classe sociale che hanno cominciato da pochissimo a videogiocare, e/o dedicano a questa attività una porzione relativamente piccola del loro tempo. Molte software house si sono concentrate su questa fetta di pubblico, e altre stanno cominciando a farlo; l'esempio di successo più lampante è quello della Nintendo Wii, la prima console a non richiedere l'eccelsa abilità di un videogiocatore allenato, dato che non richiede (di base) l'utilizzo di uno di quei complicati gamepad pieni di tasti di cui altre console non possono invece fare a meno. Ma non è l'unico caso: su Steam, la piattaforma di Digital Delivery (cioè acquisto unicamente virtuale, tramite internet, senza scatola, cd e manuali) di Valve, sono da anni in vendita quelli che solitamente prendono il nome di Minigames. Cosa sono i Minigames? Non si tratta, come si potrebbe pensare, di giochi gratis, o dimostrativi, o dalla durata limitata...
Sono piuttosto dei giochi realizzati da software house spesso indipendenti, in ogni caso sempre a budget ridotto. La maggior parte è realizzata in 2D, una tecnica che nel mercato “ricco” è stata ormai da anni sostituita dal più realistico e impressionante 3D, che però spesso richiede anche più lavoro e quindi più soldi. La riscoperta del 2D, invece, permette a sviluppatori indipendenti, e quindi potenzialmente meno legati al mero lucro e più invece alla passione, di realizzare vere e proprie opere d'arte videoludiche, dalla grafica eccellente, che in alcuni casi non manca di far fare figuruccia a ben più complessi videogiochi 3D. Un'altra opportunità che i Minigames offrono a chi li sviluppa, è quella di concentrarsi più sul gameplay, cioè sulle meccaniche che rendono il gioco piacevole da giocare, dato che quasi mai queste produzioni sono costrette a lavorare forzatamente per rispettare i tempi, e quindi costrette a tagliare magari diverse ore di test che sono invece fondamentali per raffinare il gioco. Sperando di avervi dato un'infarinatura per capire di cosa stiamo parlando, ecco quindi delle recensioni in breve di alcuni tra i Minigames più gettonati su Steam! Plants VS Zombies - Popcap Probabilmente il gioco più scaricato, e il motivo è presto detto: ironia, piacevolissima e divertentissima grafica fumettosa, ma soprattutto un gameplay accattivante che mette insieme strategia ed azione.
È il classico gioco da “ancora uno schema e poi smetto”, per cui fate attenzione alle dosi che ne assumete! Scopo del gioco è difendere la vostra casa dagli attacchi degli instancabili zombie. Per farlo, dovrete curare bene il vostro giardino, piantando di volta in volta la pianta giusta. Sì, perché ogni pianta ha una diversa caratteristica: ci sono quelle che sparano piselli, quelle carnivore che si mangiano uno zombie in un boccone, le noci che rallentano il nemico bloccandogli la strada, e decine di altre.
Gli zombie, dal canto loro, si presentano in altrettante varietà: ci sono quelli corazzati, quelli che saltano gli ostacoli con l'asta, quelli che passano sottoterra per aggirare le piante, persino una versione potenziata di Michael Jackson (dati gli ultimi aggiornamenti, purtroppo sembra una battuta grottesca che il povero MJ si ritrovi dalla parte degli zombie, ma il videogioco è uscito prima della sua dipartita, e chiaramente la citazione è legata al videoclip di “Thriller”). Gli schemi si susseguono uno dopo l'altro, e ogni volta viene “sbloccata” una nuova pianta con nuove caratteristiche.
Via via che si procede nel gioco, starà al giocatore selezionare le piante che vuole portarsi nello schema, e che dovrà utilizzare al meglio per proteggersi dalle ondate sempre più violente degli zombie. Il gioco richiede concentrazione, capacità di elaborare una strategia velocemente, e buoni riflessi, ma tutto questo non basta a descriverlo. C'è una componente eterea che ve lo renderà sempre più accattivante, tanto che non potrete fare a meno di fare una partitella al giorno. Per fortuna, Plants VS Zombies non è affatto breve, anzi.
Una volta finito il gioco in modalità “Avventura”, sbloccherete nuove modalità, tra cui tutta una sfilza di puzzle (variazioni sul tema che spaziano dal “Bowling con la noce”, in cui dovete giocare a bowling usando appunto le noci come palle e gli zombie come birilli, a una modalità con gli zombie invisibili, oppure addirittura una in cui le parti si invertono e voi dovete gestire gli zombie giusti per passare le difese del giardino di turno), la modalità “survival” in cui dovete resistere sempre più a lungo ad ondate sempre più numerose di zombie, ed infine, se proprio siete troppo bravi e riuscite a finire tutto 'sto popò di roba, l'opportunità di rigiocare da capo la modalità “Avventura” con delle difficoltà aggiuntive.
In più, avrete in gestione un giardinetto Zen, in cui potrete coltivare piantine da rivendere per acquistare potenziamenti e accessori da utilizzare in gioco. Costo: 9,9€, disponibile una versione demo gratuita. World of Goo – 2D Boy Autentica gemma nel panorama dei Minigames, World of Goo vi chiede di mettervi al comando di una serie di palline di “goo” (che si traduce con una non meglio identificata “sostanza appiccicosa”), da portare in salvo nel portale che conduce allo schema successivo.
Si tratta di una stranissima commistione tra i celeberrimi Lemmings e i Geomag, quei giocattoli magnetici con cui si possono costruire bellissime architetture. Infatti le palline di goo possono essere spostate per creare le strutture più varie: ponteggi, torri, altalene, ma anche cose meno ordinarie, dato che i goo possono essere sistemati nelle posizioni più strane (ed in effetti, ciò sarà necessario per proseguire nel gioco). Il punto chiave che sta alla base del gioco è la presenza del simulatore di fisica che, applicando la gravità alle vostre costruzioni, sarà imparziale giudice della stabilità del vostro lavoro.
Qui sta appunto la difficoltà, perché il gioco vi chiederà di scalare precipizi o montagne, aggirare ostacoli mortali, recuperare altri goo da luoghi apparentemente irraggiungibili, e starà a voi cercare un modo per sfruttare al meglio i goo a disposizione per riuscirci. Ogni schema è unico e presenta un puzzle che non mancherà di stimolare l'arguzia del giocatore. A sua disposizione, tutta una serie di goo differenti, ognuno con diverse caratteristiche. World of Goo non è particolarmente lungo, ma è ampiamente rigiocabile, inoltre man mano che completerete gli schemi metterete da parte un certo quantitativo di goo che potrete usare per costruire la vostra “torre infinita”, uno schema senza limiti spaziali in cui potete costruire la struttura di goo più gigantesca che riuscirete.
Un plauso particolare all'ambientazione immaginifica e alle bellissime musiche. Costo: 19,9€, disponibile una versione demo gratuita. Crayon Physics Deluxe - Kloonigames Nato come un esperimento, Crayon Physics Deluxe ha in comune con World of Goo l'utilizzo della fisica. Solo che in questo gioco geniale siete voi che dovrete fisicamente disegnare gli oggetti con cui risolvere lo schema che vi viene proposto! Esatto, la grafica a pastelli non è lì per caso: il mouse si tramuta in una matita colorata capace di creare forme geometriche suscettibili alla gravità, all'attrito, e ad altre forze naturali o esterne.
Scopo di ogni schema è far raggiungere alla pallina che vi viene fornita una stella posizionata in un punto strategico; una meccanica presa in prestito dal leggendario “The incredible machine”, che si adatta perfettamente al contesto di questo nuovo gioco. Costo: 17,9€, disponibile una versione demo gratuita. (fine parte prima) Francesco Stefanacci