Un nuovo suicidio nelle carceri italiane. Un detenuto extracomunitario (un nordafricano di 27 anni) si e' tolto la vita impiccandosi con le lenzuola nel carcere di Massa (Massa Carrara) la notte scorsa. Abellativ Sirage Eddine, si è impiccato, nei locali dell’infermeria, annodando un lenzuolo al tubo della doccia. “In Italia il 2010 segna un detenuto morto suicida ogni tre giorni, l’ultimo nel carcere di Massa, facendo del nostro un sistema penitenziario fuorilegge. Il Governo non ha fatto niente per quasi due anni, visto che ci sono nuove carceri ancora da inaugurare.
E l’annunciato piano straordinario servirà più per le clientele politiche a lungo termine che per dare dignità e certezza nello scontare la pena”. Così, il vicecapogruppo alla Camera di Italia dei Valori, l’on. Fabio Evangelisti, ha attaccato le decisioni del Ministro Alfano e del Consiglio dei Ministri. “Un nuovo suicidio come nuove saranno le carceri che costruiremo in Italia. Quanto ci metteremo? Dieci anni. Dodici, tredici? La morte del giovane nordafricano – ha detto Evangelisti - mi colpisce da vicino e mi spinge a chiedere di fare luce, di chiarire cosa sia accaduto e cosa stia accadendo, anche attraverso gli strumenti parlamentari.
Da lungo tempo è stato denunciato che le condizioni degli istituti penitenziari toscani rivelano un quadro allarmante che ha superato abbondantemente i livelli di guardia dei carcerati. In Toscana il numero complessivo dei detenuti ammonta a 4.085 (al giugno scorso), di cui 3.914 uomini e 171 donne. La capienza regolamentare, pari a 3.279, è ben al di sotto di questa cifra”. Ieri il Consiglio dei Ministri ha dichiarato lo stato d’emergenza per il sovraffollamento delle carceri. “Io le chiamo disumane, al di là delle possibilità di sopravvivenza in un consesso umano.
Lo scorso agosto l'Italia è stata condannata a risarcire 1.000 euro un detenuto bosniaco per i danni morali subiti a causa del sovraffollamento della cella in cui è stato recluso per alcuni mesi nel carcere di Rebibbia: è stata la Corte Europea dei diritti dell’uomo a stabilire i ‘trattamenti disumani e degradanti’ di cui egli è stato vittima. In Italia i detenuti che vivono in condizioni di gravissimo sovraffollamento sono la quasi totalità e lo Stato rischia di dover pagare 64 milioni di euro di indennizzi.
Intanto, alcune carceri appena costruite ed ultimate, che ho visitato personalmente, non sono state ancora aperte, come il carcere di Reggio Calabria”.