Tav, Rubellini a Renzi: 'Verificata ottemperanza del progetto'

E' quanto afferma Pietro Rubellini, presidente dell'Osservatorio ambientale per il nodo fiorentino dell'Alta velocita' ferroviaria, in una lettera inviata a Renzi. De Zordo: «Troppe incongruenze tra VIA e progetto». Razzanelli: “La città appoggi Renzi”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 gennaio 2010 19:05
Tav, Rubellini a Renzi: 'Verificata ottemperanza del progetto'

Firenze, 8 gennaio 2010- Continua la 'partita' tra Comune di Firenze, Ferrovie dello Stato e Ministero delle Infrastrutture sul nodo. Nei giorni scorsi il Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, aveva inviato un telegramma a Pietro Rubellini, direttore dell'Osservatorio sull'Alta Velocità, richiedendo un suo pronunciamento. Ora è arrivato il parere: è sostanzialmente favorevole. Comitati ed associazioni si dichiarano uniti per il blocco del progetto di sottoattraversamento della città per l'Alta Velocità.

“Rubellini sconcertante. Iter procedimentale non corretto” dichiara la capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo. “E' sconcertante leggere la risposta inviata oggi da Pietro Rubellini, responsabile dell'Osservatorio Ambientale dell’Alta Velocità, al sindaco di Firenze Matteo Renzi sulla conformità del progetto del nodo fiorentino. Per comprendere questo sconcerto è però necessario ricostruire alcuni passaggi storici dell'intera vicenda. La Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) formulata da Ministero dell'Ambiente (parere 292/1998) in collaborazione con la Regione Toscana (parere 30/1998) prescrive, tra l'altro, «il piazzamento di tutti i principali cantieri in sede ferroviaria» e il «trasporto per l’approvvigionamento dei materiali e per l’allontanamento dei materiali di scavo con impiego esclusivo di mezzi ferroviari».

Come fa allora l'Osservatorio a aver autorizzato un progetto di RFI che prevede invece l'utilizzo di centinaia di camion al giorno sulla viabilità ordinaria? E come può ora sostenere Rubellini di aver ottemperato alle prescrizioni? Pietro Rubellini è a conoscenza che il 13 marzo del 2009 RFI ha inviato una comunicazione al Quartiere 1 in cui si afferma che per la cantierizzazione «non è stato possibile eliminare del tutto il trasporto su gomma»? E che tale documento contiene anche le previsioni dell'impatto sulla viabilità cittadina? Nel dettaglio: cantiere Campo di Marte, picco di 68 automezzi al giorno per senso di marcia (132 passaggi giornalieri); cantiere Stazione Foster, picco di 171 automezzi al giorno per senso di marcia (342 passaggi giornalieri); cantiere Tre Pietre/Perfetti Ricasoli, picco di 211 automezzi per senso di marcia (422 passaggi giornalieri).

Se ne è a conoscenza come può allora aver «verificato l'ottemperanza rispetto alle prescrizioni date» che indicavano una cantierizzazione esclusivamente in sede ferroviaria? In sostanza la situazione che si presenta pertanto è così riassumibile:

• Un progetto presentato per la Valutazione di Impatto Ambientale; • Una pronuncia di compatibilità ambientale con prescrizioni su quel progetto; • Una serie di varianti al progetto successive alla pronuncia di compatibilità ambientale, che mutano sostanzialmente il progetto originario per quanto riguarda la cantierizzazione, e violano le prescrizioni sia regionali che ministeriali; • Queste variazioni e violazioni sono contenute nel progetto posto a base di gara;
Queste variazioni e violazioni sono state in almeno due occasioni approvate dall’Osservatorio Ambientale e dagli Enti Locali.

Per quanto riguarda gli ultimi due punti (desunti esplicitamente dal documento RFI del marzo 2009) si pone seriamente una questione di legittimità sia della procedura di gara, sia degli atti di approvazione del 2005 e del 2007. Si sottolinea infine l'ennesimo caso di conflitto di interessi all'italiana. Due membri dell'Osservatorio sono indicati dalla stessa RFI che propone il progetto. Ogni commento è inutile. Da quanto sopra descritto risulta evidente che la fase della cantierizzazione come si sta delineando, sia stata di fatto sottratta ad ogni procedura valutativa, almeno per quanto attiene all’aspetto della movimentazione dei materiali, aspetto quanto mai importante in una realtà urbana con traffico congestionato come Firenze. PerUnaltracittà ha quindi deciso di segnalare la ricostruzione dell'intera vicenda con le sue anomalie alla Commissione Europea, al Ministero dell'Ambiente, allo stesso Osservatorio e, per conoscenza, alla Procura della Repubblica.

Dal punto di vista politico è infatti necessario rivedere la correttezza dell'iter procedimentale seguito in questi anni. Oggi le parole di Rubellini palesano ancor di più le incongruenze relative all'intero procedimento. Segnaliamo infine come l'Osservatorio non sia la sede naturale per montare e smontare una Valutazione di Impatto Ambientale che per legge è pertinenza governativa (Ministero dell'Ambiente e Regione Toscana)”. “Ho molto apprezzato la richiesta che Renzi ha rivolto all’Osservatorio Ambientale di un ulteriore approfondimento sulla Tav.

Tutta la città appoggi in maniera compatta il Sindaco per cancellare la stazione Foster ai Macelli”. Lo dichiara Mario Razzanelli. “Da parte mia – spiega Razzanelli – continuerò a impegnarmi in una battaglia che era parte del mio programma elettorale e a tal fine chiederò che il sindaco promuova un sondaggio d’opinione, strumento previsto ai sensi dell’art. 100 dello Statuto del Comune, per verificare l’opinione dei cittadini su questo argomento. Sono convinto che almeno il 75% dei fiorentini non voglia che la città venga ‘sbranata’ dalla stazione Foster, un’opera del tutto inutile, devastante e dai costi astronomici”.

“Le rassicurazioni di Rubellini – conclude Razzanelli – sono di tipo formale e non convincono, poiché non rappresentano in alcun modo una verifica delle conseguenze che la realizzazione della stazione Foster avrà sulla falda freatica. Il giudizio espresso dall’Osservatorio è nella sostanza un parere di conformità alle prescrizioni impartite dalla Conferenza dei servizi, ma non riduce di una virgola le preoccupazioni della città per un’opera fatta nel solo interesse di chi la costruisce.

E’ l’ora di smetterla di dilapidare i soldi di tutti”. "La questione TAV si sta rivelando sempre più una spina nel fianco per il Sindaco scout di Firenze -dichiara l’On. Alessio Bonciani, Coordinatore Cittadino del PDL- Fin dall’inizio, la sua opposizione ad un progetto di cui, da Presidente della Provincia, aveva approvato la scelta, era sembrata quanto meno incoerente. Tardiva anche la presa di posizione sulle questioni relative all’eccessiva invasività della stazione Foster, forse prima non se ne era accorto? Ma l’ultima uscita contenuta nel telegramma inviato pochi giorni fa al Direttore dell’Osservatorio Ambientale ha veramente dell’incredibile.

Che senso ha ammonire l’Osservatorio e invitarlo a far bene il suo lavoro ed a rispettare tutte le prescrizioni? Forse il Sindaco vuole perdere ancora tempo per cercare di inventarsi qualcosa di alternativo al progetto attuale? Non gli basta il tempo che ha già perso facendo slittare la riunione romana con Ministero ed RFI? Dopo che anche l’Autorità di Bacino ha sostanzialmente sancito la fattibilità del progetto esistente, sia pure indicando alcune azioni di monitoraggio e di mitigazione necessarie per gestire il rischio idrico, le scuse a disposizione del Sindaco che gli consentano di guadagnare ancora tempo sono praticamente finite, come i petali di una margherita (da cui peraltro proviene) sfogliati uno per uno.

Ecco perché appare evidente – almeno se uno si informa - che la questione sollevata sull’attuale impossibilità della cava ENEL di Santa Barbara di poter accogliere i tre milioni di tonnellate di terra che verranno scavati è l’ennesimo pretesto che poco ha a che vedere con la realtà. E questo per un motivo semplice, tecnico non politico, che finché quella terra non sarà stata scavata ed adeguatamente caratterizzata non sarà possibile definirne la natura e quindi indicarne, con precisione, una destinazione certa.

Non si può sapere insomma se si tratta di materiale cosiddetto inerte, piuttosto che di un rifiuto ed eventualmente di che tipologia. E per poter ricevere materiali “non puliti” un sito deve essere debitamente autorizzato. Certo, si possono fare delle ipotesi, ma poi, se quelle terre dovessero risultare inquinate (come molto probabilmente avverrà), soprattutto da idrocarburi, i piani fatti potrebbero anche dover essere modificati, almeno per quella parte di materiale che risulterà inquinata.

Il Ministero dell’Ambiente è già al lavoro per predisporre le autorizzazioni necessarie allo smaltimento del materiale, certo, ci vorrà qualche mese. Nel frattempo il Sindaco cosa propone? Di fermare i lavori? Il problema dell’enorme volume delle terre e rocce da scavo (così le chiama la legge) pertanto esiste, è sempre esistito, e noi del centro destra lo abbiamo sempre detto, ma Renzi se ne accorge solo ora dal 1999? Ed ora che se ne è accorto lui pretende che in quattro e quattr’otto qualcun altro gli trovi la soluzione? Firenze ha un’unica priorità a cui non può rinunciare: non può permettersi di “perdere il treno”, non può permettersi di perdere altro tempo, il Ministro Matteoli su questo è stato ben chiaro.

A Renzi intanto, che ha cominciato ad occuparsi di terre e rocce da scavo, consiglio una lettura per il nuovo anno: il Testo Unico Ambientale (D. Lgs. 152/2006) ed in particolare i parametri della tabella A. Tabella nelle cui prescrizioni devono rientrare le terre per potersi definire pulite. Se ci avesse pensato prima di sottoscrivere quel progetto, da Presidente della Provincia, forse sarebbe stato meglio per lui e per Firenze. Oggi la smetta di cercare di addossare ad altri responsabilità che sono solo sue, dei suoi predecessori, del suo partito e della sua maggioranza.

Questo progetto di sottoattraversamento e questa stazione, ad oggi gli unici che sono stati presentati ufficialmente agli organi competenti, non li ha certo scelti il PDL".

Approfondimenti

Il Comitato contro il sottoattraversamento AV di Firenze ha realizzato questo film di animazione per informare sui rischi legati alla realizzazione del tunnel e della stazione sotterranea Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV valuta con soddisfazione e con rammarico le raccomandazioni del sindaco Renzi all'Osservatorio Ambientale a proposito del progetto di tunnel sotto la città: "Con soddisfazione perché finalmente si vede che alcune cose, da tempo denunciate dal Comitato, vengono riconosciute anche da un rappresentante delle istituzioni; in particolare lo stravolgimento della cantierizzazione che prevederebbe centinaia di tir sulle strade di Firenze invece del trasporto della terra scavata con treno.

Con rammarico perché si continua ad ignorare la disponibilità di quei cittadini che, spontaneamente e senza alcun scopo se non quello della difesa della propria salute e della loro città, si oppongono a progetti sbagliati, pericolosi per l'ambiente, inutili per la mobilità. Adesso che i progetti di fermata sotto la Fortezza o sotto la vasca dei cigni si liquefanno come neve al sole, si rende evidente che opere delle dimensioni del passante ferroviario non si possono fare con una trattativa estemporanea tra un sindaco, un ministro, un assessore, un amministratore delegato mediando solo sugli interessi dei costruttori: occorre un lavoro di mesi, di tecnici competenti per elaborare una soluzione che abbia senso.

Il Comitato si augura che il sindaco Renzi si renda conto che oggi esistono solo due possibilità:

quella piena di rischi, dalla realizzazione incerta, dai costi stratosferici rappresentata dal doppio tunnel con stazione Foster quella elaborata da tecnici volontari e dell'Università di Firenze che prevede il passaggio in superficie dei treni AV e la nascita del metrotreno.
Il Comitato contro il Sottoattraversamento AV ribadisce la propria disponibilità a collaborare ad una soluzione sensata ed intelligente del passaggio dell'AV dalla città con chiunque lo voglia, in particolare con il Comune di Firenze.

Restare in superficie vuol dire rischi minimi, con spese contenute, tempi di realizzazione ridottissimi. Da anni diciamo che tutti i rischi del progetto di sottoattraversamento e le carenze che esistono nella relativa VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) non possono essere risolti da un Osservatorio Ambientale i cui unici compiti dovrebbero essere quelli di monitorare l'esecuzione di eventuali lavori. I rischi di subsidenze (cedimenti del terreno con danni agli edifici) e di impatto della falda sotterranea devono essere risolti con un progetto ben fatto che escluda ogni pericolosità.

L'Osservatorio Ambientale, composto anche da enti che hanno interessi diretti nell'esecuzione dell'opera, non è in grado di dare le garanzie che la città e i cittadini si meritano".

Notizie correlate
In evidenza