"Il primo pensiero va naturalmente ai familiari dei nostri pazienti, a cui esprimo il mio dolore per la grave perdita e la mia personale vicinanza. Come sempre in questi casi stiamo facendo tutto il possibile per ricostruire l'accaduto, insieme agli operatori sanitari degli ospedali coinvolti e agli esperti regionali del Centro gestione rischio clinico. Il nostro intento è accertare le cause dell'accaduto e quindi rimediare ad eventuali errori, perchè non si ripetano. Starà infine alla magistratura individuare eventuali responsabilità professionali". L'assessore per il diritto alla salute Enrico Rossi ha affrontato così, nel corso di una conferenza stampa, i tre episodi mortali che si sono verificati in questi giorni a Cortona, Pisa e Empoli.
Nei primi due casi gli audit clinici immediatamente avviati si sono conclusi, mentre all'ospedale di Empoli questa attività si sta svolgendo proprio in queste ore. "La sanità toscana vuole essere trasparente, non accettiamo l'idea della fatalità e non sottovalutiamo nessun aspetto dei problemi – ha continuato l'assessore Rossi, che era accompagnato dal dottor Riccardo Tartaglia, responsabile del Centro regionale gestione rischio clinico e dal dottor Antonio Panti, vice-presidente del Consiglio sanitario regionale -.
Nel corso di questi anni abbiamo sviluppato una attività di monitoraggio e studio dei casi avversi e siamo in grado di mettere in luce, dove si siano verificati, errori e carenze. Purtroppo nelle attività umane, e tanto più in un sistema sanitario complesso come il nostro, è impossibile azzerare il rischio, ma è possibile lavorare per ridurlo progressivamente, intervenendo subito là dove emergono i problemi. Lo facciamo ogni giorno, nei pronto soccorso e nei reparti, adottando buone pratiche.
Alla luce di questi episodi, che hanno riguardato, nei casi di Cortona e Pisa soprattutto, persone giovani, ho incaricato il Consiglio sanitario regionale di verificare tutte le procedure previste e di sottolineare gli aspetti funzionali che ci possono mettere in condizione di far meglio. La prossima settimana emaneremo quindi una circolare a tutto il sistema sanitario per richiamare i servizi alla massima attenzione". "Partiamo da una buona base – ha proseguito l'assessore –. L'Istituto Superiore di Sanità, ad esempio, ha accertato che la sanità Toscana è al primo posto per le morti evitabili, e specialmente nel settore della cardiologia.
Infine vorrei esprimere anche vicinanza ai medici, professionisti stimati ed esperti, che si sono mossi con la volontà di portare l'assistenza dovuta ai pazienti". Il dottor Riccardo Tartaglia ha ricordato che i pronto soccorso degli ospedali toscani seguono protocol li precisi per intervenire in tutte quelle malattie che possono provocare dolore toracico (come nei casi di Cortona e Pisa) e che esiste una oggettiva difficoltà, testimoniata dalla letteratura scientifica, a prevenire eventi come quelli che si sono verificati.
Nei pronto soccorso toscani, che nel 2008 hanno visto 1.600.000 accessi, il 10% degli accessi è dovuto alla comparsa di dolore toracico ma solo nel 5-10% di questi casi il dolore è conseguenza di una patologia cardiaca. Inoltre tra il 5 e il 20% dei pazienti il cui elettrocardiogramma risulta negativo risultano poi comunque portatori di una patologia cardiaca. Nel sistema sanitario toscano il numero dei sinistri è in calo. Nel 2008 si sono contati 1427 sinistri, contro i 1546 dell'anno precedente e i 1583 del 2006. Il dottor Tartaglia ha quindi fornito una breve sintesi dei casi, secondo quanto rilevato dagli esperti del Centro regionale per il rischio clinico. Caso Cortona Per quanto riguarda il caso della signora deceduta a Cortona il 3 gennaio, come già riferito dal Direttore Generale dell’azienda, si è trattato probabilmente della rottura di un aneurisma dell’aorta, che si è verificato quando erano in corso degli accertamenti sullo stato clinico della paziente.
La paziente si era ri-presentata in pronto soccorso nella notte tra il 2 ed il 3 gennaio per la riacutizzazione di un forte dolore dorsale, diagnosticato come un problema di dorsosciatalgia al precedente accesso in pronto soccorso il 28 dicembre. Al primo accesso, dovuto ad un dolore presentatosi dopo uno sforzo muscolare, i sintomi e gli esami effettuati facevano propendere per la diagnosi di dorsosciatalgia ed avevano escluso problemi cardiaci. Al momento del secondo accesso sono stati effettuati altri accertamenti e si era in attesa di una TAC urgente.
La paziente è purtroppo deceduta improvvisamente poco prima di effettuare la TAC. In attesa dei risultati dell’autopsia sono comunque state intraprese una serie di azioni per rafforzare i protocolli del pronto soccorso. Caso Pisa Il decesso avvenuto a Pisa di un paziente a seguito della dimissione dal pronto soccorso il 4 gennaio scorso, è dovuto presumibilmente ad un problema cardiaco, che si è verificato alcune ore dopo dopo la dimissione. Il giovane lavoratore edile, si era presentato al pronto soccorso la mattina dello stesso giorno con un forte dolore trafittivo nella parte sinistra del torace, comparso improvvisamente a seguito di un movimento.
Tale dinamica aveva indirizzato gli accertamenti verso una patologia muscolo-scheletrica. Gli esami eseguiti (ECG, RX torace) in relazione al quadro clinico non indirizzavano verso una patologia cardiaca per cui non sono stati effettuati ulteriori accertamenti. Il paziente è purtroppo peggiorato improvvisamente e deceduto a domicilio. Caso Empoli Sulla base delle prime inform azioni raccolte è emerso che il paziente, cardiopatico, è deceduto ieri sera, poche ore dopo un intervento chirurgico ortopedico, a seguito della comparsa di un mal di testa a cui è subentrato un dolore toracico.
Il paziente ha avuto un aggravamento improvviso delle condizioni cliniche ed è deceduto nonostante la messa in atto delle tempestive manovre cardio-respiratorie dai medici. Oggi pomeriggio ci sarà un audit clinico realizzato da parte degli esperti del Centro Gestione Rischio Clinico insieme ai clinici coinvolti con l’obiettivo di approfondire la dinamica degli eventi, eventuali criticità ed azioni di miglioramento per la sicurezza dei pazienti da intraprendere. di Susanna Cressati