Oltre 70 sedute operatorie, mattina e pomeriggio, ogni settimana (finora erano 55), 15 tra infermieri e operatori socio-sanitari in più, e nuove attrezzature. Queste le misure immediate varate per il rilancio del Cto da Valtere Giovannini, commissario straordinario nominato dall'assessore Enrico Rossi. "Un aumento immediato di oltre il 20% della disponibilità delle sale operatorie, 400.000 euro per l'incremento del personale, 100.000 euro per l'acquisto di nuove tecnologie per le sale operatorie.
Questo è solo un primo intervento di normalizzazione - chiarisce Giovannini, che dal primo febbraio sarà direttore sanitario di Careggi - poi costruiremo un progetto di ampio respiro per affrontare tutte le criticità e restituire il Cto al suo ruolo. Su un sistema che funziona è anche più facile costruire progetti innovativi". Giovannini, responsabile area di coordinamento sanità del Dipartimento per il diritto alla salute, ci tiene a sottolineare il significato di questa attenzione della Regione per il Cto: "La Regione è consapevole del ruolo che il Cto, con le sue competenze specialistiche ortopediche, rappresenta nell'ortopedia toscana; e intende confermare e promuovere ulteriormente questo ruolo.
La Regione è entrata dentro il Cto per raccogliere i contributi che il dipartimento di ortopedia, coordinato dal professor Gensini, aveva già espresso, e organizzarli in un progetto operativo che possa traghettare definitivamente il Cto verso questo suo ruolo". Dappertutto, fa notare Giovannini, si assiste a una privatizzazione dell'ortopedia. "La Toscana, invece, vuole riconfermare la sua vocazione a una funzione pubblica. Il privato si è organizzato, mentre l'ortopedia pubblica non è stata ancora in grado di organizzare una risposta adeguata.
La crisi dell'ortopedia pubblica è una sfida che la Toscana vuole raccogliere". Il commissario straordinario tenta un'analisi di ciò che è avvenuto al Cto, "una struttura nata negli anni Cinquanta, che si trova ad affrontare tutte le innovazioni a cui questa disciplina è sottoposta negli anni Duemila. Nel tempo si è assistito a un calo di produttività: nel Cto convivono interventi di natura programmata e interventi di tipo traumatologico. Ma mentre di solito la traumatologia è il 30% dell'ortopedia, al Cto sale al 50%: 40.000 accessi l'anno di natura traumatologica.
Così il Cto ha perso molta parte del suo mandato originario". Insomma, secondo la lettura di Giovannini, per rispondere a un eccesso di domanda traumatologica, il Cto si è trovato a dover sacrificare gli interventi programmati, con il conseguente allungamento dei tempi di attesa. "Ma è bene chiarire - precisa - che i "disastri" attribuiti al Cto non sono certo di natura clinica: riguardano, appunto, i tempi di accesso e di attesa. Non è in gioco la qualità e la competenza degli specialisti".
Il problema è che per qualsiasi trauma si corre al Cto, che "viene vissuto come risposta più immediata e qualificata. Invece la risposta e l'accoglienza deve essere ridefinita con le altre aziende dell'area metropolitana, Firenze, Prato, Pistoia, e il carico traumatologico deve essere distribuito in ugual misura tra tutti i presidi ospedalieri che hanno l'ortopedia". Sulla riorganizzazione in corso al Cto interviene anche il direttore generale dell'Azienda ospedaliero universitaria Careggi, Edoardo Majno: "In considerazione dell'attenzione e tensione riferita al Cto in questo periodo, la Direzione aziendale di Careggi, unitamente all'Area coordinamento sanità della Regione Toscana, si è adoperata in un impegno di eccezionale intensità al fine di intraprendere una completa riorganizzazione dei servizi, così come indicato dalla task force recentemente insediata.
L'operatività immediata nell'aumento della produzione sarà già riscontrabile dalla prossima settimana, con un incremento compreso fa il 15 e il 20 per cento degli spazi operatori, così come è avvenuto già dall'ultima settimana". "Il programma riorganizzativo - continua Majno - è reso possibile dall'intervento di sostegno economico disposto dall'Assessorato alla salute della Regione Toscana, una parte dei 5 milioni di euro conferiti a Careggi nel suo complesso. Questo impegno, unitamente a un riequilibrio delle rispose umane, sarà oggetto della contrattazione professionale e sindacale delle prossime settimane". "L'obiettivo della task force - chiarisce Majno - è incrementare la capacità delle 8 sale operatorie del CTO dalle attuali 55 sedute operatorie settimanali a 73.
Nelle more di questi fondamentali passaggi la Direzione auspica la piena e responsabile collaborazione di tutto il personale. Va sottolineato che da diversi mesi è allo studio il piano di riorganizzazione del Cto e che l'attivazione della task force ne ha accelerato la realizzazione proprio in un momento critico causato dalle avverse condizioni atmosferiche che, nel periodo festivo hanno provocato un incremento, in particolare delle fratture da caduta". I punti essenziali del progetto, spiega il direttore generale di Careggi, riguardano riorganizzazione del Pronto soccorso, separazione dei percorsi emergenza/programmato, assistenza per intensità di cura.
"Per far fronte a questa emergenza - precisa Majno - è stato necessario, secondo quanto stabilito dai protocolli terapeutici del trauma ortopedico, ridefinire temporaneamente i criteri delle liste di attesa a tutela dei pazienti più gravi. Le risorse delle sale operatorie sono state concentrate in primo luogo sulle fratture agli arti inferiori, in quanto traumi con rischio accentuato di trombosi. Per questo le fratture agli arti superiori, anche se urgenti, laddove era possibile, sono state differite sia pur nel pieno rispetto della sicurezza dei pazienti, tuttavia con evidenti disagi di cui l'Azienda si scusa".
Alcuni dati possono aiutare a comprendere la situazione. Dal 15 al 31 dicembre 2009 vi è stato un incremento del 30% della sola traumatologia. Rispetto allo stesso periodo del 2008, si è passati dalle 95 alle attuali 125 fratture chirurgiche, questo senza contare l'incremento che, in proporzione, si è avuto per la chirurgia della mano, la traumatologia maxillo-facciale e la neurochirurgia, tutte specialità che si avvalgono delle sale operatorie del CTO. L'aumento non è stato solo quantitativo, ma anche qualitativo con urgenze chirurgiche particolarmente complesse e concentrato in limitato arco temporale.
Infine Majno ricorda che "a causa del noto percorso di ricostruzione e messa a norma dell'edificio CTO il lavoro attuale, quantitativamente immutato rispetto all'inizio della ristrutturazione, è svolto in circa la metà degli spazi disponibili". "Rispetto ai risvolti giudiziari riportati dalla stampa - conclude Majno - si conferma la piena trasparenza e disponibilità della Direzione e della struttura a mettere a disposizione ogni dato utile". di Lucia Zambelli