S’impennano, causa festività natalizie, neve e pioggia, le richieste di corse taxi a Firenze, ma l’accresciuta domanda non riesce ad essere soddisfatta dagli operatori del settore. “Eppure, basterebbe poco per soddisfare l’utenza e svolgere un servizio che, è bene ricordarlo, è un servizio pubblico: affiancare ai 594 taxi ordinari la completa operatività dei 60 multipli” spiega Simone Andrei, presidente di Confartigianato Taxi. I taxi multipli, introdotti dal Comune di Firenze nel corso del biennio 2007-2008, pur essendo equiparati agli ordinari per i doveri (ovvero pagamento dei tributi), non godono infatti degli stessi diritti, in quanto vincolati a particolari modalità di esercizio della professione.
Tra queste: il servizio continuativo di 8 ore contro quello di 12 concesso ai taxi ordinari, una rigida turnazione (due, dalle 6 alle 14 e dalle 14 alle 22, contro otto) obbligatoriamente alternata ogni settimana (i taxi ordinari, invece, possono avvalersi di 10 cambio turni mensili) ed il conseguente obbligo di copertura della fascia oraria 6-22 che preclude il servizio notturno. Limitazioni provengono, infine, dalle strisce gialle che li distinguono visivamente dagli ordinari, inducendo la clientela a ritenere che essi siano adibiti esclusivamente a corse multiple.
In realtà, i taxi multipli possono svolgere anche trasporti singoli (come, viceversa, i taxi ordinari possono svolgere trasporti multipli). “Occorre che il Comune di Firenze mantenga ciò che ha promesso negli incontri con la categoria, ovvero l’allineamento delle licenze, da realizzarsi senza più alcun indugio. La concorrenza, quando leale – spiega Andrei – è sempre un’occasione, sia per le imprese che per la clientela perché stimola un’offerta migliore”.