"Non sarà un bel Natale per i lavoratori Seves" E' quanto sottolinea Fabio Berni, Filcem-Cgil di Firenze, all'indomani dell'incontro tra sindacati, istituzioni ed azienda ed a poche ore dall'Assemblea interna dei lavoratori dello Stabilimento di Castello. "Sicuramente è stato fatto un passo avanti - aggiunge Berni - perché si è parlato di rifacimento del forno, ma la sua funzionalità effettiva, legata alle condizioni di mercato non soddisfa pienamente le richieste avanzate e lascia diverse perplessità.
La nostra principale preoccupazione, ed il nodo della questione - spiega - è, era e resterà quello di ripartire con la produzione dei mattoni che poi è l'attività dei lavoratori e dello Stabilimento, su questo verteranno e si intensificheranno le discussioni interne e le richieste future". Si è parlato di uno 'scorporamento' dell'azienda fiorentina dalla multinazionale, possiamo dire che la Seves di via Reginaldo Giuliani si avvia verso una propria strada tutta da tracciare? "Possiamo dirlo - spiega il sindacalista - anche se non è certo il panorama auspicato, e sarà questo oggetto di futura discussione da parte nostra, è stata espressa questa volontà e ne trarremo le dovute conseguenze pronti a dibatterne nei futuri incontri" Le prossime scadenze? "Adesso si profila il termine della cassa integrazione ordinaria per l'inizio di febbraio - conclude - ma 25 giorni prima l'azienda dovrà approntare il piano successivo in merito e lì capiremo se si andrà verso la cassa integrazione straordinaria di dodici mesi". E questo pomeriggio, dopo 3 ore di assemblea generale, l’assemblea dei lavoratori Seves, con un solo astenuto, ha conferito il mandato alla Rsu e alle organizzazioni sindacali di richiedere all’azienda la modifica dei contenuti della proposta in merito al pieno rispetto delle condizioni, previste dall’accordo del 15 giugno per la ripresa dell’attività produttiva, al potenziamento delle attività di marketing e commerciali, all’approfondimento sulle intenzioni e sulle prospettive legate al trasferimento di azienda della divisione mattoni in vetro e rispetto all’utilizzo della Cassa Straordinaria.
Per sostenere queste posizioni i lavoratori sono entrati immediatamente in sciopero e hanno sfilato in corteo fino alla direzione dove la Rsu ha rappresentato ai responsabili aziendali quanto emerso dall’assemblea.