Uno "studente di cartone" impiccato ad un albero senza foglie, altre sagome distese davanti all'entrata di Palazzo Vecchio, uno striscione con la scritta "Inauguriamo la fine dell'università", sono questi i simboli scelti dai collettivi di Lettere e Filiosofia, Architettura (Ark)e Psicologia (Lab) per manifestare la rabbia degli studenti contro le scelte del rettore uscente Marinelli. La situazione finanziaria dell'università di Firenze è grave, lo testimoniano anche le parole del nuovo rettore Alberto Tesi, che parla di dissesto e di "rischio crac", ed è per questo che ieri gli studenti hanno voluto ricordare come ogni anno vengano "calpestati i diritti degli studenti".
"Non c'è niente da festeggiare", quindi, secondo alcune rappresentanze degli studenti, ma la protesta in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico viaggia su un doppio binario: ci sono anche i ricercatori e i precari dell'ateneo, che lamentano tagli alla cultura e manifestano il loro crescente disagio e le sempre maggiori difficoltà nello svolgere la loro attività. "Espansione edilizia, sottostima dei costi, tagli di spesa in ritardo", sono questi i primi problemi che Tesi, a suo dire, dovrà affrontare per ripianare un buco di circa 30 milioni di euro. Alessandro Xenos