Firenze 23 giugno 2009- Il Pd tiene il Comune di Firenze, ma incassa una sonora sconfitta a Prato dove un sindaco di destra vince dopo 63 anni.
“Auguro a te e alla città di Firenze che possa aprirsi una stagione nuova e prospera per il destino della nostra città che ha davvero bisogno di scelte coraggiose per recuperare dignità, ruolo e immagine -scrive Francesco Bosi (UDC)- Come per i tuoi predecessori nella mia veste di parlamentare della repubblica sono disponibile a collaborare nell’interesse supremo della comunità.”
«A Firenze è necessaria più trasparenza sull’urbanistica.
Ho già preparato tre interrogazioni per il nuovo sindaco». E’ quanto annuncia Giovanni Donzelli, consigliere comunale e dirigente nazionale del PdL. «Ho dato il mio ben venuto in Palazzo Vecchio a Matteo Renzi – ha aggiunto l’esponente del centrodestra - con questi tre atti chiedo al nuovo sindaco, ed ormai praticamente ex presidente della Provincia, tre semplici cose: se è indagato, se ci sono tra i suoi finanziatori della campagna elettorale imprenditori del settore urbanistico, chi sono e se è a conoscenza di gare pubbliche pilotate, visto quanto emerso, nei mesi scorsi, dalle intercettazioni in cui l’architetto Casamonti riferiva che avrebbe chiesto notizie a Renzi prima di partecipare a gare della Provincia».
«L'amministrazione pubblica – ha sottolineato Donzelli - deve garantire la massima trasparenza. Nel mandato appena concluso sono rimasto colpito negativamente da alcune situazioni nel settore urbanistico. Ho la massima fiducia nella magistratura e dal punto di vista penale rimarrà sempre per chiunque la presunzione di innocenza fino all'ultimo grado di giudizio. Dal punto di vista politico, però, sia la vicenda di Castello che quella relativa alla società Quadra restano a mio parere le peggiori pagine della politica fiorentina degli ultimi decenni».
“Valorizzare il Consiglio Comunale per favorire una relazione costruttiva fra tutte le forze presenti ed avviare in questa città un reale percorso di trasparenza e partecipazione democratica che sappia uscire dalle stanze del potere per condividere le scelte con i cittadini”.
E' quanto chiede la consigliera Ornella De Zordo all'indomani dell'esito ballottaggio. “Il ballottaggio ha confermato la vocazione tradizionale di questa città: il Pd e il Pdl hanno confermato anche in questo secondo turno gli stessi voti ottenuti al primo. Un aumento generale di consensi verso lo schieramento di centro destra, visibile anche in Toscana, e un crescente astensionismo, sono comunque dati che devono far riflettere sulla necessità di un profondo rinnovamento della politica, e di nuovi orizzonti per la sinistra in particolare”, ha aggiunto De Zordo.
“Ci auguriamo che Matteo Renzi si ponga come interlocutore fattivo dell'organo elettivo nelle scelte per la città. Il nuovo Sindaco avrà adesso l'onere di rispettare i tanti impegni presi in campagna elettorale. Lo vedremo presto alla prova dei fatti: noi riprenderemo a mettere in atto un'opposizione a tutto campo rigorosa e attenta”, ha concluso De Zordo.
"Auguri di buon lavoro al nuovo Sindaco Matteo Renzi -saluta Alessandro Del Taglia (UDC)- Com’è noto l’UDC non si è schierata per i candidati in competizione per il ballottaggio non ravvisando le condizioni per poter garantire nei confronti dei nostri elettori l’una o l’altra scelta.
Tuttavia come abbiamo sempre sostenuto in campagna elettorale il nostro impegno continuerà nell’interesse superiore della città e a tutela delle legittime aspettative dei cittadini".
«Il risultato del ballottaggio è chiaro: complimenti al neo sindaco Matteo Renzi. Mi auguro che governi in nome di tutti i fiorentini». E’ quanto ha dichiarato Mario Razzanelli, capogruppo di ‘Firenze c’è’. «Esaminando i numeri del ballottaggio – ha aggiunto – emerge che ha votato il 58% dei fiorentini: questo vuol dire che Renzi ha avuto il consenso del 35% dei cittadini.
L’altro 65% non l’ha votato oppure è rimasto a casa». «Il risultato politico è quello del primo turno – ha sottolineato Razzanelli – dove il programma di Renzi è stato bocciato nei suoi elementi cardine: tramvia, alta velocità, cementificazione. Il primo turno ha evidenziato che i fiorentini non condividono queste scelte ed il ballottaggio non ha capovolto quanto emerso il 6 e 7 giugno». «Chi ha dato libertà di scelta ai propri elettori – ha proseguito – dovrà fare un serio esame di coscienza qualora Renzi porti avanti il programma di devastazione della città da lui sottoscritto insieme al Partito Democratico.
Le ideologie dovevano essere abbandonate nell’interesse di Firenze. Ma nella storia non è possibile tornare indietro». «Il centrodestra dovrà individuare quali sono le ragioni che hanno portato a questo risultato – ha rilevato il capogruppo di ‘Firenze c’è’ – intanto è un dato oramai acquisito che il nostro movimento ha contribuito in modo determinante al raggiungimento del 40% sia con i propri voti che con quelli degli amici dell’Udc e dei vari esponenti dei comitati sparpagliati nella Lista Spini e De Zordo che in precedenza erano stati compagni di strada nella battaglia referendaria contro la tramvia.
Analizzando ulteriormente i flussi elettorali appare chiaro che una parte degli elettori che si erano opposti a Renzi con le liste Spini, De Zordo e ‘grillini’ hanno votato per il candidato del centrosinistra. Chiedo al nuovo sindaco di attuare quella democrazia partecipativa che è completamente mancata durante l’amministrazione Domenici, cominciando con la cancellazione delle linee 2 e 3 della tramvia, ascoltando la città con un referendum sul sottoattraversamento dell’alta velocità e rivedendo in modo trasparente il piano strutturale».
"Paradossale come il nuovo Sindaco che appena eletto giurerà come un novello Domenici che i cittadini hanno votato (e dunque sottoscritto a/e non causando il/furor di popolo) il suo programma, mentre la realtà -commenta Patrizia Agresti di Cittadini per gli Alberi- è che i cittadini da decenni non votano più programmi, ma unicamente ‘concezioni politiche’! Cittadini per gli Alberi avverte dunque che considereranno pura ipocrisia sia future manifestazioni tardive, sia eventuali sfoggi ostentati di opposizione in Consiglio Comunale da parte di coloro che avranno invitato le persone all’astensione o peggio.
Non vorremo vedere lacrime di coccodrillo o vesti stracciate di persone che dichiarandosi ‘contro i disastri annunciati’ non avranno, ieri ed oggi, dato l’unico contributo valido, il loro voto contro l’amministrazione che tali disastri sia economici che ambientali li ha voluti, sottoscritti e continuati. Considereremo loro i veri responsabili del terribile destino che attende adesso la nostra città, che verrà ancora più martoriata e dilaniata a causa di coloro che avranno tradito il sogno comune: fermare lo scempio degli alberi, dell’ambiente e di Firenze tutta, che un giorno ricorderà la storia di questi tragici avvenimenti e non scorderà chi l’ha permessa".
Il rettore dell’Università di Firenze Augusto Marinelli ha inviato al nuovo sindaco di Firenze Matteo Renzi un messaggio di congratulazioni, anche a nome dell’ateneo fiorentino, e ha dichiarato: “Formulo i miei migliori auguri di buon lavoro al nuovo sindaco di Firenze: l’Università ha l’esigenza di stabilire con il Comune rapporti più forti, che aiutino la città a considerare sempre più l’Ateneo come soggetto portatore di interessi pubblici e come strumento dello sviluppo economico del territorio.
La personale conoscenza di Matteo Renzi e la sua esperienza mi rendono certo che i rapporti fra Università e città cresceranno in concreto e in maniera evidente”.
"A fronte di 100.978 consensi ricevuti -commenta Girolamo Dell'Olio, presidente dell'associazine anti-TAV Idra- il neo-sindaco Matteo Renzi se ne è visti oltre 192.000 negati. 124.000 di questi ultimi hanno mostrato di non fidarsi neanche dell'alternativa Galli, o forse proprio della "democrazia delegata" tout court. E' vero che la città (ma forse bisognerebbe dire: il Paese) non riesce ad esprimere ancora un modello di democrazia che sia più credibile ed efficace di quella cosiddetta "rappresentativa".
Questo non può far perdere di vista, tuttavia, un dato importante: anche a Matteo Renzi toccherà governare comunque - come a Leonardo Domenici - in minoranza: con un 35% scarso di consensi e un 65% di fiorentini che non hanno mostrato di apprezzare il suo programma. Nonostante le 'novità antropologiche' contenute nei "100 punti" e l'età anagrafica, il candidato sindaco Renzi ha totalizzato più o meno gli stessi voti che aveva incassato Domenici dopo un mandato forse non del tutto brillante al ballottaggio del 2004 (100.978 voti contro i 102.237 di Domenici, nonostante gli oltre 13.000 votanti e agli altrettanti voti validi in più nel 2009).
Ultimo dato curioso: sia Galli che Renzi hanno preso al ballottaggio gli stessi voti del primo turno: Galli solo 13 (tredici!) in più, Renzi 774 (comunque un briciola sui grandi numeri). Insomma: il consenso-di-sistema continua a restare minoritari".
"Con l'affermazione al balottaggio di Matteo Renzi credo sia bene dare onore al merito per la sua vittoria che non è stata così scontata come appariva, ma Matteo Renzi è indubbiamente un uomo capace di farsi aprezzare dai più".
Cosi Laura Lodigiani della Lega Nord Toscana.
"Spero che questa sua capacità lo voglia aperto alle non poche istanze che sono state portate avanti in campagna elettorale dai suoi avversari - prosegue Ledogiani -, una parola di merito va a tutti loro, e in primis a Giovanni Galli, che hanno rappresentato la maggioranza della città, e che si sono trovati unanimi ad esempio sul no alla Tav e alle altre due linee della tramvia e nel rivedere il Piano strutturale.
Saranno cinque anni difficili per il nuovo sindaco anche perchè il cambio di amministrazione della vicina Prato sarà determinante per scelte significative su mobilità e rifiuti, e per il bene di Firenze sarà utile al suo primo cittadino una scelta collaborativa con tutte le forze politiche presenti in città e non solo in consiglio".
"La Lega Nord Toscana - conclude Laura Lodigiani ribadendo gli auguri di buon lavoro al sindaco Renzi - in queste elezioni ha visto crescere il consenso intorno alle sue istanze e programma e continuerà a battersi e impegnarsi per chi le ha dato credito e fiducia.
Pur non avendo raggiunto per poco il quorum per il consiglio comunale di Firenze, la Lega è presente nel Consiglio provinciale, e sopratutto rimane il partito del Governo più attento alle buone amministrazioni e ai bisogni e ai meriti dei cittadini, compresi quelli di Firenze".
“In Toscana ha vinto una nuova generazione di amministratori locali: sindaci come Matteo Renzi a Firenze e presidenti di provincia come Leonardo Marras a Grosseto, e tanti altri neoeletti, indicano una visione innovativa e sostenibile dello sviluppo dei nostri territori e un nuovo profilo convincente del Pd.
Hanno saputo intercettare una fortissima e diffusa domanda di innovazione, cambiamento, nuove idee e progetti di governo nel momento in cui sono finite sia le storiche rendite di posizione sia le vittorie facili. Per continuare a vincere, per riconquistare Prato e riportare al voto per le regionali quelle migliaia di elettori di centrosinistra confluiti nell’astensione, c’è bisogno di un Partito Democratico che metta fine alla logica delle guerriglie locali, che inserisca invece all’ordine del giorno del prossimo congresso regionale queste novità e l’ambizione del rilancio del buongoverno, che faccia dell’ambiente il motore della nuova ripresa economica”.
E’ il commento di Erasmo D’Angelis, consigliere regionale e presidente degli ecologisti del Pd toscano, che insieme ad altri esponenti democratici come Annarita Bramerini, Fabrizio Vigni, Federico Gelli, Raffaella Mariani, Susanna Cenni, Pino Di Vita, Marino Artusa e oltre cento neoeletti, ha firmato il manifesto-appello nazionale per ''il Pd che vogliamo''.
“Non è l’appello di una corrente – continua D’Angelis - ma di una marea trasversale che chiede al Pd di puntare sul 'New Deal' ecologico come via d’uscita dalla crisi economica che sta alimentando sentimenti di paura e insicurezza, che sono stati alla base della bruciante sconfitta di Prato.
Mai come oggi nelle nostre città il 'pacchetto clima' si può coniugare con il 'pacchetto economia' e mai come oggi ambiente è creare lavoro con opere di manutenzione cittadina e l’apertura di nuovi cantieri: dall’edilizia ecosostenibile e antisismica alla difesa dalle alluvioni, dagli impianti per le energie rinnovabili al trasporto pubblico ecologico, dalla gestione di parchi urbani allo smaltimento dei rifiuti. Ci sono grandi occasioni da cogliere al volo se non vogliamo limitarci solo a tifare e applaudire da spettatori lontani per la svolta che Barack Obama sta imprimendo con coraggio agli Stati Uniti.
I nostri nuovi sindaci e presidenti di provincia – conclude D’Angelis - possono riuscirci e fare anche meglio”.
“Con il voto dei fiorentini, che ha sancito il netto successo di Matteo Renzi, è stato scelto non solo un sindaco, ma un progetto per Firenze e per il suo sviluppo futuro. Una scelta chiara e indiscutibile, che ha portato il candidato del Pd e della coalizione di centrosinistra al 60 per cento dei consensi, in virtù di un programma di rinnovamento e di rilancio della città”.
Rosa Maria Di Giorgi, neoeletta nel Pd in Consiglio comunale e capogruppo uscente, commenta il successo di Matteo Renzi nel ballottaggio contro Giovanni Galli, candidato sindaco del centrodestra.
“Renzi ha saputo interpretare nel migliore dei modi – prosegue Di Giorgi – le esigenze di cambiamento e di novità espresse dai cittadini, con un programma preciso e una visione di ampio respiro per Firenze.
La scelta di non fare apparentamenti per il ballottaggio è risultata giusta, anche alla luce dei risultati del nostro avversario, che ha riportato gli stessi voti del primo turno, nonostante un accordo con la lista 'Firenze c’è'. I fiorentini hanno votato la chiarezza di idee e la governabilità, senza lasciarsi attrarre da 'accordicchi' elettorali in stile Prima Repubblica. Il Pd ha ottenuto un risultato importante, con ben 22 eletti, a cui si affiancheranno tre eletti della Lista Renzi, uno della lista Facce Nuove, uno dell’Italia dei Valori e uno della Sinistra per Firenze, che costituiranno una maggioranza compatta e coesa sul programma.
Adesso ci attende un compito impegnativo, quello di governare Firenze e governarla bene, per ripagare la fiducia accordataci dai cittadini”.