Lunedì scorso, durante un convito partecipato da più di duecentocinquanta persone tenutosi nel Chiostro dell’ex Convento di San Pancrazio sul retro del Ristorante “Il Latini”, Bruno Vespa ha ricevuto lo storico Premio Amici del Latini. A Torello Latini, titolare del noto locale di via de’ Palchetti, l’onore di consegnare il tradizionale prosciutto, mentre è spettato al Sindaco di Firenze, Matteo Renzi, porgere la targa forgiata come sempre per l’occasione.
Al giornalista sono stati riconosciuti non soltanto i “molti meriti professionali, ma anche l’indiscutibile attaccamento alla propria terra natia, l’Aquila, quest’anno duramente colpita dal terremoto, nonché l’impegno profuso per aiutare la città”. Lo storico Zeffiro Ciuffoletti, che ha introdotto la cerimonia di premiazione, si è quindi richiamato ai tanti requisiti del noto conduttore di Porta a Porta, “non meno importante - ha sottolineato - l’essere amante del buon vino e della buona tavola”.
Dal Latini, dove in tempi passati sono convenute personalità dello spessore di Indro Montanelli, Giovanni Spadolini, Leonardo Sciascia, Mario Soldati, Carlo Bo, Mario Luzi, Claudio Magris, Sergio Romano e Giovanni Sartori, l’altra sera si sono visti molti rappresentati del mondo accademico, politico e giornalistico del capoluogo toscano, come il Rettore dell’Università di Firenze Augusto Marinelli, la Soprintendente al Polo Museale Cristina Acidini, la Direttrice del Museo del Bargello, Beatrice Paolozzi Strozzi, il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani, l’economista Stefano Cordero di Montezemolo, l’enologo Giacomo Tachis, il direttore de La Nazione Giuseppe Mascambruno, Lamberto Dini, lo storico Cosimo Ceccuti, il Questore Francesco Tagliente e il vice Alfonso Di Martino, il capo della Squadra Mobile Filippo Ferri e ancora Bernabò Bocca, Carlo Cambi, Daniele Olschki, Francesco Ricasoli.
“Sono molto onorato e sorpreso per questo Premio e per la partecipazione che mi dicono essere ai massimi storici – ha commentato Vespa visibilmente emozionato -. Onorato pensando soprattutto a Indro Montanelli che mi iniziò all’affascinante mondo del giornalismo e che anni addietro ricevette lo stesso Premio”. Non sono mancati i riferimenti alla città dell’Aquila “per la quale – ha proseguito – si è scatenata una solidarietà a livello nazionale che mi ha davvero colpito e questo riconoscimento arriva proprio alla vigilia della prima puntata di Porta a Porta dedicata al terremoto e all’inaugurazione di un asilo costruito con una parte dei soldi ottenuti con la sottoscrizione promossa dalla trasmissione”.
E’ stato quindi ricordato che grazie anche ai lettori de La Nazione – per la quale Vespa è assiduo commentatore politico - , Il Giorno e Il Resto del Carlino, sono stati raccolti 300 mila euro con i quali si potrà riaprire entro l’anno un centro per anziani nella città terremotata. La cena, che si è svolta in un clima di grande giovialità, ha visto le pietanze di rito. Sul principio sono stati serviti i classici antipasti toscani dove spiccava su tutti l’immancabile prosciutto.
Quindi si è passati alla ribollita, alla zuppa di fagioli e farro, alle penne strascicate, per proseguire con la bistecca alla fiorentina, i fagioli al fiasco e le patate al forno. Un menù generoso di prelibatezze tipiche del territorio che non ha dimenticato neppure la schiacciata con l’uva. La scheda biografica del conduttore di Porta a Porta Bruno Vespa è nato all'Aquila nel 1944. Comincia a 15 anni il mestiere di giornalista collaborando a giornali locali. A 16 approda alla redazione aquilana del "Tempo" scrivendo di sport (tennis, calcio, rugby).
Nel 1962 inizia a collaborare con la Rai, alla radio. Dopo la laurea in legge a Roma (tesi sul diritto di cronaca), nel 1968 supera un concorso nazionale per radiocronisti bandito dalla Rai e viene assegnato al telegiornale. In seguito passa alla televisione e nel 1977 conduce la rubrica televisiva di attualità Tam tam, insieme ad Arrigo Petacco. Nel 1978 Pertini gli consegna il premio Saint-Vincent per la televisione. Alla Rai ha percorso tutti i gradini della carriera, da praticante a direttore del Tg1 (dal 1989 al 1992).
È inviato e conduttore di trasmissioni speciali in occasione di grandi avvenimenti politici. Dal 1996 è ideatore e conduttore di Porta a porta, programma di informazione politica su Raiuno.