Dal settore forestale giunge un segnale in controtendenza rispetto alle forti difficoltà di quasi tutti i settori produttivi: aumentano gli occupati (+4,2%), in particolare nelle cooperative boschive (+9%), cresce il numero delle aziende che operano con il bosco (+8,7). Il dato emerge dal Rapporto sullo stato delle foreste (Raft) presentato oggi a Palazzo Strozzi Sacrati. Nel 2008 secondo le stime del Raft l'insieme di coloro che hanno a che fare col bosco a titolo professionale è salito oltre quota 9.050 persone (erano 8.686 nel 2007).
Il segno più nei principali indicatori occupazionali è dovuto a un aumento cospicuo dell'imprenditoria privata, in particolare delle cooperative boschive, i cui occupati sono saliti a quota 1.129, e delle aziende (che hanno toccato quota 1.449 per oltre 3.000 addetti), a fronte di un calo del personale pubblico, soprattutto di dipendenti di Province e Comunità Montane (-4,2%). Il balzo in avanti è legato soprattutto allo sviluppo della filiera per la produzione di energia da biomasse e anche al maggior impulso dato ai tagli colturali (+12%).
Da leggere positivamente anche il bilancio delle produzioni legnose utilizzate per l'arredamento: secondo dati nazionali che si rispecchiano però con quelli toscani al calo delle importazioni, pari al 7,8%, ha fatto riscontro una lievissima diminuzione delle esportazioni (-2%) con un saldo commerciale che si presenta positivo (+5%) e in crescita. “Si tratta di dati complessivamente incoraggianti – ha commentato il presidente della Regione Toscana Claudio Martini - soprattutto perché dimostrano come la valorizzazione di forme di produzione compatibili con l'ambiente, come le agrienergie, cominci ad avere riscontri positivi anche in termini economici.
E' il segno che la strada della sostenibilit&ag rave;, da noi imboccata da anni, comincia a produrre anche in questo settore, opportunità di lavoro”. “E questo – sono ancora parole del presidente – avviene senza intaccare il prezioso patrimonio boschivo: con gli interventi forestali infatti viene prelevato solo il 40% dell'incremento annuo in massa legnosa. Ciò significa che, pur in presenza di questo utilizzo, i nostri boschi continuano a crescere. Non solo: la presenza di un'attività selvicolturale adeguata, salva il bosco da uno dei pericoli maggiori per la sua integrità e per il suo equilibrio idrogeologico: il pericolo dell'abbandono”. Le attività economiche del bosco, occupano solo una parte del Raft 2008, redatto a cura dell'Arsia (agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione in agricoltura) che come sempre studia a fondo il patrimonio forestale toscano, in tutti i suoi aspetti, socio-economico e produttivo, turistico e ricreativo, ambientale e paesaggistico. “E' un lavoro composito – ha spiegato Maria Grazia Mammuccini, direttore dell'Arsia - che nasce dal contributo integrato del mondo della ricerca e della libera professione, dell'associazionismo e della cooperazione, delle organizzazioni professionali e della pubblica amministrazione: tante espressioni che, una volta integrate insieme, ci permettono di avere a disposizione una fotografia di dettaglio del settore forestale che risulta quantomai preziosa per lo studio delle dinamiche dell'ambiente forestale, per l'attivazione di progetti e di attività connesse al mondo del bosco”.
I più significativi dati del Raft 2008
La Toscana è la regione più boscosa Per il Raft la Toscana si conferma come regione con, in assoluto, la più estesa superficie di bosco tra tutte le regioni italiane. Il patrimonio forestale compless ivo ammonta ai 1 milione e 151.540 ettari, pari al 50,1% della superficie regionale. Grazie a ciò i boschi della nostra regione risultano essere il primo magazzino di stoccaggio italiano di anidride carbonica. I prodotti del sottobosco Il 2008 è stata un'annata senza acuti per i prodotti del sottobosco: nella media la produzione di funghi e tartufi, mentre in calo quella di castagne e pinoli che hanno risentito di un negativo andamento climatico e della diffusione di fitopatologie.Massimo OrlandiTutte le attività connesse ai prodotti del sottobosco mantengono comunque una forte vitalità: nel 2008 sono aumentati i tesserini per la raccolta dei tartufi (4.714 con un +3%) e sono cresciute le imprese che si dedicano alla commercializzazione dei prodotti del sottobosco (da 205 a 222). Le patologie Quella delle patologie è la piaga forse più grave per le nostre foreste. Il fenomeno è in estensione probabilmente a causa dei grandi cambiamenti climatici. Nel corso del 2008 sono stati particolarmente gravi e estesi i disseccamenti dovuti alla diffusione del matsococcus, un insetto che danneggia gravemente il pino marittimo, alla diffusione del cimicione del pino domestico, che compromette la produzione di pinoli e alla segnalazione dei primi focolari del cinipide del castagno.
Per queste ultime malattie stanno già dando, per fortuna importanti risultati i programmi di lotta impostati e finanziati dalla Regione. Gli incendi Quest'altro grande nemico del bosco nel 2008 è stato ben contenuto: i 456 incendi hanno percorso 458 ettari di bosco con un media a evento di appena un ettaro di superficie boscata distrutta e di 2,2 ettari ad evento considerando la superficie totale percorsa. Questo dato, che è considerato l'indicatore dell'efficienza del servizio di spegnimento, è particolarmente rilevante se confrontato con il dato nazionale della superficie totale media percorsa per incendio che è stata di 10,2 ettari, cinque volte di più. Gli interventi della Regione Nel corso del 2008 la Regione ha confermato e incrementato il suo impegno nel settore forestale con l'attivazione di interventi per un totale di circa 50 milioni di euro, gran parte dei quali (29 milioni) nell'ambito del Piano forestale regionale e del Piano di sviluppo rurale (13 milioni) ma con una quota consistente (8 milioni di euro) nell'ambito del piano di investimenti per la produzione di energia nelle aree rurali con il quale sono in corso di realizzazione impianti di teleriscaldamento alimentati con cippato di legno.