La commissione urbanistica del consiglio comunale si è riunita questa mattina per la prima seduta dedicata all’indagine interna (in base all’articolo 28 dello regolamento del consiglio) per raccogliere notizie, informazioni e documenti sia sui progetti in itinere di recupero di edifici progettati da soggetti coinvolti nell’inchiesta sui cantieri a Firenze, sia su atti già adottati dal consiglio comunale nel precedente mandato e non ancora passati al vaglio dell’attuale commissione.
L’indagine durerà 60 giorni e sarà prorogabile di altri 30. “La commissione – ha sottolineato la presidente Elisabetta Meucci – ha cominciato ad esaminare gli atti in un grande spirito di collaborazione tra maggioranza e opposizione”. "Un edificio in viale Gramsci con incompatibilità di interventi e anomalie sul rispetto del vincolo ambientale; il progetto di via Villani (ex discoteca Gallery); la ristrutturazione in via Buia ad uso residenziale per edificio dismesso da uso agricolo; l'utilizzo di un'area precedentemente destinata ad uso agricolo per la realizzazione di un parcheggio in via B.
Accolti nel Quartiere 3; una sostituzione edilizia di fabbricato residenziale per la costruzione di un fabbricato da dodici appartamenti in via Castelli; il caso del giardino delle ex scuderie reali in via Madonna della Pace. Sono questi i sei “casi” urbanistici sottoposti stamani dalla capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo all'indagine di commissione urbanistica decisa dal Consiglio Comunale in seguito agli sviluppi dell'inchiesta su Quadra. Le “anomalie” sono state segnalate dagli stessi cittadini allo sportello “Sos territorio”, recentemente aperto da perUnaltracittà: tecnici e professionisti che su base volontaria offrono consulenza e raccolgono le segnalazioni in merito a presunte irregolarità edilizie.
“I sei casi riguardano progetti o atti approvati negli anni oggetto delle indagini – ha spiegato De Zordo - il nostro obiettivo è quello che l'indagine della commissione urbanistica lavori anche sulle segnalazioni dei cittadini. Queste chiamano spesso in causa nomi implicati nelle indagini e riscontrano ombre procedurali e non solo”.