Già apprendendo la notizia era chiaro che la causa più probabile poteva essere solo un qualche problema ad uno scambio, il che è stato successivamente confermato. Le dinamiche possibili erano due e cioè: il tram era sviato per uno scambio che non si era posizionato regolarmente alla fine di un suo movimento. E nella maggior parte degli svii a mezzi su rotaia è possibile che succeda a struttura nuova; lo scambio si era mosso al passaggio del tram. Probabilmente si è verificata la seconda ipotesi, solo che il tram era fermo: l'incidente è avvenuto per una incomprensione fra conduttore e centrale di controllo nella quale non si erano resi conto di aver manovrato lo scambio con il tram posizionato proprio sopra di esso. Di scambi lungo la linea ce ne sono diversi, però in normale esercizio sono assolutamente inutili.
Serviranno solo in caso di interruzioni temporanee di uno dei due binari per far circolare i tram a senso unico alternato sul binario non interrotto. E' una precauzione intelligente in un progetto che su certe cose lascia ad un po' perplessi, ma che affiancherà Firenze alle “normali” città europee (dove negli ultimi anni oltre 100 città del nostro continente hanno costruito linee tramviarie e pure a ridosso di insigni monumenti), ma è chiaro che questi scambi saranno usati talmente poco che probabilmente verranno movimentati più per prova o per loro manutenzione che in servizio regolare.
Gli unici scambi che davvero lavoreranno molto saranno quelli ai capolinea e quelli da e per il deposito In sostanza è solo un problema di gioventù ed era molto probabile che potesse succedere. Fra l'altro è bene che sia successo: si è potuto verificare che il sistema di soccorso funziona e che ci sono delle procedure da verificare, il tutto senza problemi per la pubblica incolumità. Le prove vengono fatte anche allo scopo di verificare i problemi. Addirittura nell'ambiente ferroviario c'è chi si è spinto ad ipotizzato che il tutto sia stato fatto deliberatamente per provare la macchina dei soccorsi.
Un'idea obbiettivamente molto fantasiosa ma sicuramente quello che è successo ha effettivamente costituito un “collaudo” della macchina organizzativa. Come al solito lasciano perplessi a causa della evidente ignoranza in materia di trasporti su rotaia sia i vari titoloni sui giornali, come le prese di posizione di politici di ogni ordine e grado e i commenti di comuni cittadini. di Aldo Piombino