"E’ una civiltà barbara quella che non è in grado di garantire il diritto allo studio di un minore tanto più se portatore di handicap". Il capogruppo Udc Federico Tondi e la vice segretaria comunale Gioietta Pietroniro intervengono sul caso della giovane fiorentina A.N.. “Il caso di A.N., ragazza di 15 anni, portatrice di handicap che nel passaggio dalle scuole medie inferiori a quelle superiori si è vista togliere il diritto all’insegnante di sostegno è la dimostrazione lampante di come i tagli imposti da questo governo siano indiscriminati e quindi non tengono conto di priorità che la politica invece dovrebbe avere ben chiare come le politiche sociali e il diritto all’istruzione.
Speriamo che dopo mesi e mesi trascorsi dai genitori di A. a rincorrere amministratori locali, dirigenti scolastici, ministri, onorevoli, senza ottenere alcuna significativa risposta, con il ricorso presentato al Tar della Toscana questa vicenda trovi l’unico epilogo possibile per una società che si vuol ancora definire solidale e attenta ai bisogni delle fasce più deboli della popolazione. L’Udc – ricordano Tondi e Pietroniro – già nel marzo 2009, con l’onorevole Luciano Ciocchetti, aveva presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere conto della continuità didattica da garantire alla minore: il Ministero della Pubblica Istruzione dopo tante belle affermazioni di principio ha ammesso che l’erogazione del sostegno era legato esclusivamente a fattori di disponibilità economica.
Nella speranza che il Tar della Toscana accolga il ricorso e garantisca ad A. e ai casi simili a lei, il sacrosanto diritto all’istruzione, l’Udc fiorentino non può fare a meno di denunciare con forza questa dei tagli indiscriminati, figlia della scellerata logica tremontiana poco incline alle questioni sociali". "Questa vicenda lascia poi aperti alcuni interrogativi - aggiungono Tondi e Pietroniro -: come vengono ripartite le risorse economiche a disposizione del direttore scolastico regionale e provinciale? I casi di disabilità vengono correttamente valutati nelle loro situazioni soggettive ed oggettive oppure si segue la logica pilatesca del dare a tutti qualche briciola per non far torto a nessuno? Come è possibile che uno studente disabile, dopo aver usufruito nelle scuole elementari e medie dell’insegnante di sostegno grazie all’intervento delle istituzioni pubbliche venga di colpo dimenticato nel passaggio alle scuole medie superiori? Nonostante tutto siamo convinti che, questa vicenda possa trovare un epilogo positivo se solo gli enti locali coinvolti: la Regione e il Ministero facessero, ognuno, la propria parte.
In ogni caso, da parte nostra – concludono Tondi e Pietroniro – proseguirà l’impegno in tutte le sedi istituzionali sia per tenere alta l’attenzione su questo tema che per stimolare enti locali, regione, governo, ad operare tagli là dove ci sono sprechi veri nella Pubblica Amministrazione piuttosto che nelle politiche sociali, che sono alla base della nostra civiltà e cultura politica”.