Sciopero dei metalmeccanici e dei precari della scuola stamani a Firenze, contro i tagli al personale e contro la riforma Gelmini. Per la concomitanza delle due manifestazioni (promosse dalla Fiom e dagli studenti) e una pioggerella a fine mattinata disagi e rallentamenti al traffico si sono verificati soprattutto sui viali di circonvallazione e nelle aree interessate ai cantieri della tramvia. Un lungo corteo, tranquillo ma determinato, vivace e colorato, disturbato a tratti da una pioggia fastidiosa anche se non battente.
Sono arrivati da tutta la Toscana, dall'Emilia Romagna e dalla città di La Spezia. Qualcuno in verità non è riuscito ad arrivare. Una quindicina i pullman emiliani che sono rimasti intrappolati alla periferia della città, in mezzo ad un traffico impazzito per la presenza contemporanea nel capoluogo toscano di due manifestazioni, quella dei meccanici e quella degli studenti medi contro governo e ministro Gelmini. Il corteo si è aperto con una striscione su cui era scritto “con la costituzione sempre con chi l'attacca mai”, dietro gli altri con le parole d'ordine dello sciopero, tanti gli striscioni delle fabbriche in crisi.
In piazza SS. Annunziata prima del comizio conclusivo di Fausto Durante hanno preso la parola alcuni lavoratori di fabbriche in crisi e il rappresentate dell'ANPI provinciale, in assoluto l'oratore più applaudito. “Le migliaia e migliaia di metalmeccanici che oggi sono in Piazza”, ha detto tra l'altro Durante, “possono essere considerati i nuovi partigiani a difesa della democrazia sindacale, del futuro della contratto nazionale e della costituzione che si difende anche affermando il diritto delle persone a votare sui propri contratti, ad essere rappresentati da sindacati che vivono di rappresentanza reale nel mondo del lavoro e non sono legittimati dal governo e dalle controparti”.
“Difendere la democrazia”, ha aggiunto, oggi significa bloccare i licenziamenti e salvare il lavoro industriale. Senza lavoro il paese è più povero e meno democratico. In questo senso il contratto nazionale che altri vorrebbero destrutturato e ridimensionato rappresenta un elemento di coesione nazionale e quindi difesa della democrazia”. “Chi vuol conoscere la crisi asacolti queste persone, se si vuol battere diamogli sostegno”, così Alessio Gramolati segretario generale della Cgil Toscana Alessio Gramolati che ha aggiunto: non a caso il corteo era aperto dallo striscione a difesa della costituzione, tema niente affato estraneo alle ragioni alla base dello sciopero dei metalmeccanci.
La difesa del lavoro, del reddito dei lavoratori e della democrazia nei luoghi di lavoro, infatti, è l'unico modo per difenderne le sue basi materiali.” Per ore la mobilità dell'arteria principale di Firenze è collassata. I vigili dispiegati lungo i viali si sono limitati a dirottare in senso opposo i veicoli che sopraggiungevano , con il risultato di immettere gli automezzi in un circuito impazzito che allargava l'ingorgo alle aree circostanti. La polizia, invece che attestarsi a monte e consentire alla viabilità di bypassare i blocchi, assisteva ai cortei a debita distanza. Nel caos generale di stamani, preannunciato da un rassicurante "lasciate i mezzi privati a casa" a farne le spese sono stati gli utenti di Ataf. Chi ha optato per il mezzo pubblico si è ritrovato non solo imbottigliato, come prevedibile, nelle strette maglie del centro storico, ma persino in balia di conducenti sprovvisti di qualsiasi indicazione.
Ci è giunta in Redazione la segnalazione di alcuni utenti della linea 14 che stamani hanno visto più volte il mezzo soffermarsi in strada senza che il conducente sapesse cosa fare, "la corsa a singhiozzo" così la definiscono gli utenti è giunta in Stazione dove il conducente è stato fermato da alcuni colleghi del servizio smistamento mentre altre linee transitavano sulla rotonda in direzione via della Scala. Dopo aver più volte risposto agli utenti increduli "Non so cosa fare" ha aperto le porte nei pressi dell'ingresso al Parcheggio sotto Santa Maria Novella ed i passeggeri sono rimasti in mezzo al traffico, davanti alla rampa carrabile fino a che dei tecnici dell'Azienda di Trasporti fiorentina non sono intervenuti per invitarli a mettersi in sicurezza sul marciapiede utile più vicino.
In realtà i tecnici erano in cerca del mezzo segnalato in un primo momento "alle biciclette" e quindi cercato dagli addetti in lato Valfonda e poi successivamente in zona Parcheggio - piazza Stazione. Mezzo del quale gli stessi hanno poi perso le tracce essendosi accodato al serpentone che si dirigeva a Porta al Prato. Nonostante gli avvisi, le contromisure messe in campo da Ataf hanno fatto andare su tutte le furie diversi passeggeri; "sapevamo dei cortei" dicono alcuni utenti "ma non potevamo immaginarci che non sapessero neppure dove andare". Le manifestazioni erano annunciate, ma tuttavia è doveroso notare che nei paesi civili da anni è possibile monitorare il traffico con sitoi internet in tempo reale, cosa che consente a tante città del mondo di non bloccarsi inutilmente.
Invece a Firenze anche oggi gli automobilisti hanno subito impotenti la situazione. Delle due l'una, viene da pensare: o le autorità cittadine, Sindaco, Prefetto e Questore, spalleggiavano segretamente le due manifestazioni antigovernative, oppure della sorte dei concittadini che hanno perduto la mattinata di lavoro in coda non importa loro granché...