Biodiversità, Martini presenta all'Unesco le politiche della Toscana

Le politiche della Toscana per la biodiversità sono state al centro dell’intervento del presidente della Regione, Claudio Martini, oggi alla sede dell’Unesco.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 novembre 2009 16:09
Biodiversità, Martini presenta all'Unesco le politiche della Toscana

Le politiche della Toscana per la biodiversità sono state al centro dell’intervento del presidente della Regione, Claudio Martini, oggi alla sede dell’Unesco per presentare, con Danielle Mitterrand e Vandana Shiva, il Manifesto sul futuro dei sistemi della conoscenza. Il Manifesto, realizzato dalla Commissione internazionale sul futuro dell’alimentazione e dell’agricoltura con il sostegno della Regione Toscana, è stato presentato per iniziativa di France Libertés, in collaborazione con il Centro del patrimonio mondiale dell’Unesco. Il Manifesto intende promuovere il rilancio del sapere tradizionale contro lo strapotere degli esperti e la superspecializzazione, che “trasferiscono il sapere frammentato al mondo della produzione ed espropriano i contadini dalla conoscenza delle sementi e dal diritto a conservarle, migliorar le e scambiarle”.

Invece, prosegue il Manifesto, il sapere tradizionale può integrarsi con una conoscenza scientifica, che sappia trarre profitto dal suo collegamento con la diversità biologica e culturale. I contadini, secondo il Manifesto, devono tornare ad essere “scienziati sul campo, in grado di garantire la conservazione dell’habitat, del suolo e delle risorse idriche. Il sapere contadino in tutto il mondo ha protetto e potenziato la biodiversità, garantendo la sicurezza alimentare alle comunità“. La Toscana sta andando in questa stessa direzione, ha ricordato Martini, presentando il modello di agricoltura sostenibile della regione: un modello basato sulla localizzazione della produzione e dei consumi, sulla valorizzazione della biodiversità e sulla multifunzionalità dell’azienda agricola, per cercare di ricostruire il legame con i consumatori sulla qualità e sicurezza degli alimenti. «La Toscana – ha detto Martini – è stata la prima regione italiana a mettere al bando dal proprio territorio gli Ogm e a legiferare sulla tutela delle risorse genetiche autoctone».

Le politiche per la biodiversità della Toscana, ha ricordato, «sono un esempio in tutto il mondo, tanto che abbiamo ricevuto, pochi giorni fa, il World Future Award, il premio per le politiche del futuro, dal World Future Council». Da questo impegno scaturisce anche la decisione imminente, anticipata da Martini, di dar vita in Toscana ad un Polo per l’agricoltura sostenibile, la biodiversità e le conoscenze tradizionali, che avrà sede presso l’Azienda agricola regionale di Alberese. Martini ha infine ribadito l’appoggio della Regione alla proposta dell’Unesco di costituire in Toscana un Centro internazionale per lo studio e la promozione delle conoscenze tradizionali.

«Una proposta - ha detto il presidente della Regione - che riconosce alle conoscenze tradizionali il valore di patrimonio dell’umanità e che conferma la Toscana come territorio d’eccellenza in questo campo». di Paolo Ranfagni

Notizie correlate
Collegamenti
In evidenza