«La manifestazione degli agricoltori toscani di oggi è un punto di svolta in una situazione drammatica. Alla prossima giunta di lunedì chiederò di formare un vero e proprio “nucleo di guerra”, tale è lo stato di difficoltà, per costruire risposte alla crisi rapide ed efficaci in materia di credito e anticipazioni, su cui del resto è già impegnata Artea. Nel frattempo mi attiverò, insieme alle altre regioni che non godono certo di situazioni migliori, per chiedere al governo interventi decisi a partire dalla prossima legge finanziaria». Il presidente Claudio Martini ha risposto in questo modo all'appello, un vero e proprio grido d'aiuto, lanciatogli stamani in Consiglio regionale dalla delegazione degli agricoltori scesi in piazza al richiamo di Cia, Confagricoltura, Confcooperative e Legacoop.
Chiedono la dichiarazione dello stato di cris i, come ha ricordato il presidente di Cia Giordano Pascucci a nome di tutte le sigle associative presenti, in un momento di crollo dei prezzi di mercato - i cereali hanno perso ad esempio il 40 per cento rispetto ai costi di produzione - e di mancata remunerazione del reddito da lavoro per un settore primario che rischia serie conseguenze occupazionali. Non è un caso, ha ricordato ancora Pascucci, che in Francia il governo abbia appena stanziato 1 miliardo e 750 milioni di euro per un settore economico che ha lo stesso peso nel Pil nazionale di quello italiano, il 3 per cento. «L'agricoltura non basta a se stessa, come troppo spesso si tende a credere e far credere – ha aggiunto Martini – né può vivere di soli settori di nicchia.
E' invece nostro dovere coglierne il valore trasversale, in particolare nell'economia toscana, e per questo tutelarla. Perderne dei pezzi, che siano il vino, l'olio o il grano, avrebbe un segno ne gativo non solo per i riflessi economici e per chi nel settore lavora, ma anche nella tutela dell'ambiente, del paesaggio e di qui su altri settori essenziali per la nostra economia, come il turismo». Una delegazione delle associazioni di agricoltori, che stamani hanno organizzato un presidio in via Cavour, è stata ricevuta dal prefetto Andrea De Martino, al quale è stato illustrato il pacchetto di proposte urgenti messo a punto per uscire dallo stato di crisi in cui versa anche l'agricoltura toscana.
Condividendo le preoccupazioni della categoria, De Martino si farà interprete presso il Governo delle istanze del settore e al Ministro dell'Agricoltura, in particolare, rappresenterà il desiderio espresso dalle associazioni di incontralo qui a Firenze per esporgli i problemi specifici della Toscana. Prefetto e rappresentanti degli agricoltori hanno parlato anche delle difficoltà di accesso al credito riscontrate dalle imprese agricole. Su questo punto De Martino ha prospettato la possibilità, di cui gli imprenditori agricoli non erano a conoscenza, di accedere a una particolare formula di finanziamento erogata dalle banche che hanno sottoscritto il fondo di otto miliardi di euro, attivato grazie a un'intesa tra Governo e Cassa Depositi e Prestiti per aiutare le piccole e medie imprese.
In Toscana sono 5 gli istituti che al momento aderiscono all'iniziativa: la Banca di credito cooperativo di Cambiano con sede a Castelfiorentino, il Credito cooperativo fiorentino di Campi Bisenzio, il Credito cooperativo di area pratese, la Banca di credito cooperativo di Montepulciano e la Banca CRAS - credito cooperativo di Chianciano Terme.