Il mito della buona amministrazione rossa in Toscana. Sul Caso Quadra il Pd fa autocritica per la poca trasparenza. E la commissione urbanistica di Palazzo Vecchio avvia l'indagine interna per verificare tutti gli atti urbanistici coinvolti nell'inchiesta sui cantieri a Firenze e anche gli atti coinvolti e le varianti già approvate. Sul fronte architetti il Consiglio dell'Ordine «Valuterà la possibilità di costituirsi parte civile». “C’è una corresponsabilità politica da parte dei consiglieri del Pd che in Consiglio comunale hanno contribuito a far approvare alcuni degli atti che ad oggi paiono essere oggetto di indagini.
E’ grottesco e paradossale che chi fino a ieri ha votato queste delibere oggi firmi un documento, quello del Pd, nel quale cerca di autoassolversi da ogni responsabilità politica sulla vicenda”. Lo dichiara il consigliere del Pdl Emanuele Roselli. “Un voto del capogruppo - sottolinea Roselli - non vale più degli altri voti. Quindi se le delibere riguardanti le varianti urbanistiche sono state approvate è perché c’è stata una maggioranza che le ha votate. Questa osservazione è squisitamente politica, e vuole rispondere al documento sottoscritto dai consiglieri del Pd che tenta di offrire una valutazione e una riflessione sulla vicenda urbanistica scoppiata in questi giorni”. “Quanto scritto dal gruppo consiliare del Pd contraddice nei fatti quei principi di trasparenza ed etica che vorrebbe ribadire - continua Roselli -: il documento è infatti sottoscritto da tutti i consiglieri comunali del Pd oggi in carica, alcuni dei quali eletti anche nella precedente tornata elettorale e che oggi ricoprono ruoli di spicco nelle commissioni consiliari: persone che hanno votato favorevolmente alle delibere n.
2006/C/00031 e 2007/C00006 riguardante il progetto del Centro unitario di raccolta e riciclaggio del Ferrale, nonché alle delibere 2005/C/00086 e del 2006/C/00029 riguardanti la variante al Piano regolatore generale per l’intervento in via del Podestà e che tutt’oggi siedono tra gli scranni comunali per il Pd”. Per Roselli “appare quindi, politicamente, grottesco quanto riportato nel documento del gruppo del Pd, che pare essere un tentativo mal riuscito di scaricare le responsabilità politiche di quanto sta accadendo su esponenti del centrosinistra che appartengono ormai al passato del Pd stesso.
Il Pd infatti ha scritto che 'non si deve cadere nell’errore di ritenere che comportamenti non trasparenti ascrivibili ai singoli, siano attribuiti all’intero Partito'”. “Ma la responsabilità politica - conclude Roselli - non è circoscrivibile solo alle persone direttamente coinvolte con Quadra, ma è un peso che resta ben impresso su tutti coloro che, rieletti e non, hanno contribuito con il loro voto a far approvare queste delibere. E’ politicamente irresponsabile, questo sì, nascondersi dietro l’indirizzo di voto di partito per chiamarsi fuori dalla vicenda.
Ogni consigliere è chiamato a votare con coscienza e consapevolezza gli atti che riguardano la città, non a schiacciare un bottone secondo la volontà di partito. Delle due l’una: o i consiglieri del Pd sono in consiglio comunale per eseguire degli ordini imposti da altri, o condividono politicamente ciò che votano, assumendosene fino in fondo le responsabilità. Non basta certo un documento per chiudere una vicenda politica così rilevante che evidenzia il vero lo spessore politico di questo centrosinistra”. “E’ vero che il sindaco ha affidato il compito di garante della trasparenza rispetto agli indagati a Giacomo Parenti che è stato anche lui indagato oltretutto proprio per ipotetiche agevolazioni a favore di persone coinvolte anche nell'indagine QUADRA ?”.
E’ quanto chiede il consigliere del PdL Giovanni Donzelli in un’interrogazione con risposta in aula firmata anche dal capogruppo Giovanni Galli e i consiglieri Cellai, Alessandri e Roselli. L’interrogazione si riferisce ad alcuni articoli apparsi sui giornali “in cui si afferma che il Sindaco avrebbe dato mandato "al superdirigente del settore sviluppo urbano Giacomo Parenti di valutare la possibilità di effettuare controlli ad hoc sui progetti QUADRA". Donzelli nell’interrogazione ricorda gli articoli di stampa pubblicati dei quotidiani in data 27 marzo 2007 “in merito la notizia relativa all’indagine sugli “appalti truccati” che sarebbero stati pilotati da un cartello di imprese nel Comune di Campi Bisenzio, tra cui emergerebbe una responsabilità sempre dei MARGHERI.
In questi articoli – ha scritto Donzelli- risultava indagato anche Giacomo Parenti allora dirigente della direzione centrale delle infrastrutture della Provincia di Firenze”. “Dibattito sulle vicende urbanistiche nel prossimo consiglio comunale di lunedì. Lo abbiamo chiesto oggi con determinazione in sede di conferenza dei capigruppo”. E’ quanto affermano il capigruppo del PdL Giovanni Galli e il vice presidente del consiglio comunale Jacopo Cellai. “ Il presidente Giani – hanno sottolineato i due esponenti del centro destra - ha dichiarato di farsi promotore della nostra richiesta nei confronti del Sindaco affinché svolga la comunicazione sul piano strutturale già prevista all’ordine dei lavori dello scorso consiglio comunale, e quindi già rimandata.
Giani ha però riferito che il Sindaco gli aveva manifestato la volontà di non procedere a detta comunicazione nemmeno nel prossimo consiglio comunale. Abbiamo richiesto che al di là della disponibilità del Sindaco o di un assessore a svolgere la comunicazione in merito, il consiglio comunale discuta in ogni caso delle questioni urbanistiche” Galli e Cellai riferiscono che “ è stato fatto presente da Giani che in quest’ultimo caso il dibattito potrebbe avvenire sotto forma di comunicazioni dei singoli consiglieri.
Un’assurdità secondo noi che minimizzerebbe il ruolo del consiglio comunale. Se lunedì non affronteremo le vicende urbanistiche con un adeguato dibattito avremo la prova provata che Pd e forze di maggioranza sono terrorizzate dalle vicende di questi giorni e che preferiscono far finta che in città non stia accadendo niente rimandando per l’ennesima volta indicazioni importantissime in merito al futuro sviluppo della stessa. La città ne parla, i giornali ne parlano, le tv ne parlano. Se fosse proprio il Consiglio Comunale ad abdicare alla discussione sarebbe un fatto di assoluta gravità e noi non faremo gli spettatori di un Consiglio Comunale imbavagliato.
Abbiamo poi fatto presente la necessità di una presa di posizione pubblica del Pd nei confronti del consigliere Scino date le notizie stampa che lo hanno riguardato in questi giorni e il suo ruolo di vicepresidente del Consiglio Comunale, per comprendere se questa vicepresidenza abbia a tutt’oggi il supporto e il sostegno dello stesso. In assenza di questa presa di posizione considereremo l’opportunità dell’autosospensione dall’incarico dell’altro vicepresidente vicario Cellai, a salvaguardia della credibilità dell’intero ufficio di presidenza.
Giani ha fatto presente che il consigliere Scino non ha avuto alcuna comunicazione ufficiale di un’indagine che lo riguarda e il capogruppo del Pd Bonifazi ha aggiunto che in assenza della medesima e di conoscere eventualmente il merito dell’ indagine il PD non esprime alcuna posizione. Che poi il nome di Scino sia da tre giorni sulla stampa locale come indagato e che nessuna smentita in proposito sia giunta da coloro che lo avrebbero iscritto fra gli indagati sembra non avere alcuna rilevanza dunque.
Il PD ha deciso di non prendere una posizione dunque. Un atteggiamento debole e ambiguo. Perchè non c’è né il supporto né il sostegno politico nei confronti del vicepresidente Scino, ma nemmeno la volontà di chiedergli di fare un passo indietro. Un atteggiamento neppure franco nei confronti della persona di Scino. Appena ieri sera il Pd sottoscriveva un documento in cui si legge che ‘non ci pare corretto limitare la nostra analisi all’attesa della verità, è necessario spingersi oltre e valutare a fondo la trasparenza dei comportamenti politici e amministrativo’.
Ma lo scrivevano ieri e probabilmente pensavano che domani è un altro giorno”. “Il sindaco riferisca in Consiglio sul Piano Strutturale". A chiederlo oggi durante la riunione dei capigruppo è stata Ornella De Zordo. "Vogliamo che sia mantenuta all'ordine dei lavori di lunedì la Comunicazione del Sindaco, con relativo dibattito in aula, su come si intenda procedere per arrivare all'approvazione del Piano Strutturale. Tale comunicazione, già prevista, è stata infatti cancellata dall'ordine del giorno: ritengo invece che l'argomento debba essere affrontato in Consiglio, tanto più che il sindaco sta comunque rilasciando dichiarazioni in merito alla stampa.
Inoltre, è stata purtroppo ritirata, perché ormai superata dalle indagini della magistratura, la discussione della mozione sui controlli immediati della Polizia Municipale ai cantieri edilizi progettati o diretti dalla Quadra Progetti srl. La mozione era stata presentata da me a fine giugno e mai considerata dalla Commissione Urbanistica: un'occasione persa per dimostrare che si voleva fare chiarezza su quell'ipotizzato intreccio di affari e politica che sta emergendo grazie alla Magistratura". Il gruppo consiliare Spini per Firenze esprime sorpresa "perché è stato tolto dall’ordine del giorno del consiglio comunale del 2 novembre la comunicazione del sindaco sul Piano Strutturale inizialmente prevista addirittura per lunedì scorso 26 ottobre.
Il nostro invito è mantenere la comunicazione del sindaco all’ordine del giorno". Secondo il capogruppo Valdo Spini e il consigliere Tommaso Grassi "proprio per il fatto che questa amministrazione si è dichiarata estranea alla vicenda oggetto dell’indagine giudiziaria tanto più deve rassicurare i fiorentini sui criteri e sui metodi che verranno seguiti per la definizione del Piano Strutturale e, verrebbe da dire soprattutto, sul regolamento ad esso connesso che deve regolare di fatto gli interventi edilizi.
Riteniamo quindi che il Sindaco debba tornare sulla sua decisione e svolgere in consiglio comunale, come da programma, la sua comunicazione sulla politica urbanistica della città".