La città riceve meno soldi dallo Stato rispetto ad altre città italiane. I fiorentini pagano più imposte comunali rispetto ad altri cittadini. Il Comune spende per auto-amministrarsi più della media nazionale. Entrate, spese, qualità ed efficienza nella gestione dei servizi, equilibrio finanziario e patrimoniale, sono questi i principali punti affrontati nel rapporto Civicum, a cura del Politecnico di Milano, sul Bilancio del Comune di Firenze.
Il rapporto, promosso dalla Camera di Commercio di Firenze e dalle associazioni di categoria, ha “riletto” il Bilancio del Comune confrontandolo con gli altri capoluoghi ed evidenziandone gli aspetti più significativi, per comprendere le politiche di governo del territorio attraverso dati oggettivi. Il Comune di Firenze ha collaborato alla ricerca fornendo i dati del rendiconto 2007, gli unici completi e disponibili al momento della stesura del rapporto.
Dal rapporto emerge che, per quanto riguarda le entrate correnti, l’imposizione fiscale è superiore alla media nazionale dei bilanci analizzati (692 €/abitante rispetto a 558 €/abitante), al contrario i trasferimenti correnti da altri livelli di Governo risultano sensibilmente inferiori alla media (404 €/abitante rispetto a 465 €/abitante). Questa minore“sussidiarietà” viene compensata da una maggiore imposizione fiscale e da una più attenta valorizzazione dei beni dell’ente.
In particolare imposte e tasse sono sostanzialmente superiori alla media nazionale, così come le entrate da servizi pubblici, i proventi da beni dell’ente e i proventi diversi. Il Comune ha una buona capacità di gestione di beni e servizi: tra le più alte tra le città analizzate. Le entrate da servizi pubblici sono superiori alla media (263 €/abitante rispetto a 135 €/abitante), anche rispetto ad altri comuni caratterizzati da un forte presenza turistica. Da notare che, per quanto riguarda l’ammontare pro-capite delle imposte definite dai comuni (Ici, Irpef, etc…) Firenze risulta seconda solo a Bologna.
Nel 2007 inoltre, è stato il primo comune italiano per contravvenzioni: 134 €/abitante, seguito da Roma (125), Bologna (119) e Milano (106). Le entrate in conto capitale accentuano il basso livello di trasferimenti correnti, con un ammontare di trasferimenti in conto capitale da parte dello Stato di 29 milioni di euro, in assoluto tra i più bassi fra i comuni analizzati. A dimostrazione di ciò, il valore dei trasferimenti in conto capitale procapite vedono Firenze al penultimo posto fra i comuni e all’ultimo fra i capoluoghi di Regione analizzati.
Sono limitati anche i trasferimenti che il Comune riceve da parte della Regione (37 €/abitante rispetto ad un dato medio di 105 €/abitante). Se i trasferimenti in conto capitale fossero in linea con la media nazionale, Firenze avrebbe almeno 25 milioni di euro in più e potrebbe di conseguenza investire quasi il 50% in più. Il rapporto evidenzia, inoltre, che il livello delle spese di auto-amministrazione, che ammontano al 32% di quelle correnti, è superiore alla media nazionale. Se il Comune riducesse l’incidenza delle spese di auto-amministrazione, allineandosi alla best practice, potrebbe recuperare 62 milioni di euro.
Al contrario, gli investimenti procapite del Comune di Firenze in questo settore sono poco più di un terzo rispetto alla media nazionale (29 €/abitante rispetto a un dato medio di 78 €/abitante). La funzione territorio e ambiente copre circa il 16% della spesa corrente e, in questo caso, la spesa pro-capite risulta essere in linea con la media nazionale - Firenze è tra i Comuni che spendono di più per il servizio di smaltimento rifiuti con 194€/abitante -. Al contrario, gli investimenti in territorio e ambiente, che assorbono complessivamente il 20% delle spese in conto capitale, risultano inferiori rispetto a quelle degli altri comuni esaminati.
Per essere allineato a questi ultimi, il Comune dovrebbe quasi raddoppiare il livello degli investimenti. Le politiche alle quali il Comune di Firenze destina le proprie risorse in misura molto superiore rispetto alla media nazionale sono quelle relative alla spesa sociale, all’istruzione, alla viabilità, alla polizia e alla cultura. La funzione sociale assorbe circa il 16% della spesa corrente con una spesa procapite che ammonta a 241 €/abitante rispetto a 220 €/abitante nel resto di Italia.
Considerando la spesa in conto capitale, si evidenzia che gli investimenti nella funzione sociale sono inferiori alla media nazionale. Per l’istruzione la spesa di Firenze è decisamente superiore alla media. E’ il terzo Comune italiano dopo Torino e Bologna. Il Comune spende quasi il doppio degli altri comuni per assistenza, trasporto e refezione scolastica (82€/abitante rispetto a 47 €/abitante) e oltre sei volte la media nazionale per l’istruzione secondaria superiore (43 €/abitante rispetto a 7 €/abitante).
Le spese correnti connesse alla viabilità assorbono circa il 9% delle risorse comunali. I trasporti pubblici sono il servizio su cui il Comune, nel 2007, ha speso di più: 34 milioni di euro (esclusi spese ed investimenti delle Partecipate). Gli investimenti in viabilità assorbono complessivamente il 44% delle spese in conto capitale e sono la prima voce di investimento del Comune, pur risultando, anche in questo caso, inferiori alla media degli altri comuni italiani. Per essere allineato, il Comune dovrebbe incrementare gli investimenti del 50%.
Firenze spende di più per la gestione corrente dei suoi musei, biblioteche e teatri (61 €/abitante) rispetto agli altri Comuni italiani (47 €/abitante), ma gli investimenti – anche in questo caso - sono inferiori alla media nazionale con 13 €/abitante rispetto a 17 €/abitante nel resto di Italia. Complessivamente gli investimenti in cultura assorbono il 6% del totale delle spese in conto capitale. Quanto alla qualità e all’efficienza nella gestione dei servizi, Civicum ne ha messi sotto osservazione alcuni fra i quali asili nido, sicurezza urbana: la qualità e l’efficienza nella gestione sono risultati buoni.
Sulla base dei dati di bilancio del 2007, infine, il livello di indebitamento appare piuttosto limitato e ben bilanciato dal patrimonio del Comune: il rapporto mezzi di terzi su mezzi propri è infatti tra i più bassi tra i Comuni analizzati (0,32).