Le Province chiedono al Governo la modifica del Patto di Stabilità

Sollecitato un intervento dell’Upi (l'Unione delle Province Italiane) sul Governo per ottenere la revisione dei parametri e una moratoria biennale.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 ottobre 2009 14:21
Le Province chiedono al Governo la modifica del Patto di Stabilità

L’assessore al Bilancio della Provincia di Firenze, Tiziano Lepri, ha sottoscritto il documento con cui tutti gli assessori al Bilancio delle Province toscane sollecitano un intervento dell’Unione delle Province Italiane (da concertare con l’Anci) nei confronti del Governo nazionale “affinché si ottenga una revisione dei parametri che regolano il Patto di stabilità e, o una sostanziale sospensione delle sanzioni in caso di sforamento, mediante una moratoria biennale dell’applicazione delle regole del Patto” .

L’obiettivo è quello di superare le storture del Patto attuale per andare verso “Un Patto per lo Sviluppo fra Stato ed Enti locali”. La decisione è stata presa dagli amministratori di tutte le Province della Toscana, di fronte alle continue difficoltà che il rispetto del patto di stabilità sta creando in questo momento di grave crisi economica del Paese. “Negli anni passati – ricorda il documento sottoscritto dagli Assessori - il patto di stabilità ha permesso di poter affrontare l’indebitamento pubblico per poter meglio stare nei parametri che ci hanno permesso di entrare in Europa, ma negli ultimi anni è diventato sempre più un freno alle politiche economiche degli enti locali, andando a penalizzare le amministrazioni che sono state più virtuose nella gestione economica.

Nel 2009, ma ancor di più nel 2010, rischia di bloccare le Province nelle loro politiche perché non potranno utilizzare tutte le risorse di cui dispongono. E i cittadini mal comprendono questo blocco sistematico dei fondi, accantonati grazie ad una sana gestione della cosa pubblica”. Secondo gli Assessori al bilancio “Si continuano a tenere ferme nelle casse di Province e Comuni le risorse degli Enti locali dai quali dipende quasi l’80% degli investimenti in opere pubbliche del Paese (per le Province si tratta di quasi 5 miliardi), che dovrebbero essere utilizzate per pagare gli stati di avanzamento di opere già realizzate.

La crisi che stiamo attraversando non consente di lasciare ancora questa mole di risorse ferma. Pertanto il Governo deve modificare il Patto di stabilità interna, allentando quei vincoli che impediscono a Province e Comuni di sostenere la ripresa, e che in questa fase appaiono del tutto irragionevoli”. “Una modifica del Patto di Stabilità permetterebbe di svincolare da questi limiti soffocanti una serie di piccole opere, immediatamente cantierabili, provvedimento questo che consentirebbe di realizzare infrastrutture utili per il territorio e di innestare risorse nell’economia locale, svolgendo una funzione anticiclica, di contrasto all’attuale fase di crisi economica, così come dovrebbero considerarsi escluse dai vincoli del Patto le misure anticrisi e l'edilizia scolastica.

Tutto questo per realizzare opere importanti e nello stesso tempo salvaguardare imprese e posti di lavoro”.

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