"Scandalo e indignazione" per l’allontanamento di Alessandro Santoro, prete alle Piagge, deciso lunedì scorso dal vescovo Giuseppe Betori. E’ il sentimento espresso dalla Comunità di base delle Piagge riunita in assemblea ieri sera al centro sociale Il Pozzo nella periferia ovest di Firenze. L’incontro era stato organizzato per conoscere la decisione presa nei confronti di Santoro, anticipata invece dalla curia alla stampa prima ancora che lo stesso sacerdote potesse comunicarla alla sua gente.
L’assemblea ha prodotto un documento in cui si afferma: "In quanto parte della comunità cristiana non ci sentiamo né 'sconcertati' né 'confus'”, come dichiarato da Betori in merito alla celebrazione del sacramento del matrimonio di Sandra e Fortunato. Eravamo invece partecipi della scelta presa. Siamo, al contrario, estremamente 'sconcertati', 'confusi', oltreché scandalizzati, che la decisione di allontanare Alessandro dalle Piagge sia arrivata senza che il vescovo, ad un anno dalla nomina a Firenze, abbia sentito la necessità di incontrare e conoscere da vicino la nostra realtà".
"Il vescovo ha inoltre affermato che il matrimonio tra Sandra è Fortunato 'genera inganno' nei loro riguardi. Vorremmo chiarire invece - dice il documento - che i due sposi erano pienamente consapevoli che il matrimonio sarebbe stato purtroppo invalidato dalla Chiesa. E anche noi lo eravamo. Nonostante questa consapevolezza è stato comunque deciso di celebrarlo". "Vogliamo dire altrettanto chiaramente a tutte e a tutti, anche al vescovo, che il nostro lavoro sul territorio, condiviso e costruito quotidianamente con gli abitanti del quartiere, e non solo, va avanti – continua la nota -.
E’ per noi inconcepibile fermare anche solo per un’ora quel laboratorio di innovazione sociale, quel mosaico di attività che ogni giorno si ricrea lungo la via Pistoiese: dal doposcuola per i bambini alla scuola di alfabetizzazione per adulti e stranieri; dal recupero e riciclaggio dei rifiuti all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate; dal commercio equo e solidale al fondo di microcredito; dal giornale l’Altracittà alla casa editrice Edizioni Piagge. Quel luogo di aggregazione e di sostegno rappresentato dal centro sociale Il Pozzo è la spina dorsale della Comunità e non sarà piegato da nessuna volontà esterna".
"Ci chiediamo quindi - continua il documento - perché queste attività debbano essere colpite, invocando il diritto canonico, sollevando Alessandro anche dagli incarichi sociali rivestiti all’interno dell’associazione Il Muretto e delle cooperative Il Cerro e Il Pozzo". "Vorremmo che da oggi, ancor più che nel passato - conclude la Comunità delle Piagge - tutto il nostro impegno possa diventare sempre più patrimonio condiviso e partecipato di chi vive la città di Firenze, di coloro che credono in una Chiesa capace di sporcarsi le mani con gli ultimi, di tutti quelli che difendono la dignità umana". La solidarietà dell'Unione degli Studenti di Firenze "Domenica 25 ottobre, alla comunità delle Piagge, don Alessandro Santoro, prete noto a Firenze per il suo impegno in campo sociale e politico, ha sposato una coppia già unita in matrimonio civile, Sandra e Fortunato.
Sandra è nata uomo, ma adesso è donna a tutti gli effetti e il suo cambiamento di sesso è stato riconosciuto anche all'anagrafe. Questo matrimonio è stato però dichiarato nullo dall'Arcivescovo Betori di Firenze che ha 'sollevato dalla cura pastorale della comunità delle Piagge' don Santoro. Ancora una volta le gerarchie ecclesiastiche si dimostrano legate a valori (se così possono essere chiamati) pressochè medievali, rifiutando ogni tipo di diversità, incapaci di percepire gli evidenti cambiamenti in corso nella società di oggi.
Per l'arcivescovo la cerimonia mancava dei requisiti fondamentali necessari a sancire un matrimonio religioso, primo fra tutti, l'eterosessualità. Non si vuole accettare che due persone possano volersi bene, amarsi indipendentemente dal genere di entrambe. Non si vuole accettare che la natura possa aver sbagliato quando ha dato a Sandra un sesso che lei ha voluto cambiare per poter vivere più sinceramente e serenamente". "Inoltre l'arcivescovo afferma che don Santoro ha ingannato la coppia facendo loro credere di aver ricevuto un sacramento 'laddove ciò era impossibile'.
Così una persona che ha semplicemente cercato di aiutarne altre due in nome di una fede tanto sua quanto loro, si sente accusato di calunnia e di inganno. In tal modo si tenta di allontanare don Santoro dalle Piagge. A questa comunità egli si è dedicato per 15 anni rendendola un'isola felice nel panorama socio-politico italiano, uno dei pochi posti dove si lotta quotidianamente e concretamente per i diritti di tutti, svolgendo attività di consumo critico, commercio equo e solidale, finanza solidale, controinformazione".
L'UdS Firenze esprime piena solidarietà nei confronti di don Santoro, di Fortunato, di Sandra e di tutti coloro che si oppongono a ogni tipo di discriminazione ed emarginazione.