Aumentano, + 7,9%, gli italiani che scelgono le mete turistiche del Belpaese ma, soprattutto, si rivalutano le seconde case per le proprie vacanze. Diminuiscono, - 5,7%, le destinazioni estere. E' evidente che la crisi si fa sentire e che si scelgono soluzioni meno onerose o si diminuiscono i giorni di vacanze. Una occasione da cogliere al volo dai nostri operatori turistici che dovrebbero mettere mano alle proprie strutture, rinnovandole, e alle tipologie di servizio offerte.
Sarebbe un'opportunità anche per il nostro ministero del Turismo per rilanciare il "Made in Italy". Occasioni e opportunità che, però, non ci sembrano colte. Il nostro sistema alberghiero (non ci riferiamo, ovviamente, agli alberghi a 5 stelle) è vecchio, i servizi di seconda scelta e i prezzi alti rispetto alle offerte della concorrenza estera. Il ministero del Turismo ha varato nuove norme di classificazione alberghiera che però valgono solo per i nuovi edifici o quelli ristrutturati.
Le commissioni esaminatrici, regionali o provinciali, hanno "sensibilita'" diverse da Nord a Sud: un tre stelle calabro non è paragonabile all'analogo altoatesino. Insomma, si sta perdendo un'occasione preziosa e l'obiettivo che qualsiasi operatore turistico dovrebbe avere: la soddisfazione del cliente. L'epoca dei polli da spennare è finita ma nel nostro Paese non se ne sono accorti. Poi non si pianga e si chiedano interventi "a sostegno" della nostra industria turistica, cioè soldi pubblici, quelli del contribuente. Ci siamo stancati di pagare, ancora una volta, per la scarsa lungimiranza degli operatori turistici e di chi ci governa. Primo Mastrantoni, segretario Aduc