Alle Terme di Chianciano si parla di Leonardo ma non solo

Giornata dedicata alla cultura alle Terme di Chianciano: presentazione del libro “Leonardo infinito” e inaugurazione della mostra d’arte di Poggiali Berlinghieri dal titolo “Biodiversity”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 agosto 2009 20:00
Alle Terme di Chianciano si parla di Leonardo ma non solo

Alle Terme di Chianciano, presso la sala Fellini, si inaugura il 19 agosto alle ore 18:30 “Biodiversity”, una installazione nella quale il maestro Giampiero Poggiali Berlinghieri presenta dipinti e pittosculture dal 1976 al 2009, sul tema della natura e dell’armonioso rapporto umano con l’ambiente. Ha lo stesso titolo il libro uscito per l’occasione, a cura da Alessandra Borsetti Venier e con un testo critico di Nicola Micieli. Subito prima, a partire dalle 17:30 alle Terme, conferenza su “Leonardo da Vinci” di Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci, presenta il suo libro “Leonardo infinito” con la partecipazione di Carlo Pedretti, direttore dell’Armand Hammer Center for Leonardo Studies dell’Università della California.

Durante la presentazione di Piero Angela e Claudio Strinati nell’Archivio di Stato di Roma, il volume è stato definito fra i più significativi e “belli” mai realizzati su Leonardo. Questa di Chianciano è un’occasione molto speciale, anche perché consente di conoscere un volume in tiratura limitata e non reperibile in libreria. “Leonardo infinito” propone un’aggiornatissima rilettura del genio di Vinci: sugli aspetti fondamentali della sua vita, dall’infanzia agli ultimi anni, e sulla sua opera multidimensionale, dalla dispersione ai ritrovamenti... Il contributo scientifico si estende agli aspetti finora meno conosciuti di Leonardo: la famiglia e la religione, la politica e la sessualità, lo sport e i giochi, la casa e l’alimentazione. Sarà anche l’occasione per introdurre argomenti concernenti Chianciano e il territorio tra Valdichiana e senese: la scienza e la poetica delle acque, l’archeologia a Chiusi e il teatro a Montepulciano, con sorprendenti segnalazioni degli errori di Leonardo.

Proprio di errori si tratta, nella rappresentazione topografica del territorio che Leonardo aveva probabilmente ereditato da precedenti cartografi. Si affronteranno anche problematiche controverse e di estrema attualità come quelle dei possibili ritratti del volto di Leonardo e del fenomeno Gioconda, ancora oggetto di riscoperte nella mostra allestita in questi giorni nel Museo Ideale di Vinci (“Da Monna Lisa alla Gioconda nuda”). Tornando alla mostra d’arte, Poggiali Berlinghieri è un artista fiorentino di grande notorietà, presente in Italia e all’estero in sedi espositive e museali di prestigio, autore di dipinti, sculture, installazioni, video, pinacoteche virtuali e libri di grande pregio.

Le sue opere recenti sono il risultato di una ricerca di confine tra la pittura e la scultura, il design e l’opera-oggetto, proposti negli ultimi decenni soprattutto sotto forma di installazioni, nelle quali la sottile allusione ironica a situazioni del nostro tempo, è affidata a un senso squisito di “leggerezza” che imprime una valenza ludica alle sue opere. Le quali alla prima impressione sembrano giocattoli elementari che viene voglia di toccare, manipolare, riassemblare, poi ci accorgiamo che si tratta di forme a lungo pensate e armoniosamente risolte, collocandosi a un esatto punto di equilibrio fra razionalità costruttiva e fantasia. Quello della “biodiversità” è sicuramente un tema centrale del ventaglio di interessi di Poggiali Berlinghieri.

Scrive Nicola Micieli: “La natura e l’ambiente non da oggi sono tra le fonti più ricche di suggestioni poetiche e di spunti tematici di Poggiali Berlinghieri. Un tempo erano creature embrionali, arborescenze e fogliami stranamente fioriti, curiose ibridazioni tra forme vegetali e forme animali non identificabili in una qualche specie della zoologia conosciuta. Fluivano incessantemente, quelle presenze biomorfe, nelle diverse direzioni dello spazio aperto, percorrendolo come a volerlo irrorare di linfa.

Negli ultimi vent’anni, Poggiali ha decisamente restituito alla piena proprietà degli animali e al rigoglio dei vegetali la sua prefigurazione di un Eden possibile, sulla terra, consegnandolo alla dimensione dell’immaginario che presuppone una sorta di innocenza dello sguardo”.

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