Rilanciare il turismo culturale fiorentino attraverso la figura di Michelangelo, realizzando il prima possibile un grande evento di portata mondiale in cui possa riproporsi, attraverso il grande artista, il ruolo di Firenze nell’Umanesimo e Rinascimento. Attivando anche una collaborazione con Roma e con i Musei Vaticani e naturalmente con il Polo Museale fiorentino. A lanciare “il progetto Michelangelo” è Valdo Spini (capogruppo Lista Spini per Firenze) che sull’argomento ha appena presentato un’interpellanza al sindaco.
Il progetto si dovrebbe basare su un lavoro comune con enti e istituzioni sia statali che comunali ed ecclesiastici al fine di attivare una serie di eventi, conferenze, proiezioni cinematografiche legate al grande maestro. “E’ vero che il sindaco Renzi ha i suoi cento punti - ha detto Spini - ma non dovrebbe essere chiuso anche alle nostre ‘sessantasei parole’ visto che oltretutto al secondo turno molti nostri elettori lo hanno votato. Noi svolgiamo un’opposizione in positivo. Con il progetto Michelangelo potremmo conseguire un duplice obiettivo.
Il primo potenziare e rilanciare le istituzioni culturali fiorentine sia locali che nazionali che religiose. Il secondo, attivare una forma di turismo culturale qualificato non ‘mordi e fuggi’ di cui Firenze ha veramente bisogno in un momento di grave crisi nel settore”. Spini ha sottolineato la crisi del settore turistico “che ha visto un calo delle presenza alberghiere dell’ordine del 15-20 per cento. Si tratta di una crisi - ha detto Valdo Spini - aggravata dai tagli pubblici continui e ricorrenti nel settore della cultura che determinano risorse sempre più scarse”.
E molti sono i segni a Firenze della presenza di Michelangelo che operò a Firenze dal 1488 al 1535. “Dal David dell’Accademia (con i Prigioni), alle Tombe dei Medici in San Lorenzo con la Biblioteca Mediceo-Laurenziana, alla Pietà custodita all’Opera del Duomo, al Tondo Doni, opera pittorica agli Uffizi, al Crocifisso a Santo Spirito, alla sala di Michelangelo al Bargello, nonché della sua opera architettonica, svolta anche come architetto militare a difesa della libertà della Repubblica fiorentina - ha spiegato Valdo Spini nell’interpellanza - ci sono in città segni importanti della presenza del maestro.
La Casa Buonarroti custodisce sia opere artistiche che documenti, memorie di Michelangelo o relative a Michelangelo. Si aggiunga che lo stesso Palazzo Vecchio ha presenze dell’artista, ma testimonianze dell’artista sono custodite anche alla Biblioteca Nazionale e all’Archivio di Stato”. “La presenza in Firenze di dette opere - ha aggiunto Spini - renderebbe il costo dell’iniziativa accessibile, pur in un momento di grave crisi economica; quello che si propone è infatti un lavoro comune fra le varie istituzioni statali, in prima linea il Polo Museale Fiorentino, quelle comunali e quelle ecclesiastiche fiorentine per definire una serie di eventi legati al nome di Michelangelo in grado di attivare percorsi, iniziative, convegni, conferenze, proiezioni cinematografiche, una guida a stampa di Michelangelo a Firenze, utilizzando anche gli strumenti dell’informatica e ricercando anche una collaborazione anche con Roma e con i Musei Vaticani”.
(lb) Nell'immagine, d'archivio, la copia del David di Michelangelo davanti Palazzo Vecchio.