Firenze- Una giornata di discussione e di confronto sull’andamento del settore turistico in Toscana sulla base dei risultati delle indagini dell'Osservatorio regionale sul turismo. L'appuntamento è per lunedì 15 giugno presso la Sala Verde, Palazzo dei Congressi, Piazza Adua 1, dalle 9.15 alle 17.30. L'assessore al turismo, cultura e commercio della Regione Toscana conclude i lavori della mattina. L’Osservatorio regionale, di cui fanno parte enti locali, imprese, associazioni sindacali e dei consumatori, presenta anche quest’anno le indagini e gli aggiornamenti sul settore, mettendo a fuoco nella sessione di lavoro della mattina dati 2008 e tendenze 2009-2010, ma anche altri aspetti come il profilo del turista, il mercato del lavoro, la spesa turistica.
Tutta incentrata sul turismo sostenibile, con approfondimenti su alcune esperienze locali, l a sessione pomeridiana (15-17.30).
L’Italia è sempre al primo posto sul piano dell’appeal turistico mondiale, ma retrocede sul piano delle scelte effettive. E’ questo l’elemento che emerge dalle anticipazioni sul XVI rapporto sul turismo italiano 2008/2009, realizzato da Mercury Srl. Se è vero che le previsioni per il 2009, prevedono un calo del 3,8% degli arrivi e delle visite internazionali in Europa, Mercury stima che in Italia si potrà avere – nel corso di quest’anno - un calo limitato all’1% o addirittura una situazione stazionaria.
Se poi si fanno previsioni più avanzate, la situazione trende a migliorare. Nel 2008, secondo le rilevazioni di Mercury, si è registrata una diminuzione delle presenze pari al 2,5% e dei ricavi dell’ 8,9%. Tutto questo a fronte di previsioni d’inizio estate 2008 che, però, indicavano una diminuzione di presenze intorno al 15-20% e dei ricavi superiore al 30% in meno.
“Alla fine – dice il presidente di Merury Srl, Emilio Becheri – in Italia il turismo è il comparto che ha tenuto di più, nonostante la crisi economica.
Secondo le ultime stime disponibili – ha detto ancora Becheri - il turismo determina attualmente il 4,8% del valore prodotto nel nostro paese, cioè più di due volte e mezzo quello prodotto dal comparto agricolo-alimentare e quasi quattro volte la ricchezza che producono i settori di tessile, abbigliamento, pelli, cuoio e calzature”. Considerando il comparto allargato di viaggi e turismo, l’incidenza della domanda turistica sul PIL raggiunge l’11,3% e, anche per il comparto immobiliare, quello turistico è, oggi, la principale motivazione di investimento in Italia e delle aziende italiane all’estero.