Tappa fiorentina per “I nuovi mostri” (Chiarelettere editore) l'ultima fatica letteraria di Oliviero Beha. C’era una volta... c’era una volta chi si dava come compito quello di incalzare il potere e di controllarlo: un’élite temuta e ascoltata. C’erano una volta i “maestri”, i Pasolini, i Moravia, gli Sciascia, i Calvino, ma anche i Bobbio, i Galante Garrone, gelosi custodi del libero pensiero. E ora? L’Italia non potrebbe essere quella che è senza la complicità del sistema mediatico e grazie all’assenza degli intellettuali, “una categoria – scrive Beha – più del portafogli che del pensiero”. A cominciare dai giornalisti. Ma è il quadro d’insieme che preoccupa.
(“stiamo rispondendo a Obama con Geronzi”): un gigantesco concorso di colpa, che attraversa molte categorie professionali, in nome del denaro e in virtù di una normalizzazione della banalità da troppi accettata. Il resoconto di Beha, lucido ma non rassegnato, ci induce a reagire, così come molte associazioni di liberi cittadini hanno cominciato a fare. Contro il 'golpe bianco' che ci sta svuotando. L'appuntamento è per mercoledì 15 luglio presso la la Libreria Melbookstore di via de' Cerretani (ore 18). L'autore Giornalista di carta stampata, radio e tv, Oliviero Beha è autore teatrale e poeta, e ha firmato trasmissioni di successo (Radio Zorro, Radio a colori,Va’ pensiero). Oggi collabora con il Tg3 come commentatore. Tra i suoi libri ricordiamo: “Crescete e prostituitevi” (Bur 2005), “Indagine sul calcio” (con Andrea Di Caro, Bur), “Italiopoli” (Chiarelettere) e “Il paziente italiano) (Avagliano).