Come riappropriarsi della città? Il rischio è di attraversarla perdendo la direzione in cui si va e ogni luogo sembra uguale all’altro. È la città del dopo 11 settembre, ma anche l’area metropolitana, nello specifico quella di Firenze, suggestiva e coinvolgente, cresciuta su radici antiche e specchio di una storia e di una cultura, straordinario contenitore-scenario in cui arrancano i nostri giorni. In "Salmi metropolitani" (Edizioni del Leone, collana 'Poesia' diretta da Paolo Ruffilli, pp.
178, euro 11), Michele Brancale fa 150 tappe nelle storie e nelle vite di chi abita nella città, tra dimensione personale e corale, tra osservazione e senso di grazia, tra descrizione e invocazione, per provare a cogliere l’attesa per sé e per gli altri e affermare un senso possibile e condiviso di umanità. “La piana, la cupola e i tetti rossi/ ed il verde interrotto dai tralicci/ quei cavi che richiamano i binari,/ i contatti sospesi nella corsa”: dall’immagine con cui si apre la visione sulla geografia e la vita comuni, il percorso si snoda lungo le strade di una città che è anche una nave, ormeggiata, ma pronta a ripartire su rotte d’asfalto e di nuvole, saldamente ancorata al vissuto dei suoi cittadini e della voce narrante.
Vi sono porte che cantano perché non si sono chiuse quando qualcuno scappava e cercava protezione, c’è la stazione in cui fanno porto l’ancella immigrata e l’avvoltoio notturno, la vigna piantata e fiorita sulle pietre, gli anziani che lasciano la casa per un esodo, il dolore e la ripresa, il disincanto e l’amore ritrovato, un barista santificato nel giorno del giudizio, la ricerca di un rigore che non perde mai il gusto della festa e dell’ironia. Michele Brancale, in questi suoi sorprendenti Salmi Metropolitani, che portano la postfazione di Antonio Tabucchi, disegna con il suo stile incisivo un originalissimo campionario di figure, di vicende, di atmosfere: un moderno e avvincente romanzo urbano in versi, “un alambicco – scrive Tabucchi – dove ‘il cumulo di detriti del mondo’ si purifica”.
La presentazione del volume avverrà domani sera, martedì 30 giugno, alle ore 21 presso la Libreria Cafè Meykadeh di via dei Pepi a Firenze. L'autore Michele Brancale (1966), vive e lavora a Firenze. Suoi testi ne ‘Il tempo e la sua storia’, Santelli Editore, 1987; nel 1989 in “Collettivo R” (n. 50-51, Firenze) e interventi in “Dialoghi prima dell’alba” (Vallecchi, 2004) e ‘Dal braccio della morte alla lotta per la vita’ (Quaderni di Palazzo Medici 2007).
Ha scritto il libro di poesie’ La fontana d’acciaio’ (Polistampa, 2007) e il racconto ‘Soave e invecchiato’ (Polistampa, 2007) e ha partecipato all’antologia ‘Sotto la lente’ (Perrone, 2008), curata da Gabriele Ametrano.