Mercoledì 8 luglio la Fi.esta di Cooperativa Archeologia si intitolerà “Memorie dal Sottosuolo – Fondazione di una città”, un viaggio nella memoria individuale e collettiva con le visite guidate pomeridiane agli scavi di Palazzo Vecchio ed all’antico Teatro Romano di Firenze, un’occasione unica per scoprire luoghi normalmente chiusi al pubblico, carichi di fascino e storia (dalle ore 17 alle ore 20 per gruppi di 25 persone, 7 euro, partenza da via de' Gondi, arrivo al Museo “Firenze com’era”). A seguire l’Eneide recitata dall’attore Gianluigi Tosto nel chiostro delle Oblate, il viaggio nel mito della fondazione della città di Roma da parte dell’esule troiano Enea nella traduzione di Enzio Cetrangolo (ore 21:30, ingresso libero, ultimissimi posti disponibili). In un momento storico caratterizzato dalla supremazia di elementi visivi e virtuali, che sono spesso in grado di condizionare anche fortemente i modelli e l'immaginario visivo degli spettatori, Gianluigi Tosto ha voluto recuperare il gusto perduto del "narrare le storie", lasciando alle persone del pubblico la possibilità di seguire, durante la narrazione, la traccia visiva e immaginaria che la loro stessa fantasia propone, stimolata solamente dalle parole e dai suoni.
Come un novello aedo, il cantore dell’antichità, Gianluigi Tosto si affiderà solo alla sua voce guidata dalla intrinseca musicalità delle parole e all'uso di alcuni semplici strumenti dal suono arcaico ed evocativo, come cimbali, piccole campane fino al tamburo sciamanico tibetano, segno inconfutabile di guerra. Per le manifestazioni la prenotazione è obbligatoria al numero 055.5520407. Ai partecipanti sconto del 20% per un pranzo o una cena presso la Caffetteria delle Oblate (su prenotazione allo 055.2639685). “Memorie dal Sottosuolo” è in collaborazione con il Comune di Firenze - Assessorato alla Cultura, la Direzione Musei del Comune di Firenze e la Biblioteca delle Oblate e rientra in Ipertesti, cartellone di iniziative culturali che Cooperativa Archeologia organizza alle Oblate mensilmente. La narrazione a memoria dell’Eneide fa parte di un progetto più ampio di Gianluigi Tosto, “Il Canto e La Memoria”, che comprende i tre poemi più antichi e più famosi del mondo occidentale: Iliade, Odissea, Eneide. Del poema virgiliano Tosto privilegia le parti più chiaroscurali e malinconiche, lo stesso Enea più che nelle scene in cui viene celebrata la sua eroicità, viene privilegiato in quelle in cui viene mostrata la sua fragilità umana, come nella sua narrazione della caduta di Troia, o nell’imbarazzo della sua fuga da Didone.
Un ineluttabile Fato conduce gli eventi fin dall’inizio e neppure gli Dei possono niente contro di Lui. Il loro sguardo accompagna i Troiani in tutte le loro vicissitudini delle quali Roma è l’inevitabile ed inesorabile punto di approdo. Dice Tosto a proposito dei versi virgiliani: “Tale musicalità, legata anche alla metrica che sostiene la narrazione in versi, non è certo solo estetica, ma nasce da una forte memoria fisica delle sensazioni e delle emozioni, in particolare quando i versi si fanno carne e tendini nel corpo e nella voce di un attore.
Questa struttura 'musicale' è stata ciò che mi ha maggiormente attratto nel lavorare su questi classici e sulle tematiche che in essi vengono trattate, tematiche che sono quanto di più ancestrale e quanto di più radicato nell'uomo si possa raccontare: l'odio, l'amore, il sentimento dei legami familiari, il sentimento della patria, l'eroismo in battaglia, l'astuzia, ma anche la codardia, l'inganno, la falsità, da parte degli uomini e degli dèi”.