"Il Comune non accetta i diplomi come titoli di scuola secondaria di secondo grado per gestire una pizzeria. Nonostante lo preveda espressamente la legge". E’ quanto denuncia il consigliere Massimo Pieri (Pdl). "Una vicenda incredibile – ha spiegato l’esponente del centrodestra che nei prossimi giorni presenterà un’interrogazione – allo sportello di piazza Artom un cittadino si è sentito dire che non potrà far valere il suo diploma di scuola alberghiera per rilevare la licenza di una pizzeria perché la Regione Toscana non ha comunicato l’elenco delle scuole riconosciute". "Addirittura – ha aggiunto Massimo Pieri – a questo cittadino è stato persino detto che per avere la licenza bastava essere iscritto ai corsi della Camera di Commercio, senza neanche aver sostenuto l’esame finale.
Il requisito dell'iscrizione al Rec - ha ricordato - è stato definitivamente abrogato dalla legge regionale 28 del 7 febbraio 2005, entrata in vigore il 25 febbraio 2005. Inoltre con il Decreto Legge 223/2006, convertito in Legge 248 del 4.8.2006, il Rec a livello nazionale è stato definitivamente soppresso: i requisisti per l'accesso al commercio alimentare ed alla somministrazione di alimenti e bevande vengono accertati direttamente dai Comuni dove deve essere svolta l'attività. Tuttavia ai fini dell’esercizio dell’attività di commercio nel settore alimentare e di somministrazione di alimenti e bevande sono previsti i alcuni requisiti professionali.
Tra questi, appunto, essere in possesso di un diploma di istituto di istruzione secondaria di secondo grado o di laurea aventi un indirizzo attinente alle materia dell’alimentazione o della somministrazione. E il diploma della scuola alberghiera è un titolo valido, fino a prova contraria". «Siamo di fronte ad un vicenda grottesca – ha concluso Pieri - sulla quale l’amministrazione deve prendere posizione. Subito». (fn)
