Ma come si fa a sapere che quella tal galassia è lontana un miliardo di anni luce? E da cosa si capisce che una stella altrettanto remotissima ha un pianeta che le ronza intorno? In altre parole: quali sono metri e misure, misteri risolti e irrisolti di questo universo appassionante e sconfinato?
Per il Caffè letterario organizzato dalla Fondazione Rinascimento Digitale nel contesto della mostra di Galileo, lo raccontano domani a Palazzo Strozzi, ore 21, un celebre divulgatore scientifico, Piero Bianucci, e il direttore dell’osservatorio astrofisico di Arcetri, Francesco Palla.
Inventore dell’inserto Tuttoscienze della Stampa, scrittore e giornalista di lungo corso, nonché presidente del Planetario - Parco Astronomico di Torino, Bianucci è stato premiato honoris causa dall’International Astronomical Union, che ha dato il suo nome al pianetino 4821 in orbita tra Marte e Giove.
Con Palla, presenta appunto lo svelto e curioso volumetto che ha da poco mandato in libreria, Viaggio verso l’infinito. Le sette tappe che ci hanno svelato l’Universo (Gruppo B Editore, pagine 112, 13,5 euro) in cui annota tutto, ma proprio tutto l’essenziale da sapere in materia di astronomia e astrofisica, dall’invenzione del telescopio ai giorni nostri.
Come noto, ricorda, in principio fu il toscano Galileo, 45enne professorino di matematica all'Università di Padova, ardimentoso e squattrinato, che nell’autunno del 1609 puntò verso la Luna il cannocchiale che aveva costruito con le sue mani.
Benché rudimentale, quell’ingegnoso arnese gli consentì di verificare una realtà del tutto diversa da quanto sostenuto dai dogmi dominanti. La Luna era tutt’altra cosa che una perfetta sfera di cristallo illuminata dall’interno come una delle lampadine d’oggidì. Idem per i pianeti, il sole, le stelle.
Inizia dunque così la rivoluzione scientifica e l'esplorazione dell'Universo ed ecco perché, quattro secoli dopo, l'Onu celebra il 2009 come Anno Internazionale dell'Astronomia e Palazzo Strozzi ospita la grande mostra di Galileo curata dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza e dal suo direttore Paolo Galluzzi.
Con molti aneddoti e curiosità inedite, Bianucci racconta le sette tappe fondamentali della più grande avventura intellettuale dell'umanità: l'invenzione del telescopio, la scoperta della legge di gravita, l'era dell'osservazione visuale, la misura delle distanze cosmiche, la rivoluzione della relatività, il Big Bang, l'esplorazione spaziale, fino alla scoperta che l'espansione dell'Universo sta accelerando.
Per andare dove, chissà.
Si dimostra così che l'astronomia non è solo la scienza più affascinante, ma anche, grazie al metodo sperimentale di Galileo, la madre di tutte le scienze.
Della serata doveva esser protagonista anche il primo astronauta italiano Umberto Guidoni per presentare il suo Dallo Sputnik allo Shuttle (Sellerio, pagine 196, 12 euro). Purtroppo ha dovuto rinunciare causa problemi familiari.