Con il 46,40 per cento dei voti il Partito democratico si conferma la prima forza politica della Provincia di Siena, confermandosi tra i risultati più alti ottenuti in Italia dai democratici. Il Partito democratico senese argina l’avanzata, registrata dal centrodestra a livello nazionale e porta un grande contributo al successo di Simone Bezzini, candidato alla Presidenza della Provincia che raccoglie il 57,83 per cento dei consensi.
Il Pd in consiglio provinciale
Schiacciante il numero dei consiglieri eletti nelle file del Pd per il consiglio provinciale.
Saranno infatti tredici i democratici che andranno sedere negli scranni dell’assemblea consiliare: Niccolò Guicciardini; Monica Cioni (46 anni), Riccardo Burresi (33 anni); Elisa Meloni (32 anni); Simona Garosi (31 anni); Alberto Taccioli (29 anni); Beatrice di Iacovo (52 anni); Laura Mannucci (27 anni); Fabio Panci (30 anni); Marco Nasorri (45 anni); Raffaella Senesi (53 anni); Marileno Franci (44 anni); Mauro Bianchi (59 anni). L’età media dei consiglieri eletti del Pd è di 38 anni, confermando così la spinta al rinnovamento e l’affermarsi di un gruppo dirigente giovane.
Primo degli eletti si colloca Niccolò Guicciardini, il più giovane degli eletti con soli 24 anni che si è affermato nel collegio Poggibonsi 5 – San Gimignano.
Il risultato del Partito democratico in Provincia di Siena
Il Partito democratico raccoglie 68.480 voti in Provincia di Siena pari al 46,40% contro i 37.047 voti raccolti dal Pdl e dalla Lega Nord che si fermano al 30,06 per cento. Il Pdl arretra di oltre 4 punti percentuali mentre la Lega Nord cresce di oltre tre punti rispetto alle politiche del 2008.
Anche il Partito democratico, spinto anche dalle dinamiche nazionali, scende di oltre 6 punti percentuali mentre l’Idv avanza di oltre 2 punti. Da segnalare il dato relativo alla crescita della Sinistra che per quanto riguarda Sinistra per la Provincia di Siena si attesta al 3,70 per cento mentre il Partito della Rifondazione Comunista si ferma al 5,59 per cento. Rispetto alle elezioni europee, dove il Pd di Siena si attesta al 45,52 per cento. I democratici aumentano di circa un punto percentuale.
Il risultato del Pd rispetto alle altre Province
Il risultato del Partito democratico di Siena è il più alto in Italia.
In Toscana i democratici senesi svettano rispetto ai “cugini” fiorentini e livornesi che si fermano rispettivamente al 43,79% e al 43,58%. Anche nelle province “roccaforte” dei democratici, il Pd di Siena supera Bologna, Modena e Reggio Emilia.
Il risultato del Pd nei Comuni della Provincia di Siena
Il Partito democratico raccoglie oltre il 50 per cento in undici Comuni: Abbadia San Salvatore (52,39%); Buonconvento (51,91%); Castiglione d’Orcia (56,97%); Chiusdino (56,74%); Monteroni d’Arbia (51,97%); Pienza (52,22%); Radicondoli (52,72%);San Gimignano (57,28%); San Giovanni d’Asso (51,61%); San Quirico d’Orcia (55,13%); Torrita di Siena (50,82%).
Il candidato presidente Simone Bezzini
Simone Bezzini raccoglie 83.440 voti pari al 57,82 per cento.
In ben undici Comuni Simone Bezzini supera quota 60 per cento: Buonconvento (62,11%); Castiglione d’Orcia (65,77%); Chiusdino (67%); Chiusi (63,83%); Colle di Val d’Elsa (60,21%); Radicondoli (61,81%); Montalcino (62,14%); Monteroni (64,93%); Poggibonsi (61,01%); Rapolano Terme (62,08%); San Gimignano (65,36%); San Quirico (68,49%); Trequanda (62,71%).
“Il Pd deve aprirsi e deve cambiare, rilanciando il suo carattere di partito fondato su una pluralità di pensiero, di generazioni e di esperienze.
Sono in discussione il modo di essere del partito e dei gruppi dirigenti, il suo radicamento, la proposta politica, le alleanze e l’operato nei governi locali. In poche parole il posizionamento e la percezione del partito stesso”. Lo afferma Franco Ceccuzzi, segretario dell’Unione comunale del Pd di Siena commentando i risultati della tornata elettorale di sabato 6 e domenica 7 giugno che ha chiamato alle urne gli elettori della provincia di Siena per il rinnovo del Parlamento europeo, del presidente dell’amministrazione provinciale e di trenta amministrazioni comunali.
“Questo è il messaggio che arriva dalle urne – continua Ceccuzzi – e che ha bisogno di essere attentamente analizzato, perché contiene un numero elevato di significati, di criticità da rimuovere e di opportunità da cogliere.
Meno sette per cento a livello nazionale, meno sette in Toscana, meno sette in provincia di Siena, meno sette in città. Sono perdite significative, che chiedono una discussione autentica, approfondita e partecipata per rilanciare il progetto del Pd e costruire un nuovo centrosinistra che contenda il governo a Berlusconi. Ciascuno di noi, ad ogni livello, deve fare autocritica e portare il suo contributo ad aprire una fase nuova nella vita del Pd”. “Voglio ringraziare tutti gli elettori che ci hanno votato – aggiunge Ceccuzzi – ed assumere l’impegno verso tutti quelli che, rispetto allo scorso anno, hanno deciso di non votare o di non confermare il loro consenso al Pd, che faremo tesoro del messaggio critico che ci hanno inviato.
A quasi due anni dal 14 ottobre 2007 e dopo due tornate elettorali, il Pd oggi è una realtà consolidata della politica italiana: il principale partito di opposizione, il primo partito della Toscana e della nostra provincia, dove la distanza tra Simone Bezzini, presidente più votato d’Italia, e Donatella Santinelli, candidata del Pdl, è di 27 punti percentuali. In città, il divario tra il centrosinistra e il centrodestra arriva al 18 per cento, con circa settemila voti sui votanti di politiche e comunali.
Con la somma dei candidati di Rifondazione comunista e Verdi, l’area potenziale del centrosinistra arriva fino al 60 per cento, mentre la vecchia Unione del 2006 arrivava al 56 per cento. Il centrodestra non conquista nemmeno un Comune e la vittoria delle liste civiche a Casole d’Elsa e, soprattutto, a Pienza, indica che l’alternanza è possibile solo quando non si presenta”. “Un’altra forza di opposizione al governo nazionale, quale l’Udc – conclude il segretario dell’Unione comunale del Pd senese – ha raccolto un risultato significativo e ha portato, tra l’altro, un contributo rilevante all’elezione di Fabrizio Agnorelli a Piancastagnaio.
La scelta del Pd provinciale di non farsi ammaliare dall’autosufficienza è stata premiata dagli elettori con i risultati positivi di Sinistra Democratica, Italia dei Valori e Riformisti. Si tratta di ripartire da qui, per costruire nuove alleanze che si fondino sui programmi e sulla partecipazione, facendo tesoro di percorsi sbagliati come quello, ad esempio, che ha riguardato l’Aeroporto di Ampugnano. C’è lavoro per la buona politica”.