Obiettivo: convincere quel cinquantadue per cento di fiorentini che, fra sabato e domenica, ha scelto di non votare Renzi. La strategia (messa a punto in una riunione che questa mattina si è protratta ben oltre le due ore): dialogo, soprattutto con quanti, cittadini in primis, chiedono un cambiamento nel modo di amministrare la città.
“Adesso siamo 0-0”
Il giorno dopo lo spoglio delle schede azzurre (ogni riferimento colore-partito è puramente casuale, verrebbe da dire) Giovanni Galli, candidato sindaco di Firenze per una coalizione fatta di partiti del centrodestra e liste civiche, è sereno.
“Volevo che si arrivasse al ballottaggio - spiega in conferenza stampa - e ciò è stato. Adesso siamo zero a zero (questa rischia davvero di essere la campagna elettorale italiana al più alto contenuto di termini calcistici; ndr) e si riparte”.
Perché Renzi ha avuto a disposizione “otto mesi per convincere i fiorentini di quello che era il suo programma e di quella che era la sua idea di città” prosegue l'ex portiere di Fiorentina, Milan e Nazionale, ma “nonostante avesse la certezza di poter vincere è stato sonoramente bocciato.
Il sottoscritto, invece, in due mesi di tempo è riuscito a convincere un fiorentino su tre sulla bontà del programma, del progetto e sulla credibilità della persona”.
Obiettivo 52% e politica dell'ascolto
Ed ecco l'obiettivo per portare a termine il ribaltone: “Adesso, in dieci giorni, devo riuscire a convincere quel 52 per cento che non ha votato Renzi”.
Vien da sé che i primi interrogativi sul come farà a raggiungere tale traguardo chiamano in causa chi ha già abbandonato la corsa: Marco Carraresi (ieri sera ad Rtv38 i primi accenni di dialogo sembravano positivi) e Mario Razzanelli (il più citato in conferenza stampa) su tutti, ma anche Paolo Poggi (a dire il vero, quest'ultima, ci sembra l'ipotesi più remota) e Valdo Spini (se Renzi continua a pungerlo...).
“Ho ascoltato tutti i fiorentini che sono riuscito ad incontrare, non vedo perché non debba mettermi seduto per poter ascoltare eventualmente anche gli altri candidati.
Ma questo non vuol dire - ci tiene a precisare Galli - che ci debba essere per forza una risposta positiva, può anche darsi che ognuno rimanga sulle proprie posizioni. Credo però che sia giusto e corretto sedersi ed ascoltare quelle che sono le idee reciproche e vedere se combaciano in un unico progetto”.
Ma nessuno pensi ad un accordo 'voti per poltrone'. I punti di avvicinamento potrebbero essere il no agli attuali progetti per le linee 2 e 3 della tramvia, il no al sottoattraversamento dell'alta velocità così come oggi pensato.
Poi saranno i fiorentini a decidere, non i leaders locali.
Il faccia a faccia
Per quanto riguarda i faccia a faccia, oltre a quello di stasera alla trasmissione di Bruno Vespa “Porta a Porta”, entro il 20 giugno se ne dovrebbero svolgere tre e “l'ultimo mi piacerebbe proprio farlo nella casa dei fiorentini, a Palazzo Vecchio”.
“Lista Galli” terzo partito di Firenze
In conclusione di conferenza stampa, oltre alla soddisfazione per il risultato ottenuto dalla lista che porta il suo nome, con il 9,07% la terza forza della città, Galli ricorda l'incontro avuto durante la campagna elettorale in un circolo Arci e si augura che queste possibilità ci siano ancora perché, sottolinea, “può darsi che possa uscire da questi confronti anche con le ossa rotte, però è giusto che mi venga data quella possibilità”.
E se non ha paura di andare a parlare a casa dell'avversario, sembra arduo trovare il modo di spaventare Giovanni Galli.
Stefano Romagnoli