di Paolo Ciampi
Firenze- Un accordo che, grazie anche alla capacità di mediazione delle Regioni, ha raggiunto significativi obiettivi per la salvaguardia del potere di acquisto dei lavoratori in un momento comunque difficile, guardando anche alla qualità e all'efficienza delle amministrazioni pubbliche. È questo il significato dell'accordo siglato ieri per il rinnovo del contratto dei dipendenti di regioni, province e comuni, che prevede un aumento medio a regime di circa 63 euro (più 3,2%) che per le amministrazioni più virtuose, quelle cioè che hanno rispettato il patto di stabilità, potrà superare i 90 euro.
Un rinnovo a cui è stato possibile arrivare grazie alla pressione esercitata dalle Regioni e dalle autonomie locali, sottolinea il vicepresidente della Regione Toscana, che è anche vicepresidente del comitato di settore dell'Aran, richiamando anche il particolare impegno dell a Toscana. Un accordo, aggiunge, che serve a rendere un po' più pesanti le buste paga di tanti lavoratori ma che ha anche un importante significato politico, perché malgrado tutta la demagogia che in questi mesi si è sentita contro i costi della pubblica amministrazione e contro i dipendenti pubblici, con questo contratto si dimostra che è possibile riconoscere diritti e poteri di acquisto facendo pure l'interesse della pubblica amministrazione e quindi dei cittadini.
Questo è infatti un contratto che, allo stesso tempo, individua un percorso per i lavoratori precari, premia le amministrazioni più virtuose, riconosce un'importante autonomia alle regioni consentendo loro di incrementare, dove possibile, le risorse per la contrattazione decentrata, prova a indicare anche dei principi per la produttività in caso di assenza per malattia e quindi comincia a rimettere in discussione la normativa Brunetta. Tutto questo, conc lude il vicepresidente, arriva in ritardo di almeno un anno e mezzo, ma è comunque un risultato da accogliere con soddisfazione, senza dimenticare che per alcuni aspetti previsti dal nuovo contratto, vedi il monitoraggio sui precari, il governo regionale della Toscana ha già avviato da tempo questo percorso.