Servono le spalle larghe per intraprendere un viaggio in cui si ha tutto da perdere.
Un viaggio che potremmo sintetizzare così: da Palazzo Medici Riccardi a Palazzo Vecchio. Un viaggio iniziato da outsider alle primarie dello scorso inverno. Un viaggio che, carte alla mano, sarà lungo sì e no settecento metri, ma che politicamente lo è molto di più.
Matteo Renzi, classe 1975, fiorentino (di nascita e per passione calcistica), è infatti il candidato del centrosinistra (Pd, Idv, Sinistra per Firenze, Comunisti Fiorentini, Lista Renzi, Facce nuove a Palazzo Vecchio) alle amministrative che indicheranno il successore di Leonardo Domenici alla guida della città che fu culla del Rinascimento.
Il favorito stando ai commenti di molti.
Anche perché, come spiega lui stesso in questa intervista concessa a Nove da Firenze, “chiunque sia onesto e abbia un po’ di buonsenso sa che la partita è solo fra me e Giovanni Galli”.
Tutto sta nel capire quanto questa “partita” durerà: un week end, ovvero due?
Definì Franceschini il “vice-disastro”, successivamente vi siete parlati e lei ha invitato i colleghi di partito a dargli una mano perché il Pd funzioni bene... fermo restando che ognuno ha diritto di esprimere il proprio giudizio sul passato.
Come definirebbe oggi il segretario del Pd e, soprattutto, come giudica questi suoi primi mesi d'operato?
“Franceschini sta lavorando bene. Ha scelto un posizionamento politico saggio: punta a recuperare l’astensionismo e il consenso passato a Di Pietro. E, poi, in questi mesi ha fatto una politica di proposte concrete per aiutare il Paese a superare la crisi, come l’assegno di disoccupazione per tutti quelli che perdono o stanno per perdere il posto di lavoro, le tasse per i redditi più elevati di 120.000 euro (la cosiddetta tassa sui ricchi), l’election day per risparmiare 400 milioni, il sostegno alla piccole e medie imprese.
Tutte proposte ignorate da Berlusconi che, affaccendato in altre faccende, continua a sostenere che la crisi economica non c’è. Invece, siamo di fronte a una crisi vera, profonda, che investe il mondo della finanza, della cultura, dell’economia e intere famiglie. Per rendersene conto basta guardare quello che sta accadendo a Firenze. Cito la Seves, anche se non è l’unica azienda in crisi: su 173 lavoratori ne ha 110 in cassa integrazione ordinaria da febbraio. Da tempo seguo la vicenda dello stabilimento che ha sede a Castello e ho già preso l’impegno, se sarò eletto sindaco, di fare la prima giunta davanti ai cancelli dell’azienda.
Bisogna vigilare con attenzione perché gli impegni presi vengano rispettati. Non si può giocare con il futuro dei lavoratori. La città si aspetta da parte dell’azienda un segnale preciso sulla volontà di ripresa dell’attività produttiva. Un impegno centrale del nuovo sindaco dovrà essere quello di impedire di chiudere un’azienda che ha potenzialità buone”.
C'è chi ha detto che ha vinto le primarie con i voti del centrodestra, che parla a slogan come Berlusconi, infine, chi l'ha criticata per la scelta di candidare una ex schedina in una delle liste che la sostengono.
Parafrasando Moretti: ci può dire qualcosa di sinistra?
“Essere di sinistra vuol dire far sì che anche le persone più bisognose possano sorridere, vuol dire proporre una politica sull’immigrazione che metta al centro la persona umana e la sua dignità, ma anche premiare il merito e prendere decisioni, anche coraggiose, per il bene della comunità che si amministra, mettendo, quando necessario, alla stanga i poteri forti. Più che dire a parole cosa è di sinistra, vorrei portare esempi concreti che dimostrano cosa vuol dire fare una politica di sinistra.
In Provincia negli ultimi cinque anni abbiamo abbassato le tasse e tagliato le spese (abbiamo ridotto la pressione fiscale e oggi la Provincia di Firenze costa il 17% in meno di quanto costava quando sono diventato Presidente), abbiamo chiesto l’efficienza e il rispetto dei tempi nei cantieri (i lavori sul tratto fiorentino della Fi.Pi.Li. sono finiti in anticipo) e abbiamo scelto di realizzare il termovalorizzatore per dare una soluzione al problema dei rifiuti nell’area provinciale ed evitare così tra qualche anno un’emergenza rifiuti come c’è stata in Campania.
E sulla sicurezza io non chiedo più Polizia come fa la destra, ma più pulizia a Firenze. E non voglio le 'ronde' come chiede Galli ma voglio una città più viva la sera, che non tiri giù il bandone alle 21 e resti deserta. Una città più viva, più vissuta, con i cittadini che vanno ai musei, nelle biblioteche aperte la sera ma anche nei locali, è una città più sicura”.
Provi a fare una graduatoria degli altri candidati a Palazzo Vecchio, partendo da chi potrebbe insidiarla maggiormente.
“Rispetto tutti i candidati e li pongo sullo stesso piano.
Ma chiunque sia onesto e abbia un po’ di buonsenso sa che la partita è solo fra me e Giovanni Galli, il candidato della destra. Tutti gli altri candidati possono solo, legittimamente, aspirare a un posto in Consiglio comunale. Non siamo lontani dal traguardo della vittoria al primo turno, che sarebbe un segnale forte che Firenze dà alla destra. Ecco perché ogni voto dato ad altri candidati può allontanare questo importante traguardo e quindi, oggettivamente, fare un favore alla destra che altro non chiede che di portare il centrosinistra fiorentino al ballottaggio”.
Quindi sarà ballottaggio o 'colpaccio' al primo turno?
“La partita è molto incerta, lo ripeto: basta un ultimo sforzo da parte di tutto il centrosinistra. Ma se dovesse essere ballottaggio cambia poco. L’importante è vincere. Faremo tutti gli sforzi possibili per vincere al primo turno. Se così non fosse ci concentreremo sul ballottaggio, ma una cosa è certa: non faremo accordi e accordicchi politici con nessuno. Nei 100 punti che ho presentato nella campagna elettorale per le primarie, ovvero le cento cose, grandi e piccole, che farò nei primi cento giorni di mandato, ho preso degli impegni concreti per la città; ci ho messo la faccia e non intendo rimetterli in discussione.
Preferisco rischiare di andare oggi al ballottaggio piuttosto che rischiare l’ingovernabilità domani”.
In caso di ballottaggio non corre il rischio che un ulteriore arretramento del Pd alle europee apra nuove polemiche e di riflesso la danneggi?
“Mi auguro di vincere al primo turno, così come mi auguro che il Pd alle europee ottenga un buon risultato. Le elezioni amministrative ed europee sono due livelli elettorali diversi, ma se il Partito democratico dovesse 'arretrare' in Europa non credo che le polemiche mi danneggeranno.
Credo, invece, che in questo caso, tutti insieme, dovremmo darci da fare e lavorare affinché il Pd cresca e riesca ad affermare il suo progetto politico e culturale a tutti i livelli”.
Chiederebbe l'appoggio di Carraresi e dell'Udc ad un eventuale secondo turno?
“Come ho già detto non farò accordi con nessuno”.
Piano strutturale e regolamento urbanistico, è davvero sicuro che si possano approvare in dodici mesi?
“Sì, li approveremo entrambi entro l’estate 2010.
Non ho dubbi. Ce la faremo ed eviteremo il blocco edilizio della città paventato da molti. Ci lavoreremo fin dai primi mesi”.
Quindi aggiunge: “Nicola Sarkozy, il presidente della Repubblica francese, dopo l’insediamento ha detto agli architetti francesi: 'Tocca a voi rifare il mondo'. Li ha in qualche modo chiamati a valorizzare le loro capacità. Ed è quello che faremo anche noi: tra settembre e ottobre inviteremo i giovani architetti, i professionisti, le imprese di categoria fiorentine a un grande evento in Palazzo Vecchio, nel salone dei Cinquecento, affinché portino la loro professionalità e arricchiscano la discussione che porterà alla stesura del Piano e del Regolamento”.
Il Renzi pensiero sulle linee 2 e 3 della tramvia qual è?
“Nei primi cento giorni di mandato verificheremo con attenzione non solo i tracciati ma anche la compatibilità economica del project.
La bigliettazione minima garantita dal Comune alla società che gestirà la tramvia va rivista perché è stata sovrastimata. Questo vuol dire che se non saranno venduti i 40 milioni di biglietti che il Comune si è impegnato a garantire, sarà proprio il Comune a dover metterci la differenza. In questo modo nel giro di sette, otto, dieci mesi al massimo l’amministrazione comunale andrà in bancarotta”.
Poi, “sono l’unico candidato sindaco a favore della tramvia. Quindi sì alla tramvia ma non come è stata fatta fino ad oggi.
Non devono, infatti, ripetersi i ritardi nei lavori come è accaduto per il lotto 1. Rispettare le scadenze nella consegna dei lavori è possibile. L’amministrazione provinciale in questi anni ne ha dato prova sul tratto fiorentino della Fi.Pi.Li., dove i cantieri sono stati chiusi addirittura in anticipo. Sono favorevole al passaggio della tramvia al Polo scientifico di Sesto, mentre sono contrario al passaggio in piazza Vieusseux o piazza Leopoldo. Le piazze devono vivere, essere accoglienti, devono esserci le panchine per gli anziani e devono assolvere alla loro funzione tradizionale: ovvero essere luoghi di socializzazione.
Pertanto, non ci può passare la tramvia. Il progetto per la mobilità fiorentina è strettamente connesso alla politica del ferro (tramvia e alta velocità) e a una nuova idea di città. Il completamento delle tre linee tramviarie, quindi, è importante per definire il futuro sistema di mobilità su cui si fonda un’idea di città che vuole restituire strade, piazze, spazi pubblici, alla libera fruizione dei cittadini”.
Infine Tav, Peretola e vicenda stadio.
“Nei primi cento giorni presenteremo il piano di gestione della fase di transizione tra la conclusione dei lavori nella tratta Bologna-Firenze e la realizzazione complessiva dell’alta velocità.
Che non può non passare da Firenze. Per l’alta velocità ci sono degli appalti già firmati. Ma questo non vuol dire che non si possa migliorare la cosa attraverso delle contrattazioni. In attesa dell’apertura della stazione centrale, a Campo di Marte possiamo farci la stazione provvisoria”.
Per quanto riguarda l’aeroporto “confermo l’impegno preso nei 100 punti: girare la pista. È l’unico modo per diminuire l’inquinamento acustico e migliorare la funzionalità dello scalo.
Che, poi, sia parallela o leggermente obliqua non è il problema centrale. Questo è un discorso che dovrà essere verificato dai tecnici al momento giusto. Di sicuro va risolto il problema della messa in sicurezza della pista perché gli aerei atterranno sulla testa degli abitanti di Brozzi, Peretola e Quaracchi”.
Infine “sullo stadio ribadisco che, se sarò eletto sindaco, entro la prima giornata di campionato 2009/2010 individueremo l’area in cui dovrà essere realizzata la Cittadella Viola.
Particolare attenzione sarà dedicata non solo alla qualità del nuovo stadio ma anche al parco a tema proposto dalla Fiorentina. Il nuovo stadio non dovrà costare un euro ai cittadini”.
E' stato definito l'enfant prodige del Pd: Presidente della Provincia, vincitore inaspettato delle primarie per Palazzo Vecchio, candidato con i favori del pronostico... dove sarà Matteo Renzi fra cinque anni?
“A Firenze, a fare il sindaco della città più bella del mondo per la seconda legislatura”.
Sembra che l'Italia sia un paese per vecchi, lei però il termine “giovane” lo utilizza spesso.
Non è un errore, comunque la si guardi, considerare la data sulla 'carta d'identità' una qualità per fare politica?
“Uso il termine 'giovane' perché tutti mi chiamano così e alla fine mi ci sono affezionato. L’età anagrafica per fare politica conta fino a un certo punto. Per fare politica contano le idee, il saper guardare in prospettiva, la capacità di decidere e assumersi le responsabilità. Occuparsi di politica vuol dire darsi da fare per tentare di cambiare le cose che non vanno.
Vuol dire costruire il futuro di una comunità. Sono molto affezionato a una frase che Bono Vox, leader degli U2, una volta disse a Tony Blair: 'Voi politici fate il lavoro più bello: siete i depositari dei sogni della gente'”.
Per chiudere due domande leggere. La prima: è stato allo stadio domenica scorsa? La seconda: che fine ha fatto l'invito a visitare Firenze destinato ad Obama prima dell'elezione a presidente degli States?
“Certo, domenica sono andato allo stadio a vedere Fiorentina-Milan.
Era una partita troppo importante, non potevo perderla. Peccato che abbiamo perso 2 a 0. Vincere con due gol di scarto avrebbe voluto dire andare in Champions League senza fare i preliminari. Nonostante tutto, però, la qualificazione in Champions è il coronamento di una stagione straordinaria. Giocheremo i preliminari con coraggio, senza paura e speriamo di centrare l’obiettivo: giocarci la Champions. L’invito a Obama è sempre valido. Lo aspetto a Firenze in occasione dell’anno vespucciano, che sarà celebrato nel 2012.
Per l’occasione saranno organizzate iniziative rivolte in modo particolare al pubblico americano, turistico, universitario, economico, culturale. Come ho detto il 29 settembre scorso al Palazzo dei congressi, quando mi sono candidato alle primarie, vorremmo accogliere l’Air Force One a Firenze. Perché non accoglierlo nell’anno dell’anniversario dei 500 anni della morte del fiorentino che ha battezzato il nuovo mondo e magari con una nuova pista dell’aeroporto?”
Stefano Romagnoli
Si ringrazia per la collaborazione Francesca Padula, Ufficio stampa Comitato elettorale Matteo Renzi