di Susanna Cressati
Firenze- Un patto di ferro per la sicurezza sul lavoro nei tre porti della Toscana di rilevanza economica nazionale, Livorno, Carrara e Piombino: lo hanno siglato oggi a Livorno, presso la sede dell'Autorità portuale, tutti gli enti e le forze sociali interessate, gli assessori regionali al diritto alla salute e ai trasporti e i rappresentanti di autorità portuali, comuni e province di Livorno, Carrara e Piombino, Inail, Direzione regionale del lavoro, Vigili del fuoco, Inps, Ispesl, Confindustria, Assologistica, Fise-Uniport, organizzazioni sindacali e Aziende sanitarie di Livorno e Massa Carrara.
Il protocollo (approvato di recente dalla giunta regionale) non è una risposta episodica legata a una situazione di emergenza infortunistica, ma rappresenta un progetto organico e condiviso che impegna i firmatari a dare priorità, continuità e omogeneità alle iniziative per la sicurezza, in termini di formazione, prevenzione, controllo. Uno dei punti più importanti del protocollo è rappresentato dal ruolo centrale riconosciuto ai Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza e soprattutto alla nuova figura dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza di sito produttivo.
E' previsto infatti che i Rsl aziendali individuino i Rlss, che saranno 3 per il porto di Livorno, 1 per quello di Carrara e 1 per quello di Piombino. Questi rappresentanti costituiranno un organo collegiale, il Sistema integrato di rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza del sito. Il protocollo stabilisce nel dettaglio i compiti dei rappresentanti e fissa anche il fondo annuale di ore che dovranno dedicare alla loro attività, costituito da 600 ore per ciascun rappresentante del porto di Livorno, 350 ore per il rappresentante del porto di Carrara e 400 or e per il rappresentante del porto di Piombino.
Sta all'autorità portuale vigilare perchè le imprese portuali finanzino effettivamente le ore utilizzate per lo svolgimento dell'attività dei Rlss. La formazione dei rappresentanti Rls, Rlss e dei lavoratori operanti nei porti saranno organizzate dalle autorità portuali e finanziate dalla Regione e dalle province, attingendo anche ad eventuali finanziamenti messi a disposizione dall'Unione europea. I rappresentanti di sito saranno invitati permanenti ai Comitati di Igiene e sicurezza, coordinati dalle autorità portuali.
Infine i soggetti pubblici si riuniscono in un Centro unico di riferimento, un organismo interistituzionale coordinato dalle Asl, con funzioni di indirizzo, prevenzione e controllo. I principali rischi per la sicurezza dei lavoratori portuali (in termini di gravità) sono dovuti a caduta dall’alto, investimento da mezzi operanti nei piazzali e investi mento da merce caduta durante la movimentazione.
Il porto di Livorno
Nel porto di Livorno operano 23 imprese del comparto imbarchi/sbarchi, con 1548 dipendenti totali, di cui 1244 operativi.
Nel corso del 2008 sono accaduti 353 infortuni a lavoratori addetti alle operazioni portuali. Le problematiche di sicurezza su cui è più difficile incidere sono costituite dalla forte concorrenza fra porti e fra le imprese di uno stesso porto, dalle le scelte tecnologiche nella costruzione delle navi, finalizzate più alla sicurezza durante la navigazione ed alla capacità di trasporto che alla sicurezza durante le operazioni di carico e scarico, e dalla provenienza delle navi da porti situati in nazioni dove l’attenzione nei confronti della sicurezza è insufficiente.
Il porto di Livorno chiude il 2008 con una movimentazione complessiva di 34.029.370 tonnellate di merci con un incremento, rispetto all’anno 2007, di 1.094.776 tonnellate pari ad un tasso di crescita del 3,32 per cento. Alla crescita hanno contribuito soprattutto l’incremento della merce in container (+8,6%, con oltre 8 milioni di tonnellate ) ed il traffico di rotabili (+9,9%). Nel settore del traffico traghetti per quanto riguarda il numero dei passeggeri che si sono imbarcati/sbarcati dal porto è stato registrato un incremento del 2,1%, rispetto all’anno 2007, con 2.329.921 unità.
Il consuntivo 2008 per il traffico crociere è stato di 849.050 unità complessive con un incremento percentuale sul 2007 del 19,1% per un totale di 565 navi, 55 in più rispetto al 2007.
Il porto di Carrara
La Porto di Carrara spa, che esegue le operazioni di carico scarico merci, conta circa 180 addetti (gruisti, carrellisti, scaricatori di banchina e stiva). Complessivamente nel porto operano circa 90 imprese, considerato quelle che effettuano le operazioni portua li e quelle di servizi, per le quali si può stimare un numero di variabile tra i 150 ed i 200 addetti.
Nel 2008 si sono registrati 19 infortuni, con un indice di frequenza di 4.8 infortuni per 100.000 ore lavorate. Nel 2001 l'indice di frequenza era di 8.7. Al porto di Marina di Carrara nel 2008 i servizi di prevenzione della Asl 1 hanno effettuato 63 accessi con 11 unità locali controllate. Il 70 % dell'attività nel porto di Carrara, e quindi le problematiche di sicurezza, riguarda il carico scarico e movimentazione di blocchi di marmo e granito, sia nelle fasi di carico scarico dalle stive alle banchine sia nella movimentazione dai piazzali di stoccaggio agli autoarticolati che li portano a destinazione.
In queste fasi ci sono forti interferenze uomo-macchina con il rischio di investimento da parte del mezzo meccanico o di schiacciamento da parte dei blocchi. Situazioni non molto dissimili da quanto avviene in cava o nei piazzali di lavorazi one dei lapidei. Particolare rischi si rilevano nelle operazioni di carico scarico nelle stive dove gli addetti operano in spazi stretti e con merce spesso stivata non sempre in modo ordinato nei porti di partenza.
Il porto di Piombino
Le ditte che svolgono le operazioni portuali sono quattro, per un totale di 130 dipendenti.
Il totale delle merci (imbarco e sbarco) risulta pari a circa 7.800.000 ton. Nel 2008 si sono registrati 20 infortuni. Nello stesso anno l’attività portuale è diminuita quasi dell’8% soprattutto a carico dell’imbarco-sbarco merci (< 12.6 % nel 2008 vs il 2007). Occorre tenere conto che la crisi economico-finanziaria ha comportato una diminuzione di oltre la metà della produzione del locale stabilimento siderurgico. Il porto di Piombino, attualmente sede di importanti interventi strutturali (nuovi banchinamenti, escavi per fondali inferiori a 16 metri), present a alcune criticità relative a possibili interferenze tra attività imbarco-sbarco, passeggeri e pesca.