Uno sventurato medico di base, che ha il suo ambulatorio in un paese della provincia di Grosseto, riceve un’allettante proposta per l’acquisto dei famigerati telefoni aladino. Senonchè arriva la fattura ed il costo dei telefoni è triplo rispetto a quanto, lo zelante operatore, aveva prospettato.
Il medico non si da pace e contesta, tramite la Confconsumatori, la fattura di Telecom osservando di non aver mai ricevuto il contratto in forma scritto e che quindi, sul servizio telefonico, non era mai stato prestato un vero e convinto consenso.
Nel frattempo per non pagare la fattura di diverse centinaia di euro sospende il rid bancario e paga la bolletta per la somma non contestata.
Dopo mesi Telecom riconosce l’errore e quindi annulla la fattura.
Nel frattempo avendo l’utente sospeso il Rid Telecom emette una nuova fattura addebitando questa volta l’anticipo conversazione per oltre 150 euro.
Ma anche l’anticipo non era dovuto in quanto legittimo è stato, come ammesso da Telecom anche nel corso del processo, il rifiuto del medico di non pagare la somma addebitata per i videotelefonini.
Passano mesi ed anni e Telecom non capisce che non doveva addebitare questa ulteriore somma, avendo peraltro l’utente ri-disposto il rid in favore della società.
Anche il tentativo di conciliazione, esperito all’interno della procedura paritetica Associazioni/telecom, fallisce per la caparbietà della società telefonica.
L’utente attende allora che Telecom tenti per via giudiziale di riscuotere il proprio presunto credito. Questo non avviene ma Telecom sospende l’utenza telefonica intestata all’ambulatorio del medico una prima volta. Il medico, tramite la confconsumatori, spiega l’accaduto di nuovo ed ottiene il riavvio della linea.
Senonchè passano settimane e Telecom, non doma, sospende nuovamente l’utenza mandano in tilt pazienti, colleghi e guardia medica del piccolo centro grossetano.
L’utente, consigliato da confconsumatori, decide allora di pagare riservando il diritto di chiedere la restituzione della somma al solo fine di far riattivare l’utenza. Dal pagamento , della somma non dovuta, Telecom impiega quasi due settimane per ripristinare l’importante utenza.
Tutto questo, nonostante il rimborso in corso di causa delle somme che Telecom ha riscosso illegittimamente, ha portato il Giudice di Pace di Grosseto, con la sentenza 902/09 ad infliggere alla società telefonica una pesante condanna economica che, sommati i rimborsi, i danni anche all’immagine ed al decorso del professionista, le spese ed interessi legali, supera i 4.000 euro.