Le organizzazioni sindacali aziendali hanno abbandonato il tavolo della trattativa, convocato per questo pomeriggio per discutere di piano strategico (che contiene il piano industriale), riorganizzazione e orario di lavoro.
A niente è valsa quindi la disponibilità al dialogo manifestata dall’azienda che, nel corso dell’anno, ha chiesto per oltre 30 volte ai sindacati di confrontarsi su temi che non possono più essere elusi: risanamento, riorganizzazione e sviluppo, necessari per consentire ad Ataf di confrontarsi ad armi pari con i suoi concorrenti in vista delle prossime gare.
I sindacati hanno abbandonato il tavolo ribadendo di non essere disposti a discutere di organizzazione e orario di lavoro, argomenti ovviamente contenuti nel piano strategico che l’azienda stava illustrando come richiesto dalle stesse organizzazioni sindacali. “I rappresentanti sindacali hanno tenuto per l’ennesima volta un atteggiamento irresponsabile e miope – commenta la presidente di Ataf, Maria Capezzuoli – Non c’è alternativa alla trattativa, non c’è alternativa alla riorganizzazione del lavoro.
Il piano strategico di Ataf, approvato dai soci, non prevede licenziamenti e non prevede riduzioni di stipendio: prevede di rientrare nei parametri previsti dal contratto nazionale di lavoro, ovvero chiede ai nostri dipendenti di lavorare 12 minuti in più al giorno”. “La risposta del sindacato – prosegue la Presidente - è un atteggiamento di netta chiusura, con l’abbandono del tavolo e la proclamazione di un nuovo sciopero. La soluzione per rendere Ataf un’azienda efficiente e moderna non è lasciare a piedi i cittadini ancora una volta”.
L’azienda ribadisce il suo impegno al dialogo, nella convinzione che le trasformazioni necessarie per il futuro di Ataf vadano portate avanti insieme ai lavoratori.