Firenze, 8 maggio 2009- “La crisi finanziaria già nel 2008 ha investito in pieno l’economia reale, con conseguenze visibili per l’economia toscana nell’ultimo trimestre dell’anno: la crisi colpisce indistintamente tutti i profili settoriali e dimensionali delle imprese manifatturiere ed artigiane, in maniera piuttosto diffusa sui territori provinciali” così il Presidente di Unioncamere Toscana Pierfrancesco Pacini commenta la nota diffusa oggi in occasione della VII Giornata dell’Economia da Unioncamere Toscana che analizza nel dettaglio l’andamento dell’economia della regione e delle sue province.
“A fine 2008 si chiude infatti in maniera brusca la breve parentesi di ripresa che si era registrata nel biennio 2006-2007.
Le prime conseguenze della crisi finanziaria, secondo un’indagine ad hoc condotta sulle imprese toscane, hanno riguardato soprattutto le relazioni di mercato, producendo un forte calo degli ordini ed una richiesta di dilazione dei pagamenti da parte della clientela per il 55% delle imprese manifatturiere, per il 19% delle imprese del commercio e per il 10% delle imprese del turismo e per il 27% delle imprese agricole, generando tensioni nella gestione della liquidità”. I dati diffusi oggi da Unioncamere Toscana mostrano come le previsioni per il 2009 restino ancora di impronta recessiva.
Dalle prime anticipazioni dell’indagine Excelsior emerge come la quota di imprese che prevedono assunzioni in Toscana si ridurrà nel 2009 al 17,9% del totale (10 punti percentuali in meno rispetto al 2008), con contrazioni ancora più forti per la quota di imprese artigiane (dal 22.9% al 12,1%).
Il tasso di crescita atteso per l’occupazione regionale sarà dunque negativo (-2,5 per 100 occupati), con punte negative per il settore industriale (-3,2%) e per le imprese artigiane (-3,7%). Gli andamenti occupazionali negativi sono previsti soprattutto dalle imprese con 1-9 dipendenti (-3,4%, il primo dato negativo del quinquennio) e da quelle con 10-49 dipendenti (-2,5%) interessando peraltro, anche se in modo meno evidente, le imprese più grandi (-1,6%). Volgendo lo sguardo al medio periodo le tendenze non sono incoraggianti per il biennio 2009-2010, con una riduzione in termini di valore aggiunto pari al -1,7% prevalentemente dovuta all’andamento fortemente negativo previsto per il 2009 (-4,7%) comunque nel complesso mediamente in linea con quello riferito al resto del paese (-1,6%).
Il ritorno su un percorso di crescita è invece previsto per l’anno 2011 con un incremento atteso del valore aggiunto pari allo 0,9% evidenziando una situazione più stabile nell’arco del biennio 2011-2012 (Toscana +1,4% Italia, +1,3%).
“A fronte di una tale situazione gli interventi che si rendono necessari – commenta il Presidente - impongono alle istituzioni grande senso di responsabilità nell’assunzione di decisioni importanti per contrastare le criticità in atto e sostenere le imprese per l’avvio di una nuova fase di sviluppo.
Il Sistema Camerale toscano, ben consapevole delle criticità incontrate dalle imprese in materia di credito, ha già stanziato oltre 9 milioni e mezzo di euro tra contributi ai fondi garanzia dei Consorzi Fidi e contributi in conto interessi per la diminuzione del costo del denaro. L’assunzione di un ruolo sempre più attivo delle Camere di Commercio e dell’Unione Regionale si concretizza in una sinergia insieme alla Regione Toscana per far fronte ad altri interventi richiesti dagli imprenditori, riguardanti la semplificazione amministrativa, l’internazionalizzazione e la promozione delle economie locali con numerosi progetti che riguardano l’artigianato, il commercio, il turismo, l’agroalimentare”.