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Razzismo: due transessuali aggredite da 10 ragazzi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 maggio 2009 15:02

Nella notte tra il 2 e 3 maggio, intorno alle 4,30, al parco delle Cascine di Firenze, due trans sono state aggredite da una decina di ragazzi italiani, tra i 17 e i 25 anni armati di spranghe di ferro, in modo intenzionale, con percosse, insulti e la distruzione delle loro auto.
"Si tratta di un episodio gravissimo -dichiara Matteo Pegoraro, attivista per i diritti umani- che riporta all'attualità il dramma di migliaia di persone omosessuali e transessuali che nel nostro Paese devono fare i conti, rimettendoci in prima persona, con la discriminazione e il pregiudizio, che sfociano ormai sempre più frequentemente in episodi incontrollati di violenza.

Se si pensa poi che tutto questo è avvenuto nella Toscana della legge 63/2004 e dei provvedimenti che incentivano l'inserimento socio-lavorativo di persone transessuali nel territorio regionale, e in una Firenze che appena due anni fa ha ospitato una straordinaria fiaccolata contro le vittime della violenza omofobica e transfobica, non oso immaginare cosa possa accadere in altre regioni, dove alcuna campagna di sensibilizzazione è stata messa in piedi dalle Istituzioni locali. Rivolgendo tutta la mia vicinanza e solidarietà alle vittime di quest'ignobile aggressione, invito i candidati Sindaci di Firenze e tutte le autorità e istituzioni cittadine a condannare l'episodio e a impegnarsi pubblicamente ad attivare quanto prima sul territorio provinciale e comunale fiorentino, di concerto con le associazioni locali lgbt (lesbiche, gay, bisessuali, transgender), programmi e iniziative volti alla lotta all'omofobia e alla transfobia, a partire dagli ambienti che più ve ne sono soggetti, ossia le scuole e i luoghi di lavoro".
«Esprimo solidarietà alle vittime della vile aggressione che si è verificata nella notte tra il 2 e il 3 maggio.

Questo gesto non è degno di una città come Firenze e va condannato con fermezza. I responsabili devono essere puniti». Commenta così Matteo Renzi, candidato sindaco del centrosinistra, l’episodio che si è verificato ai danni di due transessuali aggrediti mentre stavano chiacchierando a bordo delle loro auto nel parco delle Cascine. «Le Cascine - aggiunge Renzi - sono un parco importante per la città di Firenze e devono essere una realtà sicura e viva, sia di giorno che di notte».
Ferma condanna per l’aggressione è stata espressa anche dall’on.

Valdo Spini, candidato a sindaco di Firenze, in una nota in cui esprime solidarietà alle vittime del raid, ricordando anche la campagna contro l’omofobia in corso nell’ambito di alcune Chiese cristiane che culminerà il 17 maggio con una serie di manifestazioni. “Concordo con le associazioni che si battono in difesa di omosessuali e transessuali sulla necessità di una legge nazionale che li tuteli dalle discriminazioni – afferma Spini – e mi impegno, se sarò eletto sindaco, a sviluppare ogni possibile politica in difesa dei loro diritti”.

Spini ha poi ricordato come Firenze sia stata due anni fa teatro di una grande fiaccolata contro la violenza agli omosessuali.
“Siamo vicine alle due ragazze e a tutto il movimento GLBT”. E' la solidarietà espressa dalla lista Per Unaltracittà e dalla candidata sindaco Ornella De Zordo alle giovani aggredite nella notte tra il 2 e 3 maggio al Parco delle Cascine a Firenze. “Si tratta di un atto gravissimo – hanno detto Silvia Chiarantini e Francesca Conti, candidate per il Consiglio Comunale nelle liste di “Per Unaltracittà” - ci auguriamo le autorità competenti non lascino impuniti gli aggressori”.

“In tema di sicurezza – hanno commentato le candidate – si fa sempre più urgente riconoscere come aggravanti i reati contro le persone omosessuali e transessuali attraverso l'approvazione di uno specifico provvedimento contro l’omofobia, anche per riaffermare la laicità delle istituzioni. Non molti mesi fa il Vaticano si è opposto al Progetto dell’Onu per la depenalizzazione universale del reato di omosessualità. Questo episodio di violenza - hanno concluso - ci da' la misura della crisi culturale che attraversa questo Paese ed è frutto di una politica che crea un clima d’odio, identificando con precisione la categoria del diverso su cui riversare tutti i malesseri”.

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